La Roma raggiunge l’obiettivo degli ottavi di Champions ma anche stasera delude assai sul piano del gioco, non riuscendo a vincere contro una formazione decisamente inferiore.
La formazione bielorussa aveva un unico risultato a disposizione per sperare nella qualificazione agli ottavi, e lo avrebbe artigliato se non fosse stato per le super parate di Szczesny.
Fischia poco, lasciare giocare evitando di sanzionare ogni singolo scontro tra i giocatori, ma è anche agevolato dalle squadre in campo, bloccate dalla paura e dalla tensione di dover fare bene a tutti i costi (nessun cartellino giallo in novanta minuti).
Il primo tempo di Roma-BATE Borisov si è chiuso con il punteggio di 0-0. In questi 45 minuti entrambe le squadre in campo hanno sentito la pressione di dover fare risultato a tutti i costi, di conseguenze ne viene fuori una partita non proprio esaltante sul piano del costo. Ovviamente il tasso tecnico della formazione di Rudi Garcia resta superiore e sono proprio i giallorossi a fare la partita e a occupare costantemente la metà campo avversaria.
Da segnalare, per i padroni di casa, alcuni tentativi di Nainggolan (6,5) che arriva spesso al tiro senza però trovare la porta, e le poche volte che lo fa Chernik (6) è attento e para senza problemi. Tante azioni offensive per i giallorossi che non riescono a trovare la via del gol, l’occasione più grossa arriva al 28′ quando Pjanic (6) batte un calcio di punizione da ottima posizione, Chernik è costretto a tuffarsi per deviare il pallone che altrimenti sarebbe entrato in porta. Roma nuovamente in avanti sempre con Pjanic, che però è impreciso sotto porta. Nel finale della prima frazione di gioco si fa vedere anche il BATE con Mladenovic (6) che tenta di sorprendere Szczesny (6) con un tiro dalla distanza, ma il pallone termina alto sopra la traversa. Il primo tempo si chiude con i fischi dell’Olimpico, i tifosi non gradiscono l’atteggiamento non proprio arrembante dei giallorossi.
Giocano in casa e fanno la partita, ma senza trovare il guizzo vincente per sbloccarla. Tanto cuore e tanta grinta su ogni pallone. Piuttosto inconcludente in questi primi 45 minuti, deve assolutamente darsi una svegliata.
Gioca di rimessa contenendo gli attacchi degli avversari, ma è un atteggiamento assolutamente insufficiente per passare il turno. Da capitano della squadra trascina i suoi nel tentativo di fargli guadagnare metri in campo. Il Bate si affida alle sue giocate per sfangarla, ma per il momento sta deludendo le aspettative. (Stefano Belli)
Roma
Sia chiaro, se i giallorossi si sono qualificati lo devono soprattuto a lui, autore di due parate strepitose su Gordeichuk e Stasevich, stasera l’uomo partita, in assenza di gol, è il portiere della Roma.
Diverse coperture difensive, spesso decisive, nell’arco dei novanta minuti di gioco.
Qualche sbavatura qua e là e si prende qualche rischio di troppo quando deve disimpegnarsi o allontanare il pallone, in fase offensiva invece arriva spesso in ritardo sul pallone.
Difende con ordine e mestiere, nel finale pensa solamente ad allontanare il pallone dai giocatori del BATE, ed è l’unica cosa che conta.
Sfiora il gol, ma Chernik è bravo a dirgli di no. Come al solito molto propositivo in fase offensiva, ci prova sempre ed è sempre l’ultimo ad arrendersi su ogni pallone.
Stasera si rende pericoloso solamente su calcio piazzato, su palla attiva non combina granché se non qualche scambio con Dzeko e Nainggolan.
Conquista diversi falli e vince la maggior parte dei contrasti con gli avversari, fa valere i gradi di capitano e di regista della squadra dirigendo la manovra.
In campo ci mette sempre la solita cattiveria che lo ha contraddistinto, ma stasera è piuttosto impreciso sotto porta, se la cava decisamente meglio in fase difensiva togliendo un sacco di palloni agli avversari.
Mette in mezzo tanti cross per i suoi compagni e in un’occasione arriva direttamente al tiro, non trovando però la porta.
Solamente pochi minuti di partita per lui, con il compito di difendere lo 0-0 come gli ha chiesto Garcia.
Anche stasera il centravanti bosniaco non trova il gol, facendosi ipnotizzare da Chernik all’inizio del secondo tempo.
Gara mediocre la sua, non riesce mai a trovare lo spazio per tirare in porta, chiuso dai difensori del BATE che lo neutralizzano e lo rendono innocuo.
Rientro in campo per l’attaccante egiziano dopo l’infortunio nel derby, Garcia lo fa entrare per dare nuova linfa vitale all’attacco giallorosso che però non trova il modo di sbloccarsi nemmeno con il pezzo da novanta.
La sua squadra ha deluso, soprattutto in attacco: in altri frangenti la Roma avrebbe fatto un sol boccone del BATE, ma è evidente che la crisi tecnica sia ben lungi dall’essere risolta.
Stesso discorso di Szczesny per Chernik: interventi decisivi (anche se non altrettanto spettacolari) su Dzeko e Florenzi con i quali mantiene inviolata la propria porta.
Un intervento in chiusura su Iturbe e una conclusione lontana dalla porta rappresentano gli unici suoi acuti in novanta minuti.
Il migliore in difesa del BATE, con tanti palloni deviati in calcio d’angolo o fallo laterale, poi nella ripresa alza bandiera bianca per un problema muscolare.
Non si mette in evidenza con iniziative personali, ma dà una mano ai compagni sia in fase offensiva che difensiva.
Rimedia qualche fallo spezzando così il gioco della Roma e consentendo al BATE di recuperare palla, ma avrebbe potuto fare ben di meglio.
All’andata condannò i giallorossi, stasera non riesce a trovare il gol facendosi anticipare dai difensori avversari ed è molto maldestro a battere le rimessi laterali, cosa che non dovrebbe accadere a questi livelli.
Allontana diversi palloni dalle zone calde dal campo, disimpegnandosi bene in fase difensiva, delude nell’impostare quella offensiva.
Ottanta minuti anonimi per lui dove lo si vede raramente col pallone tra i piedi e non entra mai nel vivo dell’azione.
Prende il posto di Nikolic e nei pochi minuti che ha a disposizione cerca comunque di rendersi utile con qualche cross che non viene raccolto dai suoi compagni.
Capitano, nonché tuttofare del BATE: attacca, difende, pressa, allontana, imposta e si ritrova il pallone dell’1 a 0, ma sulla sua strada incontra un super Szczesny.
Rappresenta sicuramente la delusione più grande della serata per il BATE: i tifosi bielorussi si affidavano alle sue giocate, ma l’ex-Arsenal e Barcellona era evidentemente in giornata no.
Si divora il gol dello 0-1, più per merito di Szczesny che per demerito suo, ma quel pallone che non entra in porta se lo sognerà a lungo la notte.
Serata anonima per lui, ma va anche detto che gli arrivano pochissimi palloni, e poco giocabili.
Entra e rischia subito di spaccare la partita in due servendo due potenziali assist prima a Gordeichuk e poi a Stasevich, ma non ha fatto i conti con Szczesny autore di interventi davvero miracolosi.
La sua squadra ci crede fino in fondo nel sogno degli ottavi, ma la Roma è più forte e solamente il periodo non proprio esaltante ai giallorossi ha consentito al BATE di rimanere in corsa fino all’ultimo.
(Stefano Belli)