La Roma batte la Sampdoria 1-0 e si qualifica per i quarti di finale di Coppa Italia, dove troverà ancora una volta la Juventus. Decide l’incontro una rete di Torosidis dopo sei minuti di gioco; i giallorossi hanno poi altre ottime occasioni per raddoppiare, ma non le sfruttano e devono soffrire fino al termine pur resistendo bene al ritorno della squadra di Sinisa Mihajlovic. Esordio di Nainggolan con i capitolini, non ha invece giocato Marquinho che è sempre più vicino al Genoa. Una media quasi perfetta tra il ritmo, sempre alto e con pressing da entrambe le parti, e le occasioni da gol che non sono state troppe. Le due squadre hanno dimostrato di star bene ma di essere troppo arruffone ai sedici metri, spesso perdendosi in biccheri d’acqua. Ad ogni modo lo spettacolo è stato piacevole, e non sempre succede in Coppa Italia con le seconde linee in campo. Tutto sommato Rudi Garcia può trarre buone indicazioni dai novanta minuti, non solo per il risultato. Risposte importanti da parte di qualche singolo, bene Nainggolan che sembra essersi già inserito nei meccanismi. Soprattutto, come detto, la qualificazione ai quarti di finale. C’è ancora la Juventus sulla strada: stavolta avrà la meglio? Prestazione gagliarda, che conferma come Sinisa Mihajlovic abbia realmente infuso una mentalità tutta nuova nei suoi giocatori. Tanto pressing e una volontà incrollabile; peccato che le partite non si possano vincere se in porta non si tira mai. Bisogna lavorare su questo aspetto. Conduce bene una partita che non ha bisogno di troppi interventi da parte sua. Le squadre giocano con agonismo ma anche senza mai oltrepassare il limite; quando lo fanno scattano le ammonizioni, solo tre in novanta minuti.



Al termine del primo tempo, Roma-Sampdoria 1-0. Il gol che al momento decide la partita e qualificherebbe i giallorossi ai quarti di finale di Coppa Italia è di Vasilis Torosidis dopo 6 minuti di gioco. Per il momento si è vista una partita piacevole, giocata su buoni ritmi. Le due squadre, in barba alla stanchezza e alle gambe pesanti per una seconda parte di stagione appena cominciata, pressano molto e tengono alto il baricentro, operando svariati rovesciamenti di fronte da una parte all’altra del campo. Se però i blucerchiati pur tenendo il pallino del gioco non costruiscono occasioni, la Roma fa e disfa: il gol arriva da una bella discesa di Dodò (7) che trova al centro Destro, Fiorillo è miracoloso sul tap-in di Destro ma Torosidis (6) è presente all’appuntamento con la rete a porta sguarnita. La Sampdoria reagisce di testa e con tante azioni, orchestrate molto bene da Obiang e Maresca (6,5 pèer entrambi) e con Wszolek (6,5) che sulla fascia sinistra punta spesso e volentieri l’avversario; ma dalle parti di Skorupski non arriva nessuno, mentre dall’altra parte Fiorillo salva molto bene su Nainggolan (6,5), Ljajic (6) ed è straordinario e anche di più quando ipnotizza Florenzi a pochi passi dalla porta. Nel secondo tempo ci aspettiamo una partita sempre su questa falsariga, forse senza più Daniele De Rossi (5,5) toccato duro da Sansone e zoppicante per tutto il primo tempo. 



Inizia timida, si sblocca con il gol e crea tanto; come già accaduto in altre occasioni però non ha la lucidità necessaria per chiudere subito la pratica. Per una volta dimostra tanta personalità: quando spinge è una minaccia costante, il gol nasce da una sua iniziativa e anche dietro non soffre troppo, tanto che la Sampdoria agisce più che altro dall’altra parte del campo. Anche complice un pestone ricevuto da Sansone non riesce a fornire il suo solito contributo in mediana, giocando al rallentatore e sbagliando alcuni palloni. Il pallino del gioco c’è, la volontà e il pressing anche; difficile però vincere una partita se in 45 minuti arriva un solo tiro in porta. Prima dice di no a Nainggolan e Ljajic, poi compie due miracoli pazzeschi su Florenzi, tenendo in partita i suoi. Sembra Superman o, più banalmente, il Buffon all’apice della carriera. Non è un terzino per cui ha qualche alibi, ma dalla sua parte la Roma sfonda come e quando vuole. Il gol arriva da lì, un’altra volta lascia partire Nainggolan nello spazio, in generale non convince per niente.



Spettatore non pagante per un tempo e mezzo, si fa notare solo per qualche rinvio (non impeccabile). Nel finale deve sporcarsi i guanti: conclusioni che gli fanno il solletico, e che contiene bene. 

Al posto giusto e pronto in occasione del gol, ma per tutto l’incontro soffre la vitalità di Wszolek che lo punta e lo costringe all’indietro. Nella ripresa gli prende leggermente le misure e va meno in apnea. 

Risposte anche da lui. Ha giocato poco e potrebbe partire a gennaio, ma intanto ha alzato il fortino senza concedere troppo alla Sampdoria. Qualche sbavatura dettata dallo scarso rodaggio stagionale. 

