Nuova stagione, nuovo allenatore e nuova rivoluzione per la Roma, chiamata a lasciarsi alle spalle due anni di scorie. Luis Enrique e Zeman hanno fallito, ora tocca a Rudi Garcia prendere le redini di una squadra in una situazione ambientale delicata. Tanto si è lavorato, sia in entrata che in uscita. Il diktat è accantonare subito i mugugni: la buona partenza in campionato è un bel viatico per una stagione che nasce in “incognito” ma che potrebbe regalare grosse soddisfazioni ai tifosi giallorossi.



I giallorossi hanno spesso dovuto fare i conti con problemi tra i pali nei mesi scorsi. Con tutto il rispetto per Stekelenburg e Goicoechea, De Sanctis è davvero un’altra cosa. Uno dei migliori portieri delle ultime stagioni in serie A, ottimo colpo essere riusciti a prenderlo. Davanti a lui è stato posizionato il marocchino Benatia, un buon rinforzo ma non una certezza, la grande firma del mercato difensivo è però un’altra: Maicon. Imprendibile ai tempi dell’Inter e adesso non più così esplosivo, ma comunque per anni il migliore al mondo nel suo ruolo e nonostante le 32 primavere potrà dare un enorme contributo alla causa capitolina. Il nome che pesa però è quello di chi non c’è più, impossibile non pensare a Marquinhos. Difficile rifiutare l’offerta, vero, ma un giocatore del calibro del brasiliano avrebbe potuto risolvere tanti guai.



Dopo il gol all’esordio, Rudi Garcia ha detto che si trattava di un segno: Daniele De Rossi può davvero essere l’uomo in più della mediana giallorossa. Lasciati alle spalle i dissapori della scorsa gestione, Capitan Futuro può finalmente diventare Capitan Adesso. Un altro giocatore che potrebbe essere decisivo è Miralem Pjanic. Calciatore con un bagaglio tecnico strepitoso, non deve sorprendere la grande rete realizzata la scorsa settimana. Al 23enne bosniaco serve solo fiducia, il resto saprà farlo benissimo da sé. Abbiamo parlato di due elementi già presenti a Trigoria l’anno scorso: per loro la stagione nasce sotto un’altra luce ma cosa c’è di nuovo veramente? Parliamo di Kevin Strootman, forse il miglior colpo del mercato giallorosso. In tanti lo volevano, la Roma è riuscita ad acquistarlo e solo per questo bisogna complimentarsi. Si tratta di un altro classe 1990, proprio come Pjanic, 16,5 milioni più bonus che l’hanno reso una delle cessioni più fruttuose nella storia del Psv. Con la maglia del club di Eindhoven Strootman ha fatto vedere grandi doti, ora deve confermarle indossando quel numero 6 rispolverato dai tempi di Aldair. Un giocatore chiamato al salto di qualità, ha tutti i numeri per non steccare. Il centrocampo sembra il reparto meglio strutturato.



 – Non sarà facile lasciarsi alle spalle una cessione come quella di Erik Lamela, giunto nella capitale molto giovane e partito proprio quando era il momento di raccogliere i frutti del suo talento. Contro i milioni di club come il Tottenham c’è poco da fare, la Roma prova a consolarsi con Adem Ljajic, strappato al Milan e certamente un buon giocatore. Stavolta non c’è spazio per passi falsi, il serbo deve assumersi le proprie responsabilità. Rimarrà schiacciato sotto questo peso? Presto per dirlo, Totti potrebbe essere decisivo nella sua crescita. Volto nuovo anche quello di Gervinho, arrivato dall’Arsenal. Acquisto già contraddittorio, nella scia di di commenti che ha suscitato, ma Rudi Garcia garantisce per lui e questo dovrebbe bastare. Tra Lamela e Osvaldo sono partiti oltre 30 gol del’ultimo campionato: come sostituirli? Ljajic e Borriello, teorici sostituti (Destro è ancora una mezza insognita), saranno sufficienti?

 – 7 il voto, Manca qualcosa, sia in difesa che in attacco. Dietro è da verificare la tenuta della coppia Castan-Balzaretti, davanti serve recuperare Mattia Destro, che prima di tutto deve pensare a rimettersi al meglio. La sensazione è che, tanto per cambiare, si speri nei gol di Totti. (Paolo Bardelli)