Ci sono varie chiavi di lettura, per una partita che cambia al minuto 54 e sembra tra l’altro spesso pronta a cambiare nuovamente in maniera risolutiva, dietro Roma-Feyenoord. Innanzitutto il dato sul possesso palla conferma quella che è l’impressiona principale: il gioco l’ha avuto in mano per più tempo la squadra ospite – 52 a 48 il dato percentuale, di poco ma superiore a favore degli uomini di Rutten – così come quello sugli attacchi alla porta è sbilanciato in misura ancor più netta a favore dei giallorossi, a confermare la nostra tesi sul fatto che chi deve recriminare, in ogni caso, è Garcia. 28 a 18 le azioni offensive (con i padroni di casa avanti), che hanno portato però a soli 2 calci d’angolo (a 3): un dato interessante, che testimonia come troppi siano stati i lanci e poche le avanzate collettive fin sul fondo. Tornando al primo parziale, però, importante sottolineare come i passaggi riusciti siano 452 per il Feyenoord e solo 371 per la Roma. Conferma del buon lavoro di Clasie e Immers in mezzo al campo ma anche dell’inconsistenza allarmante del reparto guidato da un Pjanic in versione horror. Più del doppio, poi, i falli commessi: 8 per la Roma, 19 per gli avversari. Anche il furore agonistico, in particolare la guardia ferrea su Totti, è stato un fattore nient’affatto marginale. Per chiudere le considerazioni “statistiche” da notare come – dopo la vittoria roboante al debutto in questa stagione europea (allora si trattava di Champions) contro il CSKA Mosca – la Roma sia arrivata alla sesta partita internazionale consecutiva senza imposizioni: considerando che il Feyenoord – prima del 3-0 sullo Standard Liegi che l’ha portata avanti dalla fase a gironi – non vinceva a sua volta da ben 10 partite, non è però tutto così nero e negativo per i giallorossi.



Spazio alle interviste del post partita. Garcia non molla e cerca di ritrovare ottimismo, anche se l’espressione è naturalmente tutt’altro che serena, come riporta la ‘Gazzetta dello Sport’ sul proprio sito: “Cosa serve alla Roma? Questa squadra ha bisogno di fiducia, perché è così che si gioca meglio. In Europa League non c’è nulla di perso e neppure in campionato, la strada è lunga. Non serve a nulla paragonare l’anno scorso con questo: i giocatori danno tutto e per il momento questa cosa non paga. Calo fisico dovuto all’impegno in Europa? Abbiamo cominciato la stagione ottimamente, poi non è che capita tutte le partite che l’avversario prenda il sopravvento nella ripresa”. Poi la corretta precisazione sul gol di Kazim: “Sospetti zero, era fuorigioco”. Spazio anche al coraggioso Pjanic, nel senso che ci mette la faccia dopo una delle sue peggiori prestazioni da quando è in Italia: “Era da tanto che non giocavamo così bene come nel primo tempo. Nella ripresa invece ci siamo abbassati troppo: non stiamo attraversando un buon momento e tutto diventa più difficile. Quando ti manca la fiducia corri indietro invece che in avanti ed indietreggiando permetti agli avversari di trovare pericolosità. Ed anche il gol”. L’obiettivo, però, come conferma il bosniaco a ‘Mediaset Premium’ è uno solo: “Abbiamo intenzione di andare in Olanda a prenderci questa qualificazione. Ci dobbiamo credere e ci crediamo”. 

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