Nella vicenda dello stadio della Roma interviene con una proposta anche il Comune di Fiumicino che si dice pronto a ospitarlo nel suo territorio. A parlare, come riporta l’agenzia di stampa OmniRoma, è il sindaco Esterino Montino, che dichiara di avere “ettari sufficienti, un quadrante a disposizione che non necessita di modifiche al piano regolatore, senza vincoli ambientali, al di fuori della Riserva Statale del Litorale Romano. Un luogo collegato da due ferrovie: la Roma-Civitavecchia e la Roma-Fiumicino, due autostrade: Roma-Civitavecchia e Roma-Fiumicino e, naturalmente, l’aeroporto intercontinentale al servizio della Capitale”. Secondo il primo cittadino di Fiumicino quindi la città avrebbe tutte le carte in regola per la costruzione dello stadio della Roma: “Siamo da subito a disposizione per avviare verifiche e procedure. Mentre altrove si è impegnati in lunghe discussioni, a Fiumicino prendiamo decisioni nella certezza che l’antipolitica si debba combattere con i fatti”. Il riferimento è alla discussione sullo stadio della Roma all’interno del Movimento 5 Stelle. “Mentre Grillo giunge a Roma e pretende di decidere per i romani, il suo movimento si dibatte in un estenuante ‘stadio sì, stadio no’, la Roma può contare sul Comune di Fiumicino che fin da ora è disponibile a ospitare l’impianto nel suo territorio”, sottolinea il sindaco Montino.

Con un precedente come le Olimpiadi, per Malagò il giudizio sullo Stadio della Roma a Tor di Valle e sulle decisioni attese a momenti dalla sindaca della Capitale Virginia Raggi, non poteva che essere critico nei confronti della gestione in questi ultimi giorni dell’intera faccenda fatta dal Movimento 5 Stelle. Dopo le parole di Grillo che intende dare l’ok allo stadio ma non in quell’area, la reazione del presidente Coni è pacata nei toni ma durissima nei contenuti: «Ci si può dire a favore dello stadio o contro, ma dire di farlo da un’altra parte oggettivamente mi sembra una cosa poco seria. Mi sembra sia solo una questione politica. La mia idea sullo Stadio della Roma la conoscete, il Coni è assolutamente a favore», risponde così Malagò di fronte alla possibilità di spostare il progetto dello Stadio della Roma in un’altra zona diversa a Tor di Valle. Gli attriti dopo il secco rifiuto della Raggi e della sua giunta alle Olimpiadi a Roma, Malagò non vede ovviamente di buon occhio la gestione della giunta M5s nelle pratiche legate allo sport nella Capitale.

Nuovo capitolo nella vicenda stadio della Roma: la riunione in Campidoglio tra Beppe Grillo, segretario del MoVimento 5 Stelle, e la giunta della capitale, ancora una volta è arrivata una delusione per la società giallorossa e tutti i tifosi. “Vogliamo fare lo stadio” ha detto Grillo “ma non a Tor di Valle, in una zona nella quale non ci sia un rischio idrogeologico. Grillo si rimette al sindaco Virginia Raggi e alla sua giunta, pur affermando che è nelle sue intenzioni approvare la costruzione di uno stadio. Peccato che i lavori procedano sostanzialmente da cinque anni, su un progetto avanzato e che era stato approvato nel rispetto delle leggi e delle delibere; la risposta della Roma quindi non si è fatta attendere. “Non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor di Valle” ha detto la società in un comunicato ufficiale. Insomma: si va verso una battaglia legale i cui costi non sarebbero affatto contenuti. 

“L’area è sicura dal punto di vista idrogeologico” si legge sul comunicato dei proponenti, come riporta il Corriere dello Sport. “Il progetto, con investimenti totalmente a carico dei privati, va a sanare il rischio presente nel quartiere limitrofo di Decima. Che, ricorda la Roma, è totalmente al di fuori del sito in cui lo stadio sarà progettato, ed è un’area nella quale abitano circa 10 mila cittadini. La società giallorossa non ha alcuna intenzione di trattare; anzi, come già detto, il Corriere dello Sport prefigura la possibilità di una causa per il risarcimento danni, nella cifra di un miliardo di euro, per il tempo perso e quanto investito fino a qui. Anche qualora la giunta 5 Stelle dovesse dare il suo ok allo stadio, si legge, potrebbe comunque esserci una causa e un ricorso. Una vicenda che è ben lungi dall’essere terminata insomma; nel frattempo la Roma non ha ancora il suo stadio e non sa quando potrà farlo, anche perchè Virginia Raggi potrebbe decidere di annullare la delibera firmata a suo tempo dal suo predecessore Ignazio Marino.