Tavecchio forse non introdurrà mai in Italia la prova Tv ma da oggi i giustizieri del nostro calcio, possono dormire sonni sereni: la Figc ha introdotto la “prova steward”. Prima vittima, Rudi Garcia, il tecnico della Roma accusato di aver tentato di colpire uno steward dello stadio Marassi. Prove a carico dell’allenatore della Roma? La sola versione dei fatti dell’inserviente che ha sporto denuncia alla Procura federale. Ma come può la Procura federale accogliere la denuncia di un non tesserato? E nel giudizio dei fatti (con conseguente condanna) come può basarsi unicamente sulle dichiarazioni di una sola delle parti in causa? E’ noto a tutti poi che da alcuni anni gli steward sono diperndenti, pagati dalle società di calcio.
Da oggi si crea un precedente di cui tutti (si spera!) potranno avvantaggiarsi: ogni società potrà chiedere a un suo dipendente, a libro paga, non tesserato di denunciare un calciatore o un dirigente avversario per ottenre una facile sanzione e arrecare danno a un avversario.
Ma non è finita. Le immagini di Marassi, e non la semplice dichiarazione (difficilmente verificabile) di un dipendente del Genoa, mostrano il lancio di oggetti da parte dei tifosi rossoblu contro dirigenti e giocatori della Roma, e contro la terna arbitrale. Uno di questi oggetti, una bottiglietta d’acqua, ha colpito Kevin Strootman che cercava di accompagnare il compagno Holebas (colpito in campo con un calcio – non sanzionato – del genoano Perotti) negli spogliatoi insieme al preparatore Vito Scala.
La Roma ha richiesto al Genoa di ampliare il passaggio di accesso agli spopgliatoi per eviatre sputi e lanci di oggetti ma non è stata accontentata. Risultato: il giudice sportivo ha inflitto una ammenda di 20 mila euro alla Roma per non aver concesso agli steward pagati dal Genoa (non alla procura!) i cartellini per il riconoscimento dei giocatori; Il Genoa, che ha la responsabilità di ciò che avviene nel suo stadio, ha preso solo 30 mila euro di multa. Quasi la stessa pena pecuniaria per le due società. E nessuna squalifica del campo del Genoa. Immaginatevi, piuttosto, se uno spettacolo come quello di domenica a Marassi fosse avvenuto in una qualsiasi competizione internazionale…
Adesso è chiaro perché un “pluricondannato” come Enrico Preziosi abbia abbaiato così tanto, in modo così sguaiato e senza motivi reali, a fine gara. Per richiamare l’attenzione dei suoi “amichetti” Tavecchio & Galliani & Lotito che subito hanno risposto “presente!” e hanno prodotto questo nuovo capolavoro di giusrisprudenza sportiva. Se qualche potagonista di Mafia capitale (tanto cara, pare, al presidente Preziosi) avesse potuto godere delle sue stesse “amicizie”, oggi continuerebbe ad essere impunito e a fare il “furbetto”. Come Preziosi & co.