16 marzo 1993-28 maggio 2017: tanto è durata la carriera di Francesco Totti con la maglia della Roma. Quella contro il Genoa sarà l’ultima partita di Totti con gli amati colori giallorossi, indossati ben 785 volte (786 se scenderà in campo oggi) per un totale di 307 gol. Totti è il secondo marcatore di tutti i tempi della Serie A (205 reti), nonché quello che nel massimo campionato nazionale ha firmato più doppiette (46) e trasformato più calci di rigore (71); con la prima squadra della Roma ha vinto uno scudetto (stagione 2000-2001), 2 Coppe Italia (2007 e 2008) ed altrettante Supercoppe Italiana (2001, 2007). Per un commento sul Totti day ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Francesco Graziani, ex centravanti della Roma (1983-1986) e della Nazionale.



Totti all’ultima con la Roma: è il più grande calciatore dì questo club? Direi proprio di si, si può proprio dire che Totti sia stato il più grande calciatore della Roma. Non c’è paragone con nessuno, ha battuto tutti i record, ha vestito la maglia giallorossa per venticinque anni. Ha fatto veramente grandi cose.



Cosa lascia a questa squadra? Tanto, qualcosa che nessun giocatore della Roma ha mai lasciato per aver dedicato tutto a questa squadra. Lascerà un vuoto incolmabile, non potremo vedere più le sue giocate, le sue reti, i suoi colpi di genio calcistico!

Qual è stato il momento più bello della sua carriera giallorossa? Sicuramente lo scudetto nel 2001, qualcosa di troppo bello per i tifosi giallorossi. Ma anche il Mondiale nel 2006. Un Mondiale non si vince tutti i giorni, in questo io e Francesco abbiamo vissuto la stessa emozione. Io nel 1982, lui appunto nel 2006. Un Mondiale ti fa entrare nella leggenda dello Sport nazionale, con lo scudetto invece ha cucito il suo nome nel cuore di tutti i romanisti.



A proposito: per i tifosi domenica una giornata emotivamente speciale… Qualcosa di incredibile, di unico ed irripetibile. Veder giocare Totti l’ultima volta con la Roma sarà un ricordo di quelli eterni, si preannuncia un giorno veramente speciale. Io purtroppo non ci sarò perchè avrò un impegno. Mi dispiace tantissimo!

Come giudica il suo rapporto con Spalletti, poteva giocare di più questa stagione? Questa stagione abbiamo visto poco Totti in campo. Devo dire che Spalletti come ogni allenatore ha però il diritto di fare le sue scelte. E’ un suo diritto. In questo senso il fatto che Totti abbia giocato poco ha un suo significato, non penso sia il caso di contestare le decisioni del mister anche perché la Roma è andata forte in campionato.

Ora cosa pensa che farà, quale sarà la sua decisione? Spetterà a lui decidere, potrebbe fare anche il dirigente. Sarà in ogni caso Francesco a scegliere cosa fare.

Tecnicamente come lo giudica, qual è il suo punto di forza? Il punto di forza è che non ne ha. Totti è un campione a tutto tondo, uno dei migliori al mondo. Se fosse andato in una squadra più competitiva a livello internazionale avrebbe vinto tanto, ma ha scelto l’amore per la Roma. E’ stato un grande anche a livello umano.

E’ il miglior giocatore italiano di tutti i tempi? Uno dei più forti come Del Piero, Franco Baresi, Maldini, uno dei migliori di questa ultima generazione calcistica e di sempre. Come Rivera, Mazzola oppure Antognoni, che ha giocato sempre nella Fiorentina e poteva vincere molti più successi.

E parlando di quelli del passato, per esempio del Grande Torino… Non possiamo fare paragoni, sono epoche troppo diverse. I giocatori del Grande Torino restano in ogni caso eccezionali, così come Totti suo dei più grandi di sempre.

Cosa le piace ancora di Totti? Il legame con la sua famiglia che per lui è un valore a cui è rimasto sempre attaccato, le sue radici. La famiglia che ora diventerà qualcosa di ancora più importante per la vita di Francesco adesso che dovrebbe lasciare il calcio, con cui passare ancora più tempo. Mi piacciono quei valori che fanno parte della vita di questo campione, grande anche a livello umano.

Cosa le dirà quando lo sentirà? Quello che gli ho già detto, che mi mancheranno proprio le sue giocate, i suoi colpi di genio. Quelli che fanno quasi commuovere, degno di un campione simbolo che non dimenticheremo mai.

(Franco Vittadini)