La regina del calciomercato estivo 2014 è la Roma. Parola di Xavier Jacobelli, noto giornalista sportivo nonché direttore del portale Calciomercato.com. Promossa a pieni voti la squadra giallorossa con un rotondo 10 in pagella. Un voto giustificato così dallo stesso Jacobelli, intervistato dai microfoni di AsRomaRadio.it: «Abbiamo dato 10 alla Roma, è stata la protagonista assoluta del mercato proprio per la qualità e del disegno strategico che Sabatini e la società hanno messo in atto. E’ un organico qualitativamente e quantitativamente più forte dell’anno scorso. L’anno scorso se non ci fosse stata la Juve dei record, avrebbe vinto lo scudetto. La dirigenza ha messo talento in squadra, penso a Manolas e Iturbe, giocatori di esperienza come Holebas, Keita, Cole, poi Yanga Mbiwa che è un elemento molto significativo, dimostrano le ambizioni della Roma che sono surrogate dall’ottima partenza contro la Fiorentina». Grazie a tutte le operazioni portate a termine dall’abile ds Walter Sabatini, il gap dalla Juventus è ormai ampiamente colmato: «La Roma ha resistito agli assalti del Manchester United – sottolinea Jacobelli – non cedendo Strootman agli inglesi. Il gap con la Juventus è stato colmato proprio a seguito degli acquisti fatti e dei giocatori non ceduti».
La Roma ha sistemato la rosa per il 2014-2015 aggiungendo valide alternative per ogni ruolo. Non è stato esente l’attacco: le potenzialità offensive della squadra di Rudi Garcia erano evidenti; avendo confermato tutti (cosa non scontata: Adem Ljajic e soprattutto Mattia Destro potevano partire) non c’era bisogno di grosse operazioni. Eppure Walter Sabatini non si è voluto far mancare il colpo più costoso del calciomercato della Serie A: l’acquisto di Juan Manuel Iturbe. Affare doppiamente proficuo: intanto perchè l’argentino è stato soffiato alla Juventus che sembrava averla spuntata, poi perchè sembra perfetto per giocare nel tridente con Totti e Gervinho. L’idea di Rudi Garcia: far abbassare il capitano e utilizzarlo come una sorta di playmaker avanzato che lancia i due esterni. Se l’idea funziona, e Iturbe ingrana, sono dolori per le avversarie; in più c’è l’eterna voglia e la forma stratosferica di Francesco Totti, che trascina i compagni solo stando in campo. Avere Destro dalla panchina è un lusso: la sua media gol dello scorso anno è una garanzia. Adem Ljajic ha già mostrato il suo talento, le zingarate tra le linee possono fare malissimo. Da non dimenticare un giocatore come Urby Emanuelson: nel Milan giocava esterno alto, qui si può ripetere. Insomma: reparto potenziato.
Se Walter Sabatini è riuscito a rinforzare la difesa della Roma nonostante la partenza di Mehdi Benatia, a centrocampo le cose vanno forse anche meglio. I giallorossi sono di fatto rimasti gli stessi nel loro reparto di mezzo, uno dei grandi segreti dell’exploit dello scorso anno; in più hanno un Radja Nainggolan già perfettamente ambientato (e non a caso in gol alla prima giornata) e un Kevin Strootman che non vede l’ora di rientrare in campo dopo il brutto infortunio dello scorso marzo. Poi si sono aggiunti due/tre elementi che saranno molto utili; l’incertezza sul numero è legata al possibile utilizzo di Urby Emanuelson che, apparentemente bocciato come terzino, potrebbe riciclarsi da mezzala di spinta. Seydou Keita prende di fatto il posto di Rodrigo Taddei, ma data la sua esperienza internazionale e la sua duttilità troverà più spazio. Salih Uçan è la grande scommessa: classe ’94, nel Fenerbahçe aveva già un ruolo importante, qui arriva per essere un’alternativa nei momenti di maggiore sforzo fisico e potrà portare qualità e voglia di mettersi in mostra. Attenzione: di solito Sabatini non sbaglia colpi del genere.
Chiuso il calciomercato estivo, è tempo di bilanci. Come abbiamo visto il voto alle operazioni della Roma è molto alto; ancora una volta Walter Sabatini è riuscito a operare al meglio con le disponibilità economiche e ha costruito una squadra che, almeno sulla carta, appare ancora più forte di quella dello scorso anno e pronta a giocarsi le tre competizioni. Prendiamo in esame la difesa: sono stati pienamente rispettati i dettami di Rudi Garcia, ovvero avere almeno un ricambio per ogni ruolo. A sinistra, visto l’infortunio di Balzaretti, sono stati acquistati Ashley Cole e José Holebas che quindi si daranno il cambio nel corso della stagione, così che Torosidis resti impiegato a destra come alternativa a Maicon. In mezzo sono in quattro: i titolari designati sembrano essere Kostas Manolas, che può essere sostituto più che degno di Benatia (venduto a 30 milioni: comunque un affare a livello di plusvalenza realizzata in un solo anno) e Leandro Castan, mentre a disposizione ci sono Davide Astori (di fatto un titolare aggiunto) e Mapou Yanga-Mbiwa, che tornerà utile anche perchè può giocare pure come terzino sinistro, ruolo nel quale è stato impiegato spesso a Newcastle. Un reparto coperto in ogni zona, con giocatori di qualità; non dovrebbe esserci il rischio di arrivare stanchi in primavera se il tecnico francese saprà far ruotare i suoi uomini. E dunque, il voto alla difesa non può che essere positivo.
Al calciomercato estivo della Roma. I giallorossi partivano da una base solidissima: secondo posto con 85 punti in campionato e tante certezze. L’imperativo era allungare la rosa per affrontare il ritorno in Champions League: missione compiuta. Da sottolineare l’acquisto di Juan Manuel Iturbe, il talento giovane più fulgido della Serie A 2013-2014: con il modulo di Rudi Garcia può essere letale. In più sono arrivati un centrocampista esperto come Seydou Keita (in Europa servirà eccome) e un classe ’94 di grande prospettiva come Salih Uçan. Fasce rinforzate con il parametro zero Ashley Cole, uno al quale è rimasto ormai poco da insegnare, e con José Holebas; il rush finale ha portato in dote Mapou Yanga-Mbiwa. L’operazione migliore è stata però quella di Mehdi Benatia: una volta capito che il marocchino non si poteva più trattenere è stato venduto per 30 milioni. Altra plusvalenza e, per sostituirlo, è stato acquistato Kostas Manolas che per prezzo e valore tecnico era uno dei migliori a disposizione. Con il “furto” di Davide Astori, soffiato sotto il naso alla Lazio, la difesa è potenzialmente anche più forte dello scorso anno. Risultato: Walter Sabatini ha fatto un altro ottimo lavoro, e la squadra può confermarsi.