Sono decisamente in aumento le società interessate al centrocampista della Roma, Miralem Pjanic. Sull’ex nazionale bosniaco vi sono storicamente i campioni di Spagna del Barcellona, i numeri uno della Ligue 1 del Paris Saint Germain, e i detentori del titolo in Premier League del Manchester United. Un gruppo da urlo a cui bisognerà aggiungere altre società che stanno guardando a Trigoria con interesse. Secondo i media britannici, infatti, nel regno della Regina Pjanic è seguito da vicino anche da Chelsea, Manchester City e dal solito Tottenham, tre fra le società più ricche di tutta l’Inghilterra. Attenzione infine anche all’Arsenal e al Bayern Monaco, altra blasonata d’Europa che segue da vicino le gesta del talento dell’est Europa. Miralem Pjanic dovrebbe prolungare a breve il proprio contratto in scadenza al 30 giugno del 2015 di altri 4/5 anni, a cifre elevate (3 milioni di euro netti annui), ma secondo molti a fine stagione l’ex Lione dovrebbe fare le valigie e lasciare Trigoria, soprattutto se venisse presentata un’offerta pari o superiore ai 30 milioni di euro.
Lucas Digne continua ad essere nel mirino della Roma. Da un paio di giorni a questa parte il nome del talento francese classe 1993 è tornato in orbita giallorossa dopo essere stato accostato già in estate. La situazione è alquanto semplice e delineata: Garcia necessita di un nuovo innesto per la corsia mancina visti i continui acciacchi di Balzaretti, e starebbe pensando proprio al suo pupillo. Il tecnico della Roma conosce infatti molto bene Digne, avendolo allenato fino alla scorsa stagione a Lille. L’operazione non è delle più semplici tenendo conto del fatto che il Paris Saint Germain si è assicurato Digne in estate ad una cifra che sfiora i 15 milioni di euro, non proprio bruscolini. Difficile che la Roma possa investire tale somma mentre non è da escludere che venga percorsa la via del prestito con diritto di riscatto. A favorire lo sbarco in Italia del 20enne transalpino, gli ottimi rapporti intercorsi fra le due società dopo l’affare Marquinhos. Inoltre, non va dimenticato l’interesse del PSG per Pjanic: che l’operazione si allarghi anche al classe 1993 di Meaux?
Caccia ai terzini in casa Roma. Durante la campagna acquisti dei prossimi mesi di luglio e agosto, la dirigenza giallorossa interverrà per individuare un vice-erede di Balzaretti e un altrettanto vice-erede di Maicon. Lo scacchiere capitolino appare infatti deficitario sulle corsie ed in particolare sulla fascia sinistra. Attualmente la falla è stata tamponata con Bastos ma il brasiliano è più un esterno che un difensore e di conseguenza bisognerà intervenire per arginare il problema. Il nome nuovo è quello di Fabio Coentrao, giocatore spesso e volentieri accostato alle big italiane. A gennaio ci hanno provato il Milan e il Napoli ed ora si sarebbe aggiunta al gruppo anche la Roma. Secondo la stampa spagnola il nazionale portoghese verrà sicuramente ceduto in estate e per averlo saranno necessari fra i 10 e i 12 milioni di euro abbondanti, magari pagabili in più annualità o con il prestito con diritto di riscatto. Sulle tracce di Coentrao vi è storicamente anche il Manchester United, società che in estate darà vita ad una vera e propria rivoluzione.
Erik Lamela sembra destinato all’addio al Tottenham durante la prossima estate. L’ex gioiello del River Plate è passato da talento esploso in quel di Roma, titolare ogni weekend, a panchinaro fisso a Londra al White Hart Lane. Una situazione amara per il giovane attaccante argentino che in estate potrebbe decidere di lasciare la Premier League per tornare in Serie A. Sulle sue tracce vi è l’Inter ma si mormora che anche altre big stiano guardando con estrema attenzione al calciatore degli Spurs. Fra queste attenzione anche alla Roma. Lamela ha fatto spesso visita nella capitale nelle ultime settimane per curarsi dopo l’infortunio alla schiena e sabato scorso, mentre si dirigeva alla scuola calcio di un amico, in molti fra i supporters giallorossi gli hanno chiesto: «Ma perché non torni con noi?». Lamela ha sfoderato il suo classico sorriso spiegando: «Chissà, vediamo…». Difficile pensare ad un ritorno, ma nel calciomercato la realtà supera spesso e volentieri la fantasia. Il giovane sudamericano sarebbe perfetto per il 4-3-3 di Garcia, conosce già le difficoltà del calcio italiano e anche dal punto di vista economico l’operazione sarebbe comunque fruttuosa.
Aumentano a vista d’occhio le società interessate all’attaccante dell’Hellas di Verona, Juan Manuel Iturbe. Sul 20enne della nazionale argentina Under-20 vi è da tempo la Roma ma in Italia sembra che il giocatore interessi anche ad altre big. La Juventus è notoriamente sulle sue tracce ma attenzione anche all’Inter. Si mormora infatti che anche i nerazzurri stiano pensando al giovane talento di Buenos Aires e l’idea è tutt’altro che inedita. Durante la scorsa stagione, infatti, la società di corso Vittorio Emanuele fu accostata spesso e volentieri al calciatore di proprietà del Porto, ma alla fine il club meneghino abbandonò il campo forse per scarsa convinzione. In estate l’ha quindi spuntata il Verona che a breve verserà nelle casse dei Dragoes i famosi 15 milioni di euro necessari per il riscatto. La Roma avrebbe già raggiunto una bozza d’intesa con il club gialloblu, un affare da circa 21 milioni di euro comprendente anche Marquinho e Jedvaj, ma l’inserimento dell’Inter rischia di scombussolare e non poco i piani di Sabatini.
Torna allo scoperto l’ex centrocampista della Roma, il nazionale statunitense Michael Bradley. Il centrocampista a stelle e strisce è tornato nella sua America, spostandosi un po’ a nord, nella città canadese di Toronto. Una decisione sofferta ma derivante da una motivazione precisa: «E’ stata una decisione che ho preso a Roma, dove adesso c’è un nuovo allenatore – spiega Bradley ai microfoni del New York Times – Lui chiaramente aveva le sue idee su chi dovesse giocare quando tutti eravamo in forma e su come far migliorare la squadra, e io stavo veramente bene lì. Il club è fantastico, io e la mia famiglia siamo stati veramente bene a Roma, ma a un certo punto ho pensato: che ci sto a fare qui? Rimango per giocare 15-20 partite a stagione o vado da qualche parte dove ho la possibilità di prendermi quotidianamente grandi responsabilità per aiutare davvero la mia squadra a vincere?». Michael Bradley temeva che rimanendo in panchina spesso e volentieri, o comunque giocando poco, sarebbe arrivato ad un appuntamento cruciale non nelle migliori condizioni fisiche: «I Mondiali arrivano ogni quattro anni e ci si deve arrivare in forma – ha proseguito l’ex Chievo – si deve salire sull’aereo per il Brasile essendo consapevoli di aver fatto tutto il possibile per giocare bene ed aiutare la squadra. Mentirei se dicessi che questo non ha influito. Detto questo, non è facile per me non giocare ogni settimana. Io amo giocare. Amo allenarmi durante la settimana. Amo preparare le partite».