E’ stato un calciomercato decisamente importante, quello della Roma; ma a ben vedere ci sono due possibili chiavi di lettura, una positiva e l’altra un po’ meno. Gli ottimisti dicono: sono arrivati Maicon, De Sanctis, Gervinho, Ljajic e Strootman, tutti giocatori importanti e che aumentano la qualità della rosa. In più è stato venduto Osvaldo che ormai era un “peso” per l’ambiente, e si è pure dato un occhio al bilancio con due cessioni certo dolorose ma necessarie. La squadra, dunque, è migliorata. I pessimisti la pensano in altro modo: d’accordo gli acquisti, ma sono passati attraverso il sacrificio di due giovani come Marquinhos e Lamela, che avevano mostrato tutte le loro qualità ed erano un punto fermo non solo nel futuro ma anche nel presente; per quanto riguarda Osvaldo, si poteva pensare di recuperarlo. Dove sta la verità? Forse dipende proprio da come la si legge, ma di sicuro la partenza di uno come Erik Lamela, 15 gol lo scorso campionato e classe ’92, non è un’operazione che possa essere cancellata dalla spugna delle 23 del 2 settembre, così senza colpo ferire. Sarà rimpianto? E’ stata una mossa tutto sommato impossibile da non portare a termine? Lo dirà il tempo, ma intanto IlSussidiario.net ne ha riflettuto in esclusiva con l’agente FIFA Filippo Vergani, che ci ha dato la sua opinione sugli affari condotti in porto da Walter Sabatini nel corso dell’estate.
Non era nei piani: è successo semplicemente che il Tottenham ha capito di poter chiudere l’operazione Bale, e a quel punto aveva i soldi per andare a caccia di Lamela. A quel punto la Roma ha dovuto rifletterci: non puoi non farlo quando le cifre sono quelle. Tuttavia…
Tuttavia? L’ho sempre detto: se una squadra ha un progetto ci deve credere. C’era un progetto impostato sui giovani, e allora perchè non vendere altri giocatori? Per questo è stato un errore cedere Lamela.
Però è arrivato Ljajic.. Un ottimo giocatore, e tecnicamente la sostituzione ci sta tutta. Ljajic è addirittura più forte di Jovetic, ma ha un difetto: va pungolato e spinto perchè renda al massimo. E’ un giocatore indolente che, come Vucinic e Jovetic, tendono a sparire per un certo periodo, e poi magari ti risolvono una partita in cinque minuti. Il punto è: a Roma non te lo puoi permettere.
Per via della piazza? Proprio così. Conosciamo bene la pressione della capitale: se giochi bene sei un eroe, se sbagli due partite non sei nessuno e ti contestano. Avrei visto meglio Ljajic al Milan, una società perfetta per lui; e poi un’altra cosa, il vero affare l’ha fatto la Fiorentina vendendolo.
Come mai? Con il contratto in scadenza nel 2014, 11 milioni più 4 di bonus sono tantissimi: la Roma l’ha strapagato, potendolo prendere tra un anno a costo zero. Perciò tecnicamente l’operazione sta in piedi, la grande plusvalenza c’è stata, ma per altri fattori non lo avrei mai cambiato con Lamela.
Parlavi prima di altri giocatori da vendere: a chi ti riferivi? Principalmente a De Rossi, che ha 30 anni e non fa parte del progetto giovani. Resta un ottimo giocatore ed è pur vero che dalle cessioni di Marquinhos e Lamela la Roma ha incassato 70 milioni di euro, ma il punto è che se vuoi vincere dei 70 milioni non te ne fai niente. Ecco perchè sarebbe stato meglio tenere i giovani e, nel caso, vendere piuttosto De Rossi.
(Claudio Franceschini)