Una vittoria importante quella di Pecco Bagnaia che ha vinto il Mondiale della Moto2. Un altro successo per i colori italiani e per la Vr46Academy dopo Franco Morbidelli. L’unico avversario che ha saputo dare fastidio a Bagnaia è stato il pilota portoghese Miguel Oliveira con la sua Ktm. Il vivaio di piloti italiani creato da Valentino Rossi sta creando grandi protagonisti delle due ruote. E Pecco la prossima stagione si cimenterà col Team Pramac Racing Ducati affrontando proprio il suo maestro il Dottore, Valentino Rossi… Abbiamo sentito proprio Francesco Bagnaia che ha raccontato, il suo mondiale, le sue imprese. Eccolo in questa intervista a IlSussidiario.net.
Cosa hai provato dopo aver vinto il Mondiale?
Campione del Mondo, devo dire la cosa più bella che mi sia mai sentito dire da qualcuno. E’ stata una giornata emozionante, ma anche i giorni prima sono stati speciali. L’arrivo al circuito, le prove e poi qualcosa che cambia, all’improvviso, dopo la qualifica. E la gara: ho cercato di non pensare e di non sbagliare nulla. Poi la gioia, la soddisfazione e un podio davvero indimenticabile per tutto il Team.
A chi dedichi questo successo?
Alla mia famiglia, a tutto il Team SKY, alla VR46 Riders Academy. Senza Vale, senza ognuno di loro non sarei mai arrivato qui.
Qual è stato il momento decisivo di questa stagione?
Credo il fantastico 1-2 del Team Sky in Thailandia. Li ho capito che, con Luca, potevamo pensare in grande. Mi ha dato molta fiducia.
Quali sono stati gli avversari che ti hanno dato più fastidio?
Dire che mi hanno dato fastidio non mi piace: Miguel è stato un grande avversario, molto corretto e non ha mai mollato. Un bel campionato e una lotta davvero sportiva.
Quanto è contato l’aiuto di tutto il tuo staff della VR46 Academy?
Il Team Sky e l’Academy sono stati fondamentali dal 2013 ad oggi. Non sarei mai riuscito ad arrivare al titolo e alla MotoGP senza di loro. Morbidelli lo scorso anno, quest’anno tu, il titolo della Moto 2 ormai è un affare tra piloti italiani…
Quanto sono stati importanti i consigli, l’aiuto di Valentino Rossi per la tua carriera?
Vale è sempre un punto di riferimento e, soprattutto nelle ultime settimane, quando la tensione iniziava a salire, il suo supporto è stato fondamentale.
Provi qualcosa di speciale visto che la prossima stagione te lo troverai di fronte da avversario?
E’ un sogno correre in pista con lui nella stessa categoria. L’anno che sono nato vinceva il primo titolo e ora gareggeremo insieme. Da far venire i brividi.
Come hai iniziato a correre?
Una passione di famiglia: mio papà e mio zio Claudio giravano come amatori in pista e io li seguivo. Poi la prima mini moto da cross, una Beta, e le prime gare.
C’è qualche pilota a cui ti ispiri?
Valentino Rossi, un modello, un riferimento e la fortuna di essere parte del suo progetto, di vivere a stretto contatto con lui.
Come ti appresti ad affrontare l’avventura in MotoGP col Team Pramac Ducati?
Sarà un grande salto, ma Ducati mi ha voluto fortemente e mi ha dato tutto quello che un pilota possa desiderare. Affronterò la sfida passo dopo passo.
A cosa punti nel 2019, qual è il tuo sogno di pilota?
Sarà tutto nuovo, ma il titolo di Rookie of the Year è un obiettivo.
Italia–Spagna, chi è più forte nel motociclismo attuale…
Grazie al lavoro della Federazione, all’Academy e altre realtà il livello del CIV è tornato ad essere molto alto e questo è un ottimo segno di crescita per tutto il movimento motociclistico italiano.
Hai degli interessi, degli hobbies, vorresti incontrare qualche persona in particolare?
Sono un ragazzo normale: ho una passione sfrenata per i motori, due e quattro ruote. Trascorro il tempo libero con amici e famiglia. E mi piacciono i videogiochi.
Quali sono le cose a cui tieni di più nella tua vita?
Sicuramente la mia famiglia, devo tutto a loro.
(Franco Vittadini)