Per una volta, statistiche alla mano, non è la solita Roma tutto possesso palla e zero efficacia offensiva. Andando contro ai dati cui accennavamo nel pre partita, che vedono i giallorossi primi per possesso palla e qualità dei passaggi, la squadra di Garcia ha cambiato trend e i risultati sono certamente positivi.
Alla faccia del 3-0 largo e da ricercare, come dimensioni in negativo, nella prova incolore del Sassuolo, il possesso è stato praticamente pari, 51 a 49% per la Roma. 5 tiri in porta su 6 totali per i padroni di casa, di cui solo uno veramente pericoloso, quello di Zaza. 5 su 8 per gli ospiti, invece, con una percentuale altissima di realizzazione quindi. Il dato che fa veramente la differenza, stasera più che mai, è quello relativo alla pericolosità offensiva: addirittura doppia – a favore della Roma – al 90°, sul 60 a 30%. Anche per questo, dopo ben 5 mesi di attesa dall’ultima volta, è arrivata una partita con più di 2 gol segnati nell’arco del singolo match, un dato incredibile pensando al tipo di squadra impostato da Garcia a inizio ciclo, dall’estate 2013. Qualche considerazione sui singoli: Peluso, con 26 palloni recuperati, è la “sorpresa” visto il tipo di partita – non sufficiente – tra i top, classifica per classifica. Le altre due sono quella dei passaggi riusciti, che vede Brighi precedere Pjanic (e fa riflettere) e quella dei tiri in porta, nella quale nessun singolo emerge, con una sfilza di giocatori a 2. Tra di loro, certamente, non c’è Doumbia… altra riflessione d’obbligo.
Spazio alle interviste del post partita. Rudi Garcia, come evidenza ‘Gazzetta.it’, è più che soddisfatto. Ma con giudizio: “Non sono sicuro che sia stata la nostra prova migliore, ma sono contento che abbiamo vinto. Non mi perdo in complimenti ai ragazzi perché domenica abbiamo una partita importante: hanno fatto la metà per il momento. Non è il modulo di gioco la cosa importante, ma quello che fanno i ragazzi in campo. Sono contento per Doumbia, lo avevo detto che non vedeva l’ora di segnare, ha fatto un gol da vero centravanti. Sono sereno, ho avuto la risposta giusta della mia squadra: non cado nel catastrofismo e nell’euforia eccessiva. Ne mancano cinque e vogliamo fare bene. So da quando sono arrivato quanto sia importante per noi Florenzi: sulla fascia destra sa fare tutto ed è anche romano, l’anima della Roma. Siamo fieri di lui“. Eusebio Di Francesco, passando sul sito del ‘Corriere dello Sport’, è invece agli antipodi: “In questa stagione di punti per strada ne abbiamo lasciati molti: con la Roma la gara si è messa in salita fin dalle prime battute, visto che siamo andati sotto dopo cinque minuti. E poi abbiamo preso la rete di Florenzi, che ha complicato tutto quanto. La Roma ha una grande squadra: ha giocatori importanti lì davanti. Noi da gennaio abbiamo alcuni problemi per i tanti infortuni: l’adattamento di Acerbi sta lì a dimostrarlo. Però l’importante è che la squadra abbia dato tutto“. (Luca Brivio)
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