E’ un compleanno speciale questo di oggi 3 gennaio 2019, 50 anni per Michael
Schumacher. 5 anni fa sulle nevi francesi di Meribel in Francia la caduta con gli sci. Ora il pilota tedesco come tutti sanno sta combattendo una battaglia, la più importante della sua vita. Le ultime notizie dicono anche che si sia risvegliato dal coma, che Michael sia cosciente. La famiglia non conferma nulla, mantenendo come al solito un normale riservato riserbo sulle condizioni di Schumacher. Un pilota molto legato ai colori italiani dopo 1 7 titoli Mondiali, (2 con la Benetton e 5 con la Ferrari) e i dieci anni dal 1996 al 2006 con la macchina di Maranello. Per i tifosi ferraristi Michael è una leggenda. Per parlarci di questa ricorrenza così importante abbiamo sentito Nicola Larini tester alla Ferrari nel 1996 quando Michael iniziò la sua avventura con la “rossa”. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
50 anni per Michael Schumacher un anniversario veramente speciale…
In effetti è così, sono 50 anni per questo grande campione della Formula 1. Adesso sembra dalle ultime notizie, che si spera che non siano delle fake news, che le cose siano migliorate. La famiglia che in ogni caso ha mantenuto sempre un rigido silenzio potrebbe confermare tutto questo.
Una grande battaglia quella di Michael una battaglia per la vita, la più importante di sempre…
E’ così questa è la battaglia più importante per Michael, molto più di un Mondiale o un successo in Formula 1 e speriamo che la vinca…
Pensa che sia stato il più grande pilota di tutti i tempi?
Uno dei più grandi sicuramente, uno di quelli che ha fatto la storia di questo sport.
Qual è stata secondo lei l’impresa più bella che ha fatto?
A Barcellona nel 1994 con la Benetton, quando nonostante avesse il cambio bloccato riuscì ad arrivare secondo dietro Damond Hill alla fine di una gara entusiasmante.
Cosa ha dato al mondo della Formula 1?
Schumacher ha dato la sua intelligenza, ha saputo essere sempre efficace nella messa a punto della macchina, ha dato importanza alla preparazione atletica. Grande anche in questo senso!
E’ stato bello guidare una Ferrari al suo fianco?
E’ normale, non può che essere così, è stato bello confrontarsi con lui. Non si può che imparare da un campione come Schumacher.
Com’era il rapporto con lui?
Normale, professionale, un rapporto di lavoro. Si può comprendere questa cosa, Schumacher è tedesco, è nordico, ha un’indole diversa da noi italiani.
Cosa ha rappresentato per la Ferrari?
Moltissimo ha portato la Ferrari nei suoi dieci anni con la macchina di Maranello a tanti successi. Rappresenta un pilota che ha fatto la storia della “rossa”.
Cosa significa per i tifosi della “rossa” Schumacher?
Ovviamente tantissimo Schumacher non può che essere nel cuore di tutti i ferraristi.
Si può parlare di Formula 1 prima e dopo il fuoriclasse tedesco?
No direi che si può parlare di un grande fuoriclasse di questo sport che ha fatto cose straordinarie nella Formula 1.
Stiamo tutti aspettando un finale a lieto fine, un augurio speciale per Michael Schumacher…
Naturalmente l’augurio è che vinca questa battaglia e torni a camminare da solo, a fare una vita normale. In quel caso statene sicuri che gli farò una telefonata congratulandomi di persona. Forza Michael ti stiamo tutti aspettando…
(Franco Vittadini)