L’esito degli esami a cui si è sottoposto oggi Kevin Strootman è stato una vera e propria mazzata per il centrocampista, per la Roma e anche per l’Olanda. Si parla infatti di una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con possibile interessamento meniscale: nei prossimi giorni Strootman sarà sottoposto ad un intervento chirurgico e di fatto la sua stagione finirà qui (clicca qui per le notizie complete sull’infortunio). Uno scenario ben peggiore rispetto alla distorsione di cui si parlava ieri sera. Servirebbe un vero e proprio miracolo per vederlo ai Mondiali. Nella Capitale però si discute molto sia perché l’olandese era sceso in campo in condizioni già non perfette a causa di un problema riportato proprio mercoledì scorso in Nazionale, sia perché i medici giallorossi hanno tentato di rimandarlo in campo dopo lo scontro con Blerim Dzemaili, prima dell’inevitabile sostituzione, forse peggiorando la situazione. Per avere un quadro più chiaro della situazione, IlSussidiario.net ha intervistato in esclusiva il medico sportivo Ilario Candido, responsabile sanitario del Cittadella, squadra di serie B.
Lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con possibile interessamento meniscale: cosa significa? Una piccola buona notizia c’è, ed è che si parla di lesione e non di rottura del legamento crociato.
Qual è la differenza tra lesione e rottura? La lesione è una rottura parziale. La situazione resta comunque molto critica, ed anzi ad essere sincero stavo guardando la partita in televisione e mi è sembrato molto strano che Strootman sia rientrato in campo, perché mi era sembrato subito un infortunio grave, mentre vedendolo rientrare ho pensato ‘forse non è così grave’…
Invece è grave davvero? Sì. Anche se una lesione non richiede sempre un intervento, è questa l’ipotesi più probabile (come conferma anche il comunicato ufficiale, ndR), e in seguito ad una operazione chirurgica i tempi di recupero sono di almeno 5-6 mesi.
Addio al Mondiale quindi… Direi proprio di sì, visto che siamo già al 10 marzo.
Una domanda quindi sorge spontanea: il rientro in campo ha peggiorato la situazione? Tutto sommato direi di no, il danno era già stato fatto. Certo non gli ha fatto bene, ma il tentativo di rientro è stato comprensibile nella concitazione del momento e comunque Strootman è uscito subito dopo, perché naturalmente per lui era impossibile giocare con un infortunio di questo tipo.
Può avere inciso in qualche modo il problema che aveva riportato mercoledì scorso in Nazionale?
Non credo, perché si tratta di un infortunio più grave e molto diverso. Credo dunque che si sia trattato di un caso ben distinto e non collegato, solo casualmente verificatosi pochi giorni dopo il primo problema. (Mauro Mantegazza)