Dopo la Juve, anche la Roma tiene alto il tricolore nella prima giornata della fase a gironi della nuova Champions: il Barça campione d’Europa si ferma sull’1-1 imposto dal gol epico di Florenzi da metà campo, in risposta a Suarez. Esulta l’Olimpico, sicuramente l’iniezione di fiducia dopo questi 90 minuti iniziali è poderosa.
Quanto è lontana la serata maledetta contro il Bayern! La Roma dimostra di essere una grande squadra, anche a livello europeo, rischiando il giusto contro i più forti e attaccando Piquè e compagni quando può, in ripartenza. Applausi meritati.
Da una squadra così ti aspetti sempre di più, la normalità non basta. Pur senza trovare la serata migliore, nè di squadra nè dei suoi singoli, poteva comunque vincere nel finale.
Non convince, in particolare sul gol di Suarez, in fuorigioco e forse arrivato dopo un fallo di Messi in attacco. Anche la gestione dei falli, vedi la brutta entrata di Nainggolan che stronca la partita del povero Rafinha e quella di Suarez su Szczesny, è rivedibile.
Al termine della prima frazione di gioco il punteggio all’Olimpico, tra Roma e Barça, è di 1-1. Al gol di Suarez ha risposto una giocata da sogno di Florenzi, il gol che segna una carriera, da metà campo e andando a baciare il montante e beffare Ter Stegen, sempre fuori dai pali nel tentativo di emulare Neuer con risultati pessimi.
Per i giallorossi una sofferenza contenuta, anche se il baricentro per alcuni tratti di match si è abbassato troppo: soprattutto nel finale, però, è stata la squadra campione d’Europa a tremare, in particolare su una conclusione dal limite di Nainggolan (voto 6,5). Florenzi a parte (voto 8 d’obbligo), buona partita di Salah e Dzeko (voto 6,5) ma anche di De Rossi nella zona più calda (voto 6,5). Tra le fila del Barcellona solito guerriero, a volte oltre i limiti, Suarez (voto 6,5), in posizione dubbia sul gol ma poi toccato da Szczesny in uscita, rischiando il calcio di rigore, poco dopo. Non trascendentale Messi (voto 6) e decisamente sottotono Neymar (voto 5), così come Rakitic (voto 5,5), con mezzo voto in più solo per l’assist a Suarez, dopo una serie di errori inusuale. Ter Stegen, davanti al secondo gol subito da metà campo in poco più di due mesi, dovrebbe farsi un paio di domande (voto 4).
Prima frazione positiva, a volte si schiaccia troppo indietro e rischia ma il Barça non riesce ad approfittarne come fa solitamente. Il gol di Florenzi è un’iniezione di adrenalina da brividi diffusi! Segna da metà campo, davanti al Barça di Messi, in una serata così: resterà una pietra miliare della sua carriera e della storia giallorossa. Lui e Keita sono i meno “coinvolti”, non sfigurano di certo ma sono gli unici leggermente sotto la sufficienza.
Il gol è colpa del portiere, che non può farsi beffare in questo modo così spesso. Certo, Florenzi la mette attaccata al palo, ma è difficilmente accettabile. Per il resto, manovra abbastanza collosa e pochi tiri. Pericoloso e velenoso, segna, litiga, si conquista quasi un rigore. E’ sempre protagonista, nel bene e nel male. Esageriamo in negativo perchè se un indizio non basta (gol subito dall”Athletic in Supercoppa), due iniziano a fare una prova…
(Luca Brivio)
Roma
Fin quando Suarez, in maniera inopportuna (eufemismo) lo scalcia e gli fa male, costringendolo a uscire, è attento e bravo nelle respinte e nelle uscite, anche se rischia sull’episodio del rigore nel primo tempo. L’augurio ovvio è che non si tratti di frattura al dito.
La partita è da 7 pieno come sempre, il gol fenomenale e per certi versi anche oltre lo spiegabile lo porta in trionfo e di diritto al premio di migliore in campo.
Che partita del greco! Migliora con il passare dei match, se continua così e gioca con questa decisione anche contro gli attaccanti più forti del mondo, a breve bisognerà evitare gli assalti di tutte le big europee. Perfetto in ogni chiusura.