Muro difensivo, anche senza Benatia. Cancella Pozzi dal campo, si allarga per chiudere gli esterni, anticipa tutto e tutti e non molla mai. Un leader di cui la Roma ha bisogno. 

L’uomo che maggiormente era sotto l’occhio grosso della critica risponde presente: crea i presupposti per il gol, macina chilometri ed è attento difensivamente. Cala vistosamente nella ripresa, ma il pollice è levato. ()

Subito in campo, il nuovo acquisto della Roma sembra già in sintonia con i compagni di squadra. Sbaglia un gol che sembrava facile, cresce con il passare dei minuti. Di più non gli si poteva chiedere. 

( Entra per dare qualità al reparto di mezzo e tiene bene la linea, provando anche la conclusione in un paio di occasioni)

Condizionato da un pestone di Sansone gioca il primo tempo sulle punte, quasi invisibile. Lievemente meglio nel primo tempo, ma quasi non lo si nota. 

Altra risposta positiva da una seconda linea: Taddei ha la voglia e la grinta degli anni con Spalletti, la tenuta non è più quella ma si rende utilissimo in mezzo sporcando tutte le azioni della Sampdoria. 

Parte con l’argento vivo come sempre, ma quando Fiorillo gli cancella due conclusioni ravvicinate si perde d’animo e non è più nel cuore della partita come è abituato a fare.

( In un quarto d’ora ha due occasioni per volare in porta con la sua velocità ma, come spesso accade, fa 30 saltando mezza difesa e gli manca il 31 quando esagera. Comunque contribuisce a far salire la squadra)

Prova in tutte le maniere a rendersi utile, ma di fatto è arruffone e confusionario. In più, riesce a mangiarsi un gol praticamente fatto incespicando su Fiorillo e il pallone. 

Come al solito tanto movimento e abnegazione: torna a centrocampo per prendere palla e aiutare la squadra. Un gol glielo cancella Fiorillo, uno lo sbaglia lui gigioneggiando troppo. In crescita. 

All. RUDI GARCIA 6,5 Dimostra che la sua Roma ha assorbito la batosta subita dalla Juventus, soprattutto mette in campo una squadra con lo scopo di cercare alternative ai titolarissimi e supera il turno avendo forse trovato qualche soluzione in più per la seconda parte del campionato. Il suo lavoro prosegue. 

Ferma con i piedi Nainggolan, alza la conclusione di Ljajic; soprattutto ci mette due parate pazzesche su Florenzi che gli tira da mezzo centimetro per due volte di seguito. Siamo sicuri che Da Costa sia meglio?

Cresce nel secondo tempo, ma ormai la frittata l’ha fatta: il gol nasce dalla sua parte, e più di una volta lascia buchi. Non è un terzino e si vede: ci mette volontà ma non basta. 

Imbriglia bene Destro e chiunque passi dalle sue parti, un po’ meno sicuro ed elegante del compagno di reparto ma fa decisamente il suo. 

Prestazione che conferma quanto di buono si diceva di lui a Brescia. Merita di giocare di più e forse Mihajlovic vedendolo all’opera deciderà in tal senso. Sempre pulito e autoritario, ferma ogni attacco giallorosso. 

Volenteroso, ma forse gli anni migliori se li è già lasciati alle spalle. Nonostante un Torosidis appena sufficiente fatica a far sentire la sua personalità.

Carattere da vendere, testa sempre alta, si fa dare palla e sa quasi sempre cosa farne. Lo cerca la Roma da tempo: non un caso. Davanti ai giallorossi fa un figurone. 

Inizia a spron battuto con la voglia di guadagnarsi una maglia, qui o altrove. Primo tempo di lucidità mentale e tecnica, peccato scompaia del tutto nella ripresa, complice uno stato di forma carente. ()

Spesso arruffone e troppo fumoso, ha però il merito di tenere in scacco la difesa giallorossa con accelerazioni importanti. Guadagna un paio di punizioni pericolose, gli manca il peso per essere incisivo in zona gol. 

Lotta fino all’ultimo senza mai mollare, tanto da far pensare che forse meriterebbe altre chance. Lo si trova ovunque: palla al piede o in ripiegamento è un leone scatenato con anche una discreta tecnica. ()

Cala nel secondo tempo, ma per almeno un’ora è la spina nel fianco di Torosidis che non trova una soluzione alle sue folate sull’esterno sinistro; deve migliorare in cattiveria e concretezza, la stoffa c’è già e non poca. 

Scompare totalmente dalla partita, anzi non vi appare mai se non per qualche sponda che fa il solletico a Castan e compagni. Esce infatti dopo una sola ora di gioco. 

( Avulso dal gioco, ma lui è così: come i bomber di razza non la tocca mai, finchè non rischia di trasformare un cross sporco di Gavazzi nel pareggio. Se trova continuità può lasciare il segno)

All. MIHAJLOVIC 6 La sua Sampdoria ha carattere, grinta e idee: totale rivoluzione rispetto a Delio Rossi, con un’anima si va lontano. Lo si farebbe di più con un attaccante vero: arriverà a gennaio? Intanto prosegue il suo lavoro infondendo certezze anche nelle seconde linee, ma deve abbandonare la competizione. 

(Claudio Franceschini)