Vede la luce in fondo al tunnel il centrocampista della Roma, Kevin Strootman. Il nazionale olandese, fermo ai box da mesi per via del grave infortunio al ginocchio, è pronto ad iniziare l’ultima fase prima del ritorno in campo. Come sottolineato stamane dal quotidiano Il Messaggero, a breve l’ex PSV Eindhoven dovrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo, anche se con grande probabilità svolgerà solo una parte della seduta con i propri compagni. Strootman ha già iniziato a calciare con il pallone e il ginocchio operato risponde bene agli stimoli e alla riabilitazione. Se tutto andrà per il verso giusto la “lavatrice” potrebbe tornare a calcare i campi da gioco fra circa un mese e mezzo e precisamente il prossimo 22 novembre per la gara di campionato contro l’Atalanta.
Dopo il breve comunicato diffuso nella serata di martedì, il presidente della Roma, James Pallotta, è tornato a parlare della partita contro la Juventus, cercando ancora una volta di distendere gli animi. Presente a Londra per “The Sport Business Summit”, l’imprenditore italo-americano ha spiegato: «Nella Roma chiunque può dire come la pensa: io, lo staff, i manager, i giocatori. Ognuno ha una sua opinione, probabilmente a caldo anche io avrei detto le stesse cose. Mi piace l’idea che la mia squadra abbia personalità e combatta su ogni cosa. A Manchester abbiamo preso subito gol e ci siamo rialzati, a Torino è successo lo stesso. Perdere non piace a nessuno, neanche a Francesco. Ma il giorno dopo è finito tutto. Bisogna voltare pagina. Quello che sappiamo fare lo dobbiamo dimostrare sul campo, non a parole. Ma una cosa ci tengo a chiarirla: quel messaggio non era diretto a Totti». Parlando ancora del big match di domenica sera, James Pallotta ha ammesso un pizzico di amarezza per alcuni episodi extra-campo: «Contro la Juventus è successo quello che può succedere in tanti altri stadi: in Europa, in Italia, a volte anche negli Stati Uniti. È facile trovare 5-6 mele marce quando ci sono 50 o 60 mila persone che assistono ad una partita. Ma lo spettacolo di tifo dentro lo stadio è stato bello, sia per quanto offerto dai nostri tifosi che dai loro. Delusione? Ovvio che sì, prima di tutto per il risultato. A Torino per fortuna non c’è stata la guerra mondiale, ma solo una partita con degli errori arbitrali. La sconfitta non ci rende mai felici ma va accettata. Da società, staff e tifosi. Anche perché la squadra ha dato il 100%, sono molto orgoglioso dei miei ragazzi. Anche se poi qualcosa che mi ha deluso davvero in realtà c’è. Quello che è successo dalla parti della nostra panchina: penso agli insulti a Ljajic e Strootman o agli schiaffi ai ragazzi dello staff. Questo non va bene, non è sport. Ma quello che è successo non vuole dire che tutto questo sia la Juventus, ma soltanto che c’erano proprio quelle 5-6 mele marce. Quella gente lì deve essere messa fuori dagli stadi, restarci fuori e non tornarci mai più. Non esistono altre strade». Ma la sconfitta contro la Signora non ha di certo scalfito le sicurezze dei giallorossi: «Noi all’altezza della Juve? Per me siamo anche più forti, questo ci ha detto la sfida di domenica, nonostante alla fine sia arrivata una sconfitta. Lo scudetto possiamo vincerlo, certo, io ci credo. Ci possono essere errori arbitrali esattamente come ci sono gli errori dei giocatori, vanno accettati. Ma a Torino non ho mai avuto l’impressione di essere inferiore alla Juventus. E avrei avuto la stessa idea anche se Totti avesse calciato fuori il rigore o Gervinho non avesse fatto quell’assist per Iturbe. Siamo molto forti, con tanto talento. E possiamo solo migliorare: molti dei nostri ragazzi giocano insieme da appena un anno, i loro stanno insieme da molto più tempo». Infine uno sguardo alla prossima sfida di Champions League, la partitissima contro il Bayer Monaco: «Preoccupato, e perché dovrei? Se oggi a Monaco hanno timore della Roma, vuol dire che il nostro talento lo stiamo sfruttando bene. Tornerà Benatia, le circostanze che sappiamo hanno portato alla sua cessione. Ma dobbiamo rispettarlo per quello che ci ha dato, lo scorso anno è stato uno dei migliori. È il discorso di prima: dobbiamo crescere culturalmente, elevarci. Il passato è passato, dobbiamo dimostrare di avere classe. Perché ce l’abbiamo».
