Il calcio a volte ci fa conoscere storie importanti e curiose. Come quella di Francesco Serafino, classe 1997, talento italiano che oggi si trova ad essere tesserato per il Boca Juniors, la più grande squadra dell’Argentina, con tradizioni importanti. La squadra dove tra gli altri è cresciuto Carlos Tevez, attuale stella della Juventus. Serafino è il primo italiano dopo oltre cinquant’anni a vestire la maglia degli Xeneizes, prima c’era stato solo Nicolas Novello. In esclusiva per IlSussidiario.net, il giovane Francesco Serafino ci ha raccontato la sua storia molto particolare.
Sei il secondo italiano di sempre ad essere presente nella rosa del Boca Juniors. Quali sono le tue sensazioni? E’ una grande emozione perchè qui la collettività italiana è numerosissima e si sa che gli italiani d’Argentina sono quasi tutti tifosi del Boca. Il Club è stato fondato da italiani genovesi. Tutto questo da un valore speciale alla mia incorporazione in questa grande istituzione.
Come sei arrivato al Boca? Al Boca sono arrivato grazie ad un provino che feci nel 2010 nella ‘cantera’ che il Barcellona aveva in Argentina. Il responsabile voleva tesserarmi, ma la mia scuola era troppo lontana dal campo di allenamento e dovetti rinunciare. Lo stesso responsabile, anni dopo, è diventato il coordinatore delle giovanili del Boca e si e’ ricordato di quel provino! E’ nato tutto così…
Che tipo di giocatore sei? Mi piace giocare da seconda punta, muovermi veloce su tutto il fronte d’attacco. Sfrutto lo scatto per il contropiede. Gioco anche da esterno. Mi piace fare gol, ma anche dettare l’ultimo passaggio.
A quale giocatore ti ispiri? Non ho un giocatore a cui mi ispiro, ma ammiro i grandi campioni come Totti, un mito che ho avuto il piacere di conoscere quando giocavo nella Roma, durante un allenamento a Trigoria. Mi piacciono anche Messi, Cassano, Di Maria…
Sei tifoso di qualche squadra italiana? Tifo Cosenza, come da tradizione familiare, ho seguito da Buenos Aires i festeggiamenti del centenario, poi Roma perchè nella Capitale ho trascorso un bel periodo giocando nella categoria ‘esordienti’.
Si parla di te in chiave Liga spagnola, sono voci veritiere?
Si, ne ho sentito parlare anch’io naturalmente, due o tre club spagnoli hanno mostrato interesse, ma in questo momento ho la testa nel Boca e voglio dare il massimo qui.
Hai già avuto modo di conoscere qualche giocatore del Boca della prima squadra? Ancora no, li ho visti da vicino allenandomi in Casa Amarilla, ma non ho ancora avuto modo di parlare tranquillamente con qualcuno di loro.
Quali sono le principali differenze tra il calcio italiano e quello argentino? I difensori qui picchiano di più! Gli arbitri sono più permissivi nel gioco duro ma non tollerano le proteste. Il gioco in Italia è molto più tattico, senza ombra di dubbio. Qui magari ci si può levare lo ‘sfizio’ di fare qualche giocata per la platea.
Ti manca l’Italia? Certo che ho nostalgia dell’Italia, anche se qui mi trovo benissimo. Mi manca il mare di Calabria, gli amici della scuola elementare, i parenti, ma grazie a Dio con internet mantengo i contatti con le mie radici e il mio Paese!
(Claudio Ruggieri)