La Roma ha finalmente definito la cessione di Pablo Daniel Osvaldo. Una cessione che serviva non solo a “liberarsi” di un giocatore che aveva ormai esaurito il suo rapporto con la piazza (più che con società e squadra); ma anche e soprattutto a fare cassa e riuscire così a blindare i due gioielli richiesti sul calciomercato: Miralem Pjanic ed Erik Lamela infatti hanno tanto futuro davanti a loro, hanno già messo in mostra tutte le loro qualità e non è certo una sorpresa che il Tottenham (il cui direttore sportivo, ricordiamo, è Franco Baldini) sia disposto a spendere una fortuna per metterseli in squadra. L’ultima offerta congiunta toccava i 40 milioni di sterline, ovvero 47 milioni di euro; la Roma non ha intenzione di mollare, e in questo senso ha già avviato le pratiche per il rinnovo dei due contratti, per evitare qualunque tipo di sorpresa. E proprio qui sta il punto: Pjanic e Lamela chiedono un sostanzioso aumento, sapendo che c’è chi è disposto a versare una somma cospicua sul conto in banca (per l’argentino il Tottenham e il Manchester City, sottolinea calciomercato.com, sono pronti a mettere sul piatto almeno 4 milioni di ingaggio).
Logico e naturale che i due chiedano garanzie per restare: qualcuno potrebbe vederlo come un attaccamento ai soldi, invece si tratta di logiche e regole del calciomercato, e di un riconoscimento che giustamente deve andare a toccare lo stipendio. Lamela vuole due milioni e mezzo, Pjanic ne chiede tre: sono sempre meno di quelli che possono offrire in Inghilterra. Adesso la Roma deve rispondere: la trattativa più a rischio è quella con Pjanic, perchè non riuscire a rinnovare adesso tenendo però il giocatore in squadra significherebbe rischiare di venderlo tra un anno a prezzo di saldo. Per quanto riguarda Lamela, l’insidia arriva proprio dalle offerte che continuano ad aumentare. Walter Sabatini però ha incassato 18 milioni di euro dal Southampton, e quindi può permettersi di resistere alle lusinghe in arrivo dalla Premier League; sarà così fino al 2 settembre? L’intenzione è quella di chiudere entrambe le questioni entro la fine del calciomercato estivo.