Un numero uno per commentare i prossimi Europei di basket che si svolgeranno in Lituania dal 31 agosto al 18 settembre 2011. IlSussidiario.net ha chiesto un commento a Dan Peterson – allenatore dell’Armani  Jeans Milano nell’ultima stagione – e celebre commentatore televisivo. Insomma senza dubbio la persona più indicata per dare un giudizio sulla massima manifestazione continentale in programma da mercoledì prossimo.



Peterson, che Europei saranno per l’Italia? Abbiamo un girone di qualificazione certamente difficile…

Non è un girone facile. Ci sono la Germania di Novitzki e Kaman e la Francia di Parker: due squadre certamente ostiche. Ma credo che l’Italia abbia tutte le possibilità di far bene dall’inizio, se manterrà compattezza di gioco e punterà su un collettivo vincente, inserendo nel modo migliore i tre “americani”, Bargnani, Belinelli e Gallinari nella squadra. Sono importanti le individualità, ma soprattutto è importante la coralità della manovra nel basket. E questo varrà anche per Germania e Francia. Soprattutto sarà importante che la Nazionale mantenga la condizione e la forma vista al Torneo dell’Acropolis, dove abbiamo compiuto una prova strepitosa.



Preferisce quindi sottolineare il lavoro di squadra, più che le qualità tecniche dei singoli giocatori italiani?

E’ proprio così: se vorremo fare strada in questi Europei, anche Bargnani, Belinelli e Gallinari dorranno giocare non per sé stessi ma per la squadra.

La mano di Simone Pianigiani comincia a farsi vedere in questa Nazionale?

Certamente: Pianigiani in un anno ha forgiato e costruito questa squadra. Le ha dato un’identità, e l’ha fatta crescere, facendola diventare una squadra importante.

Quali sono le favorite di questi Europei?

Direi Lituania, Spagna, Grecia e Turchia, con la Germania che può essere la sorpresa e l’Italia, come detto prima, che può fare cose molto importanti.



E le Nazionali dell’ex Jugoslavia saranno protagoniste?

Le Nazionali che vengono dall’ex Jugoslavia sono sempre le stesse: pericolose, sorprendenti e pronte a fare risultato quando meno te lo aspetti. Direi che anche loro sono da prendere in considerazione per un grande risultato.

Si vedrà più gioco fisico o gioco tecnico?

Tutte e due. Ormai il basket è una miscela di queste due modalità di gioco.

 

Questi Europei invece saranno un evento mediatico?

Direi proprio di si: dal momento che c’è lo sciopero dell’Nba, aumenterà l’attenzione sugli Europei. Ma c’è un’altra considerazione da fare: non ci sono mai stati tanti giocatori per così dire “americani” – cioè provenienti  dall’Nba – presenti nella massima rassegna continentale

 

A proposito: sciopero del calcio in Italia e sciopero dell’Nba negli States… cosa sta succedendo?

 Penso che lo sciopero dei calciatori si risolverà in poco tempo. Quello dell’Nba no. Certo, in America i  giocatori hanno richieste molto forti., I proprietari dei vari club hanno perdite incredibili. La situazione non è certo ideale. Ha fatto bene forse il football a fare un contratto con i giocatori che vale per dieci anni, evitando così ogni problema. 

 

In  America, alla guida dei Knicks c’è anche un suo giocatore della grande Milano del basket, Mike D’Antoni. Che giudizio dà al suo lavoro?

Buono. Certamente buono. Mike ha lavorato bene e ha conquistato – nell’ultima stagione – l’accesso ai playoff. Ora questo però è il suo ultimo anno di contratto e sente molta pressione su di sé. Questo non lo avvantaggia certamente.  

 

Quante vittorie con D’Antoni e gli altri giocatori di Milano…

Un ricordo bellissimo: avevamo costruito un team eccezionale. Per nove anni abbiamo fatto cose straordinarie. E Milano vinceva e disputava match indimenticabili. 

 

Come la rimonta in Coppa dei Campioni con l’Aris Salonicco in cui Milano partiva da – 31…

Quella fu la più bella partita disputata da Milano: la più bella di tutti quegli anni. Una vera impesa, da consegnare agli annali dello sport… 

 

Peterson, la vedremo ancora su una panchina?

Quest’anno ho lavorato in accordo con la società. Ora c’è Scariolo, che è un ottimo allenatore: è lui il coach di Milano.

 

 

(Franco Vittadini)