Ottavo turno di Eurolega, con le squadre italiane che si giocano le loro possibilità per entrare a far parte delle Top 16. In effetti, Siena è già qualificata e può giocare le tre partite che mancano alla fine dei gironi di qualificazione in tranquillità. La partita con il Galasataray Istanbul, in programma giovedì, per la formazione toscana servirà solo a raggiungere una posizione in classifica migliore. In questo girone guida il Barcellona con 14 punti, poi Siena e il Kazan con 10, tutte già qualificate. Cantù invece deve conquistarsela, la qualificazione alle Top 16. Attualmente ci sono tre squadre in testa alla classifica del gruppo: Fenerbahce, Bennet Cantù e Vitoria con 8 punti, poi ci sono il Nancy, l’Olympiacos e il Bizkaia Bilbao a quota 6. Cantù stasera a Bilbao si giocherà una gran parte delle sue speranze di qualificazione, ma anche perdendo avrebbe ancora possibilità di accesso alle Top 16. Invece Milano ha veramente poche possibilità di guadagnare l’accesso al prossimo turno. Nel suo girone comandano il Real Madrid e il Maccabi Tel Aviv con 10 punti, poi ci sono l’Efes Istanbul e il Partizan Belgrado a 8, l’Armani Milano a 4 e il Charleroi a 2. Milano deve vincerle tutte a cominciare da stasera con l’Efes. Potrebbe essere quindi una settimana quasi decisiva per le due compagini lombarde. Per parlare di Eurolega abbiamo sentito Oscar Eleni, uno dei giornalisti più importanti del basket italiano. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.



Milano, quasi eliminata, si gioca le ultime chance di qualificazione a Istanbul?

Milano deve vincere tutte e tre le partite che rimangono. Questo però potrebbe anche non bastare per la qualificazione alle Top 16. Di certo se l’Armani non raggiungesse questo obiettivo avrebbe fallito un traguardo che si era prefissata, quello di essere tra le migliori squadre d’Europa. Ma si sono perse troppe occasioni, come contro il Partizan e il Real Madrid.
Resterebbero solo campionato e Coppa Italia. Scudetto da centrare ad ogni costo?



Bisognerebbe vincere lo scudetto per dare senso a questa stagione, anche perché c’era la volontà di essere competitivi anche in Eurolega. La Coppa Italia sarebbe un obiettivo importante, ma non di primo piano.

Colpa di Scariolo questa situazione?
L’Armani attuale è stata costruita ad immagine e somiglianza di Scariolo. Lui dice che questa squadra deve ancora crescere, è ancora un cantiere aperto.

Intanto Gallinari lascia l’Armani e torna in America…

Una grave perdita, un giocatore che aveva dato il suo contributo a Milano, pur partendo dalla panchina. Si voleva in questo modo pensare al futuro.



Cantù invece è ancora in gioco, anche se a Bilbao non sarà assolutamente facile.

Spero che Cantù possa superare il turno e ne ha tutte le possibilità, anche perdendo a Bilbao. Il suo è un girone molto equilibrato dove le varie squadre sono tutte vicine in classifica. Tra l’altro l’infortunio di Scekic non è stata una cosa da poco per Cantù.

Come vede questa partita a Bilbao?
Non è un campo facile, come tutti i campi spagnoli. C’è una buona squadra, un pubblico caldo. Tutte le difficoltà ambientali che Cantù dovrà superare.

E’ strano vedere, nel girone di Cantù, l’Olympiacos che rischia l’eliminazione…

Penso che alla fine l’Olympiacos dovrebbe ottenere la qualificazione, anche se non è più la squadra di una volta.

Mentre per Siena la trasferta contro il Galatasaray avviene a qualificazione già conquistata.

Siena deve solo lottare per raggiungere una posizione in classifica migliore. In questo modo può provare la sua squadra e capire quali siano i giocatori più idonei.

Quali sono le favorite di questa Eurolega?
Il Cska, il Panathinaikos, le squadre turche che dovrebbero fare molto bene ad iniziare dall’Ulker, il Maccabi. La stessa Siena può fare la sua figura. E il Barcellona che ha grandi chance di aggiudicarsi questa edizione dell’Eurolega.

Sono lontani i tempi in cui le squadre italiane vincevano in Europa…

Ci sono state Milano, Cantù, Varese… Le nostre squadre facevano ottime cose in Europa. Poi le vittorie di Bologna, anche la Fortitudo ha fatto ottime cose. Ora non riusciamo più a produrre grandi giocatori come un tempo.

 

 (Franco Vittadini)