Tempo di bilanci in casa Roma e anche di tanti ricordi: il 2016 si chiude per i giallorossi con un onorevole secondo posto nella classifica oltre che a un ruolo da Top club in Europa League e una bella vittoria per 3 a 1 avvenuta contro il Chievo come ultimo incontro dell’anno solare. Il portale ufficiale della compagine giallorossa sta dunque ripercorrendo con alcuni sui giocatori simbolo alcuni momenti salienti dell’anno, come ad esempio il tanto atteso ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina  di Trigoria, dopo l’esonero di Rudi Garcia. A soffermarsi sull’episodio è stato per esempio Antonio Rudiger, il quale ha affermato: Quando era certo che sarebbe arrivato, ho chiesto ad altri giocatori cosa pensassero di Spalletti e ho fatto alcune domande all’interno della mia agenzia e mi hanno detto tutti che Spalletti era un personaggio unico. E a ragione – è sempre in piedi per novanta minuti e urla, urla, urla! Grazie a lui sono migliorato molto in fase difensiva e in fase di costruzione quindi, per quanto mi riguarda, mi ha aiutato davvero molto. Con Spalletti sono migliorato molto, anche se non mi piace fare paragoni tra gli allenatori. Ogni allenatore ha i suoi pregi e i suoi difetti e quello che posso dire di Luciano e Rudi è che sono due allenatori molto noti e apprezzati in tutta Europa”.



Francesco Totti ritorna agli onori delle cronache in casa Roma, dove si stanno tirando le file dei questo intenso 2016. Con il numero 10 giallorosso in scadenza di contratto quest’estate a l’avvicinarsi del mercato invernale, appare inevitabile fare il punto sui rapporti tra Totti e la dirigenza. E’ lo stesso Pallotta, presidente della Roma, che nel ripercorrere gli avvenimenti  principali dell’anno che sta chiudendo a darci un pensiero su Francesco Totti, affermando che: “Ha dimostrato che può avere ancora un ruolo importante e quelle partite sono state fondamentali per la qualificazione in Champions League. Non direi che il nuovo contratto sia stato un premio per le sue prestazioni. Nel corso dell’anno avevamo già parlato più volte del fatto che alla fine della stagione avremmo discusso della situazione basandoci su come si sentiva lui. Mentre molte persone, anche nei media, hanno continuato a chiedersi per tutto l’anno perché non avessimo fatto questo o quello, per me si trattava semplicemente di questioni che riguardavano soltanto noi. Era una cosa tra Francesco e me e, come squadra, non potevamo permettere che i nostri affari diventassero una discussione pubblica. Non avrebbe avuto senso. Il contratto non è stato una ricompensa, semplicemente Francesco pensava di poter continuare a giocare e noi credevamo che potesse dare ancora il suo contributo, dopo aver parlato con lui e con il nostro staff”.



Dopo lo scalpore suscitato da alcune frasi sibilline dette dal tecnico della Roma Luciano Spalletti a proposito della sua permanenza sulla panchina giallorossa, l’allenatore trona far parlare di se da Trigoria. Sia per Spalletti che per la Roma questa ultima parte del 2016 è stata piena di alti e bassi, ma negli ultimi mesi i successi raggiunti dalla compagine giallorossa hanno fatto sorridere società, giocatori e tifosi e i preannuncia per Totti e compagni un 2017 davvero intenso e ricco di soddisfazioni. Sia campionato che in Europa i risultati ottenuti, nonostante gli infortuni e le periodiche crisi in rosa hanno inficiato in parte il raggiungimento di quegli obbiettivi che Pallotta e Spalletti avevano messo in programma. Sono stati più che soddisfacenti. Nel ripercorrere gli eventi di questo 2016 il tecnico della Roma si è voluto soffermare a lungo suo ritorno alla panchina, avvenuto nel gennaio scorso dopo l’esonero di Rudi Garcia: il ritorno di Spalletti è stato vissuto con grande intensità dai tifosi giallorossi, che lo avevano abbandonato nel 2009 dopo 4 anni di contratto pieni di polemiche, innamoramenti, alti e bassi tra il tecnico e la società. A questo proposito lo stesso allenatore ha dichiarato: “Ho capito che sarei tornato alla Roma solo quando mi hanno chiamato. Ero con la mia famiglia, in particolare con i miei figli. A me stimolava come idea, ma loro erano molto entusiasti: sono grandi romanisti, come me. Ne abbiamo parlato. Mi piaceva la squadra, mi piaceva il fatto che mi avessero ricercato e mi dispiaceva vedere la Roma non al massimo”.



A lato della manifestazione del Globe Soccer a Dubai, il ceo della Roma Gandini torna a parlare di alcuni temi caldissimi in casa giallorossa, tra cui il nodo stadio (su cui le polemiche tra società tifosi e giunta di Roma non si placano) e soprattutto la questione Spalletti. Pochi giorni fa infatti il tecnico della Roma aveva lanciato frasi sibilline sulla sua permanenza sulla panchina giallorossa mettendo in allarme i tifosi. Ai microfoni del portale tuttomercatoweb, Gandini ha affermato: “Lo stadio della Roma? Importantissimo per noi e per il sistema Italia. Per noi è una fonte di ricavo e un ambiente caldo e accogliente ai tifosi. Per il sistema italiano invece significa crescere. Lo stadio per arrivare al livello della Juventus? Noi siamo già a loro livello. Ci sono sette punti di differenza in campionato, ma come forza societaria siamo alla pari. Spalletti e le parole sul suo futuro? Sono le cose che ha sempre detto fin dall’inizio. Ha sempre detto che la penna per firmare è in mano ai giocatori. Spalletti è competitivo e competente: per lui è importante essere concentrato sugli obiettivi, avere grande pressione su se stesso e sui giocatori. Nei primi mesi del 2017 ci siederemo ad un tavolo per fare il punto della situazione”.