Alla fine il ribaltone in casa Roma è avvenuto: Rudi Garcia, con una decisione che era nell’aria da qualche settimana, è stato esonerato e al suo posto, sulla panchina giallorossa, è arrivato Luciano Spalletti. Il tecnico toscano era già stato allenatore della Roma: tra il 2005 e il 2009 aveva portato in dote la Coppa Italia (due volte) e la Supercoppa Italiana, si era posto come principale antagonista della dominante Inter e il suo 4-2-3-1 era stato spettacolare soprattutto in Europa, dove la squadra aveva raggiunto i quarti di finale di Champions League. Ora Spalletti eredita una Roma quinta in classifica, staccata di 7 lunghezze dal primo posto ma anche 5 dal playoff di Champions; per lui un contratto fino a giugno 2017, il che significa che – oltre a tornare tra le prime tre in questa stagione – si punta anche e soprattutto sul futuro. Per un commento sul ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma, e sull’esonero di Rudi Garcia, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Giancarlo De Sisti.



Cosa pensa del ritorno di Spalletti? Una cosa buona, aveva fatto bene quando era stato alla Roma dal 2005 al 2009. Aveva anche sfiorato lo scudetto portando la formazione giallorossa ad ottimi livelli.

Spalletti è la migliore soluzione o pensa che la Roma puntasse a un altro allenatore? Questo non posso saperlo, bisognerebbe chiederlo a chi sta dentro alla società Roma.



Cosa potrebbe garantire il tecnico toscano? Quello che ha sempre fatto in passato: un ottimo calcio, la possibilità di ridare fiducia a un ambiente che non credeva più in se stesso ormai.

Che clima si vive a Roma per il ritorno di Spalletti? E’ ritornato un po’ di entusiasmo, dopo che i tifosi avevano sperato di arrivare a risultati importanti ad inizio stagione. Ora con l’arrivo di Spalletti c’è più fiducia.

Come cambierà il gioco della Roma? Spalletti porterà il suo tipo di gioco, il 4-2-3-1 che ha sempre praticato; ci saranno tre incursori – ricordiamo che Perrotta era diventato una certezza in questo ruolo – e una prima punta magari di movimento, come lo era Totti.



Crede che questi sei mesi potranno influire sul futuro di Spalletti? Intanto la squadra è ancora in corsa per lo scudetto, ha solo 7 punti di svantaggio dal Napoli; poi a Spalletti è stato garantito un contratto di un anno e mezzo con la possibilità di prolungarlo in futuro. Trovo solo assurdo che in una situazione di difficoltà sia stato dato un contratto di tre anni a Rudi Garcia: non capisco questo, e non capisco perchè esonerarlo.

Sabatini e Baldissoni dunque vanno verso l’addio? Non posso saperlo ma chissà, magari potrebbero andarsene anche prima…

E’ solo responsabilità di Rudi Garcia questa situazione? Quando le cose vanno bene i meriti sono di tutti, quando si perde la colpa è di tutti e certamente i giocatori non sono esenti dalle difficoltà che la Roma sta incontrando in questa stagione.

Un giudizio sul lavoro del tecnico francese in questi anni? Il primo anno ha fatto bene, ma certo arrivare a 17 punti dalla prima in classifica non è cosa da poco. Poi sono venute le prime difficoltà e e da lì il rendimento è andato in calando.

Cosa potrà fare Pallotta per costruire una grande Roma? Da presidente vuole fare una grande Roma; c’è anche il progetto del nuovo stadio, ma sicuramente la prima cosa che porta una squadra a essere forte è la rosa. Senza quelli, nessun allenatore può fare cose eccezionali.

Sembra di capire che non sia soddisfatto di quanto fatto la scorsa estate… Mi chiedo in questo senso perchè la Roma ha ceduto Benatia e Romagnoli, al di là delle plusvalenze; ha perso l’occasione di avere due centrali di ottimo valore. Sono scelte un po’ discutibili…

(Franco Vittadini)