Erik Lamela ha lasciato Roma questa estate e i tifosi non hanno digerito facilmente il trasferimento dell’argentino al Tottenham. Walter Sabatini, protagonista di una lunga conferenza stampa dal centro sportivo di Trigoria, è tornato su questa operazione: “Nessuno mi ha obbligato di venderlo, è stata una mia decisione. E’ stato un mercato duro, bisgonava ricostruire. E’ stato duro e con molte difficoltà, ma lo abbiamo chiuso in maniera soddisfacente. Siamo sicuri di aver costruito una squadra competitiva. (…). Questo calcio è un calcio dinamico: lo è perchè tutti i giorni propone circostanze che non potevi prevedere il giorno prima. Abbiamo fatto le nostre riflessioni, non pensavamo all’inizio di voler cedere Erik, ma nel tempo, intervenuti nuovi fattori che non dipendevano da noi, abbiamo considerato questa eventualità. Questo ci ha portato ad una situazione di sofferenza, condivisa anche da altri. Ma era una decisione da prendere, era cambiato lo scenario attorno a lui, a causa anche di un’offerta ragguardevole di un’altra società che non potevamo pareggiare. Dovevamo anche tener presente lo stato d’animo del giocatore, era difficile rinegoziare un contratto con noi a quelle condizioni. E’ stato un fattore imprevisto, che ha cambiato gli intendimenti e i desideri delle persone attorno a lui. Piuttosto che fare una battaglia improbabile da vincere abbiamo preferito cederlo. Se fosse successo un mese prima avremmo venduto Lamela a una cifra maggiore“. Sabatini ha anche toccato l’argomento Ljajic, specificando che nel contratto del serbo è stata inserita una clasola rescissoria “molto alta“. Il direttore sportivo ha confermato che la decisione di rinnovare il suo contratto di un solo anno dipende dalla sua tradizione personale: “Ho sempre fatto così: con le azienda stipulo un contratto di un anno, dò tutto me stesso e al termine del periodo ognuno fa le sue valutazioni“.
E’ tutto fatto per il rinnovo di Francesco Totti. Per la fatidica fumata bianca manca soltanto la firma ma l’intesa fra le parti in gioco è stata raggiunta. La notizia era nell’aria come vi abbiamo documentato in questi ultimi 7 giorni, e si attende solo il grande giorno per suggellare un nuovo capitolo di questo splendido matrimonio fra la Roma e il suo giocatore simbolo. L’intesa è stata raggiunta nelle scorse ore dopo che lo studio Tonucci, il commercialista Adolfo Leonardi, i vari professionisti che curano gli interessi di Totti, e il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni, hanno trovato l’accordo per il rinnovo. Nello specifico si tratta di un biennale fino al 30 giugno del 2016, proprio come voleva il numero 10 giallorosso, con uno stipendio netto da tre milioni di euro netti annui, con un piccolo sconto su questa stagione. In poche parole, il Pupone ha ottenuto il biennale sperato, ma nel contempo ha abbassato leggermente le richieste economiche, che si assestavano attorno ai 3,5 milioni di euro, rinunciando inoltre ad una piccola parte dei suoi 4,5 milioni di euro netti percepiti fino al prossimo giugno.
Se tutto andrà per il verso giusto l’ufficialità arriverà la prossima settimana, dopo che si capirà come verranno distribuiti i soldi del nuovo contratto tra la Number Ten, la società a capo del fratello di Totti, Riccardo, che gestisce i diritti dello stesso, e l’ingaggio del giocatore. Ma come dicevamo, il più è fatto e tutti a Roma attendono solo il grande annuncio che dovrebbe arrivare nei prossimi 7 giorni, sicuramente prima del derby contro la Lazio in programma il 22 settembre. Per quanto riguarda il suo accordo da dirigente da cinque anni, firmato anni fa con la famiglia Sensi, non è stato toccato e rimarrà valido a partire dal prossimo uno luglio 2016, a meno che il Pupone non decida di strappare un nuovo rinnovo…