Secondo quanto riporta Calciomercato.com, sulle tracce di Osvaldo ci sarebbe anche il Benfica: Manuel Rui Costa sarà all’Olimpico questa sera per osservare il calciatore in Italia-Argentina. Le Super Aquile si stanno guardando intorno alla ricerca di un sostituto di Oscar Cardozo, che difficilmente resterà a Lisbona (su di lui Porto e Fenerbahce, con il Napoli leggermente defilato). Osvaldo è uno dei nomi tenuti d’occhio, ma i lusitani hanno un tetto ingaggi inferiore ai 2 milioni di euro e questo creerebbe non pochi problemi per l’acquisto dell’italo-argentino.
Continua l’assalto a Pablo Daniel Osvaldo. L’attaccante della Roma nei giorni scorsi ha manifestato il desiderio di essere ceduto: una cosa che del resto si sapeva da tempo, ma che era diventata meno scontata nel corso della preparazione estiva dei giallorossi, con Rudi Garcia che mostrava di apprezzare particolarmente il giocatore e un feeling che poteva rinascere. Invece, sembra che il lieto fine non ci sarà, e allora l’attaccante è sul mercato. La Roma, guardandola da questo punto di vista, spera in una grande prestazione questa sera contro l’Argentina, in modo da poter alzare il prezzo del cartellino pur senza tirare troppo la corda; e intanto ci sono due società pronte a mettere le mani su di lui. Trattasi, come ormai sappiamo, del Southampton e dell’Inter. I Saints non hanno mollato di fronte alla prima offerta rifiutata: Osvaldo non è convinto della destinazione, vorrebbe palcoscenici più importanti ma il “timore” di dover restare all’Olimpico da indesiderato (dal pubblico, che ha detto essere “soffocante”) questa volta potrebbe avere la meglio. La proposta inglese è di quelle giuste: con i bonus si arriverebbe a 3 milioni di euro l’anno. Si chiuderà, in un modo o nell’altro, a brevissimo: il Southampton ha chiesto una risposta entro il fine settimana, se non ci saranno le basi per la cessione si ritirerà dalla corsa al giocatore. Ed è questa la grande speranza dell’Inter, come riporta Tuttosport: i nerazzurri vedono nell’italo-argentino un attaccante importante tanto quanto lo è stato Cavani negli anni di Mazzarri a Napoli. Spieghiamo: l’astinenza da gol che i nerazzurri hanno manifestato nel corso della tournee americana (una rete in quattro partite) ha fatto pensare al tecnico livornese che ci voglia un attaccante di livello a supportare il reparto.
Tralasciando il fatto che l’Inter si mangi le mani per aver rifiutato di girare Palacio alla Roma per prendersi Osvaldo qualche tempo fa (uno scambio che adesso verrebbe probabilmente accettato, salvo che i giallorossi si sono nel frattempo mossi in altro modo), Moratti sa bene che l’arrivo di Erick Thohir, previsto per il 20 agosto, dovrà essere supportato da colpi di calciomercato. Non finanziati dall’indonesiano, che ci metterà mano a gennaio; ma per dare linfa a un progetto che con la nuova società dovrà quantomeno condurre la squadra in Champions League. Il nodo sta proprio qui: per Osvaldo è pronto un contratto quadriennale da 3 milioni di euro a stagione, senonchè il cartellino resta inaccessibile. Come fare? Ecco la soluzione: un prestito oneroso con obbligo di riscatto a 15 milioni. Un sistema che consentirebbe alla Roma di liberarsi del giocatore, a Osvaldo di trovare la sistemazione semi-perfetta e all’Inter di non pagare oggi facendolo domani, con i soldi della qualificazione in Champions League. Quadra tutto, senonchè ci sono dei problemi di fondo. Intanto, l’Inter potrebbe non arrivare nei primi tre posti, del resto i nerazzurri arrivano da una stagione disastrosa e ci sono squadre rinforzate che hanno aumentato la concorrenza. In secondo luogo, di fatto l’obbligo di riscatto tecnicamente non esiste, sarebbe sempre un “diritto” che Moratti potrebbe non esercitare, rispedendo il calciatore a Roma senza che i giallorossi vedano soldi. Bastano questi due elementi a inserire degli ostacoli lungo il cammino, ma c’è il terzo punto che è decisamente più attuale: Sabatini vuole monetizzare subito, ha bisogno di soldi per evitare di cedere alle lusinghe del Tottenham che vuole Pjanic e Lamela e se possibile effettuare qualche altra operazione in entrata. Quindi, un prestito non sarebbe decisamente la soluzione migliore. Che fare allora? Per il momento sembra tutto bloccato, ma l’idea c’è e l’Inter studierà una strategia, sperando che non debba passare attraverso la cessione di Fredy Guarin. (Claudio Franceschini)