Anche lui sarebbe ben oltre la sufficienza piena per intensità e cattiveria “positiva” al contrasto. Ci fermiamo al 6 e mezzo perchè a volte perde la concentrazione e se giochi contro Messi rischi tutto nel giro di un secondo.
Protagonista sfortunato dell’episodio del primo gol, quando subisce un mezzo fallo da Messi e poteva forse resistere con più nerbo e non lasciare via libera a Rakitic. Poi decide che è bene non staccarsi spesso dalla linea a 4 e la scelta è saggia.
Arriva alla sufficienza stropicciata ringhiando per tutto il secondo tempo sulle punte avversarie e su Iniesta, vecchio compagno che evidentemente conosce ancora bene.
Appena sotto a Manolas per efficacia e personalità. Finalmente una partita da giocatore di livello assoluto, troppo spesso ha fatto dimenticare di esserlo ultimamente.
Sempre aggressivo e scalciante, anche oltre il dovuto. Stavolta la vittima è Rafinha, che ci lascia un ginocchio. Dispiaciuto ma colpevole.
Meglio nel primo tempo rispetto alla ripresa, quando si eclissa un po’ e assiste solo a tratti Dzeko.
La capacità di giostrare come classico centravanti, con tutti i movimenti giusti e i tempi perfetti, è uno spettacolo. Acquisto fondamentale.
Se Keita riesce a metterci una pezza di esperienza, lui ancora non ce l’ha e paga la lacuna. Si matura anche così, con prove difficili di questo livello.
Entra a freddo e non è facile, ma sulle imprecisioni in uscita riesce sempre a rimediare, salvando la porta nel finale
All.GARCIA 7: Si merita, come Allegri ieri, un applauso. Perchè la Roma non trema, guarda in faccia l’avversario e si gioca le sue carte. Le due squadre più forti d’Italia, al momento, sono in grado di primeggiare anche in Europa.
Barcellona
Gli regaliamo mezzo voto in più perchè, errore a parte, non sbaglia praticamente nulla. Ma ribadiamo il concetto del primo tempo: un portiere non può prendere due gol da centrocampo in due mesi. Punto.
Non è Dani Alves e nessuno lo ha mai pensato per un attimo. Quindi il lavoro è diverso, il rendimento anche, ma trovandosi contro Iago Falque (il meno ispirato) non paga dazio più di tanto.
Soffre su Dzeko e viene anche ammonito nella ripresa. Il merito è dell’avversario, da parte sua c’è poco da fare se non contenere.
Un po’ lento, soffre nel raddoppio sullo scatenato Salah nel primo tempo. Migliora nella ripresa, quando cala l’egiziano.
Potrebbe trovare il gol proprio all’ultimo minuto ma Manolas è insuperabile. La capacità di fare realmente tutta la fascia è impressionante, forse uno dei pochi in Europa – ai massimi livelli – a riuscirci.
Si accende in netto ritardo e la qualità assoluta che filtra dai suoi piedi ci impedisce di andare sotto il 6. Ma non è certamente la sua miglior serata.
Si nota poco ma è sempre presente, in entrambe le fasi un punto di riferimento affidabile per i compagni.
Salva la sua partita, insufficiente, con l’assist per Suarez. Sbaglia quasi tutto il resto della “produzione”.
Non trova il graffio che tramortisce la Roma, sbattendo al massimo sulla traversa. Non si discute, mai e in assoluto, che sia il giocatore più forte al mondo. Ma stasera resta a mezzo servizio.
Il gol è importante, ma in fuorigioco. Abbiamo dato un 5,5 asettico e infastidito (simile a un “non giudicabile”) a Nainggolan, per l’intervento troppo duro e che fa male all’avversario; facciamo lo stesso con lui, per le stesse ragioni, aggiungendo mezzo voto per il gol.
Come Iniesta riesce a trovare gli spunti migliori solo nell’ultimo quarto d’ora e la qualità è solo di poco inferiore al Maestro. Brava la Roma a contenerlo.
Entra e fa valere le sue ragioni, ovvero la capacità di recupero e di adattamento ad almeno due ruoli. Sempre sul pezzo.
All.LUIS ENRIQUE 6: E’ una delle serate in cui il possesso palla esagerato e il tiqui taqua classico non portano risultati. E’ uno dei vizi della squadra, che resta però la migliore per qualità totale nel panorama mondiale.