Come stanno gli infortunati in casa Roma? Continua il lavoro su chi non è andato in Nazionale ed è rimasto a Trigoria per continuare a prepararsi per tornare in campo. La seduta di oggi è stata completamente incentrata sulla parte atletica, prima in palesta e poi sul campo. Totti e Maicon hanno svolto lavoro personalizzato, differenziato invece per Astori e De Rossi, mentre ha svolto una seduta di fisioterapia Borriello con un pò di palestra. Solo fisioterapia per Iturbe, Lobont, Cholevas che saranno pronti per la ripresa della Serie A. Strootman è ancora alle prese col differenziato per riprendere dal suo infortunio.
I giocatori della Roma fanno gruppo dopo la sconfitta contro la Juventus di domenica sera e continuano a rilasciare dichiarazioni contro l’arbitraggio di Rocchi. Ecco le parole di Adem Ljajic a Roma Radio: “I problemi con i tifosi della Juventus? La gente non è abitutata alle panchine vicine alla tribuna. Devono avere più rispetto. Abbiamo giocato bene contro la Juventus e a mente fredda abbiamo fatto il nostro gioco. Abbiamo fatto anche due gol, prendendone tre che non sono regolari e su quessto ci possiamo fare poco. Il nostro l’abbiamo fatto e andaiamo avanti per la nostra strada giocando di partita in partita e proveremo a vincerle tutte. La Serbia? Il ct ha deciso di non chiamarmi per motivi suoi, se mi chiama soo pronto sempre”.
Esce allo scoperto il difensore centrale della Roma, Yanga Mbiwa. Il calciatore transalpino è sbarcato a Trigoria durante il calciomercato estivo in prestito dal Newcastle, e in tale operazione è pesato moltissimo la presenza nella capitale di mister Rudi Garcia. Ad ammetterlo è lo stesso Yanga Mbiwa, interpellato dai microfoni de L’Equipe: «Garcia è un vincente, sono a Roma anche grazie a lui». Il giocatore, che la Roma è intenzionata a riscattare a titolo definitivo versando nelle casse dei Magpies un assegno da 7 milioni di euro, ha quindi aggiunto: «In carriera ci sono momenti difficili, ma qui mi trovo bene perché ho la fiducia del mister». La Roma punta a vincere tutto, sia in Italia quanto in Europa: «Tutti vogliamo vincere il titolo, abbiamo la forza e l’esperienza per competere su più fronti».
Se c’è qualcuno che pensa che la sconfitta della Roma contro la Juventus abbia fatto crollare delle certezze nell’ambiente giallorosso, si sbaglia di grosso. Basta infatti andare a leggere il discorso tenuto da mister Rudi Garcia al ritorno a Fiumicino della squadra per capirlo. Come riportato dal Corriere dello Sport stamane, il tecnico francese, una volta atterrati a Roma, ha fatto scendere tutti tranne i suoi calciatori, per spiegar loro: «Nella mia vita non avevo mai visto un arbitraggio così. Proprio in una giornata come questa, però, ho capito che vinceremo lo Scudetto. Continuiamo a lavorare come sappiamo e dimostreremo che possiamo arrivare davanti alla Juventus». Un discorso fortemente motivazionale, da vero leader, come del resto è giusto che sia per un allenatore di una squadra importante come appunto la Roma. La Signora è solo un brutto ricordo, i giallorossi sono pronti a riportarsi in vetta alla classifica il prima possibile.