Uno dei giocatori più seguiti dai tifosi della Roma è il giovane difensore croato Tin Jevdaj, strappato da Walter Sabatini alla Dinamo Zagabria per 5 milioni di euro. Un difensore molto forte fisicamente ma anche dotato dal punto di vista tecnico, che Rudi Garcia sta tenendo in considerazione. L’allenatore francese lo ha schierato anche come centrocampista davanti alla difesa, nel ruolo che teoricamente spetta a una bandiera come Daniele De Rossi. Che possa essere una nuova dimensione stabile per giovanissimo croato? Di certo il 18enne Jedvaj si è inserito bene e molti pensano possa diventare in breve tempo un difensore di grande livello, titolare della Roma. Abbiamo parlato del giovane croato con Federico Tomada, agente FIFA che conosce bene il calcio croato e i suoi talenti.
Un ragazzo molto interessante, che in poco tempo si è ritagliato un ruolo importante nella Dinamo Zagabria. La Roma ha fatto bene a puntare su di lui.
Può essere considerato un titolare per la formazione giallorossa? Ad oggi mi sembra un’esagerazione, gli servirà un pò di tempo per scalare le gerarchie, considerando anche che non tutti i croati si ambiantano velocemente.
Cosa vuole dire? La storia ci dice che ci sono stati croati che hanno fatto benissimo in Italia, e altri che non hanno fatto bene. Il loro campionato è profondamente diverso dal nostro.
Rudi Garcia lo ha provato come mediano davanti alla difesa. Novità assoluta? Io non l’ho mai visto giocare in quel ruolo, ma per le qualità tecniche che ha può essere impiegato anche lì, anche se magari con meno responsabilità di impostazione.
Pensa che possa diventare un centrocampista? E’ difficile dirlo adesso che è appena arrivato, di certo non è il classico difensore di fisico e piedi ruvidi. Jedvaj ha una tecnica di base notevole e questo può aiutarlo a disimpegnarsi a centrocampo, per fare girare la palla.
Molti tifosi della Roma sperano di vedere l’erede di Marquinhos. E’ sempre brutto fare questi paragoni, di certo la Roma ha preso un ragazzo di qualità ma bisognerà lasciarlo crescere tranquillamente. (Claudio Ruggieri)