Roma-Parma, una partita che sulla carta dovrebbe essere scontata quella che si giocherà domenica allo stadio Olimpico per la ventitreesima giornata di Serie A. La formazione giallorossa insegue sempre il sogno scudetto, in realtà molto difficile ma non impossibile per la squadra di Rudi Garcia, che è obbligata a vincere contro il Parma. La emiliana infatti, al di là di una situazione di classifica drammatica, è coinvolta in altri problemi molto più gravi, quelli della sopravvivenza del club che rischia di scomparire dal calcio professionistico. Un incontro con tanti temi, compresi anche il rientro di Gervinho e l’esordio di Doumbia, freschi vincitori della Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio. Per presentare questo match abbiamo sentito Dario Bonetti. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Roma-Parma, partita scontata? Sulla carta dovrebbe essere così vista la differenza tecnica tra le due squadre.

Potrebbe finire con una goleada? Come ho detto, la differenza è notevole, ma le partite sono sempre da giocare e quindi non si può dare per certa una goleada giallorossa.

In campo subito Doumbia e Gervinho? Penso proprio di sì. Su Doumbia dico che con lui finalmente la Roma avrà un centravanti vero da inserire nel suo reparto offensivo. Gervinho, oltre alla felicità per la vittoria in Coppa d’Africa, potrà dare la sua capacità di saltare l’uomo e di far giocare la Roma in velocità.



Sarà possibile il turnover visto che poi comincerà l’Europa League? Non sono d’accordo, io i giocatori migliori li schiererei sempre. Comunque sarà Rudi Garcia a decidere.

Quali obiettivi stagionali potrà avere ancora il Parma? Ha tanti punti di ritardo dalla zona salvezza, ma è anche vero che mancano tante giornate alla fine del campionato e i miracoli nel calcio sono sempre possibili.

Però ci sono anche gravissimi problemi societari… Sì, la prima cosa sarà pagare i giocatori, poi certo bisognerà risolvere la situazione societaria del Parma.

Il suo pronostico? La Roma sarà favorita, considerato pure il fattore campo. (Franco Vittadini)