Inizia finalmente la seconda fase dell’Eurolega, le Top 16. La Montepaschi Siena, l’Armani Milano e la Bennet Cantù sono i club impegnati in questa fase della massima competizione europea. Nella prima partita Siena giocherà stasera in casa con Bilbao, Milano domani in casa con il Panathinaikos, Cantù sempre domani a Barcellona. Sono impegni certamente difficili e sembra sulla carta che Siena e Milano abbiano più chances di passare il turno. La squadra toscana ha nel suo girone tre formazioni spagnole, Malaga, il Bilbao e il mitico Real Madrid. Milano ha un girone dove può giocare le sue chances con il Fenerbahce, i campioni d’Europa del Panathinaikos e il Kazan. Per Cantù invece un girone di ferro con il Maccabi Tel Aviv, il Barcellona e lo Zalgiris. L’ultimo girone vede il Cska Mosca, l’Olympiacos, l’Efes Istanbul e il Galatasaray. Forse solo Siena però ha delle possibilità di raggiungere le Final Four, in programma a Istanbul dall’11 al 13 maggio alla Sinan Erdem Arena. Tutto questo in attesa dei grandi cambiamenti della prossima stagione, quando le Top 16 si sfideranno in due gironi da 8, un preludio a un piccolo campionato europeo, stravolgendo però probabilmente anche l’attività dei campionati nazionali. Per parlare di Eurolega abbiamo sentito Walter Magnifico, uno dei più grandi giocatori italiani di pallacanestro di tutti i tempi. Eccolo quindi in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.



Quali sono le possibilità delle  tre squadre italiane in queste Top 16, alla luce del momento del basket italiano?

Direi che Siena è quella che ha più chances di far bene. Ha l’esperienza e la mentalità per andare molto avanti e puntare ad arrivare anche alle Final Four di Istanbul. Certo, le assenze di Kaukenas e Lavrinovic sono molto pesanti in questa fase dell’Eurolega per Siena, che sta dimostrando comunque la sua competitività: è prima in campionato con quattro punti di vantaggio sulle prime inseguitrici. Cantù ha già fatto benissimo in questa Eurolega e ha dimostrato tutto il suo valore. Milano ha rimediato con la vittoria  a Belgrado a una fase di qualificazione difficile. Non poteva non esserci in queste Top 16. Sinceramente però mi aspettavo di più da Milano.



Analizziamo girone per girone: Cantù ha il Maccabi, il Barcellona e lo Zalgiris, si parte con la trasferta a Barcellona. Impossibile?

Certo è un girone difficile per Cantù, diciamo pure un girone di ferro, con club fortissimi come il Maccabi Tel Aviv e il Barcellona. In ogni caso Cantù, ripeto, ha già fatto la sua parte in Eurolega. Il fatto di avere poi la prima partita a Barcellona non conta molto, in fondo tutte le squadre si devono prima o poi affrontare.
Siena invece ha il Malaga, il Bilbao e il Real Madrid, e si parte con la partita interna con il Bilbao, forse l’incontro più facile. Un girone che è un esame di spagnolo per Siena.



Siena ha tutte le possibilità di passare il turno. Si troverà di fronte tre squadre della nazione che esprime il miglior basket europeo, appunto la Spagna, ma non penso che sia un problema per Siena.

Siena ha la mentalità giusta per vincere l’Eurolega 2012?
Le possibilità ci sono tutte, poi la vittoria in una competizione così importante dipende da tanti fattori: essere in forma al momento giusto, non avere infortuni. Ci sono tanti club che possono vincere l’Eurolega.
Milano infine ha il Fenerbahce, il Panathinaikos e  il Kazan. Sulla carta Milano potrebbe farcela, ma ci sono i turchi che giocheranno le Final Four in casa e il Panathinaikos campione in carica. Si comincia proprio con i greci.

Milano non sta attraversando un buon periodo. Il suo non è girone semplice. Ci sono i turchi vicecampioni del mondo con la loro nazionale, che ambiscono assolutamente a portare una loro squadra alle Final Four di Istanbul. C’è pure il Panathinaikos campione d’Europa, che nei momenti topici della stagione cestistica non fallisce mai, con Obradovic che è veramente un numero uno del basket. Insomma Milano dovrà impegnarsi al massimo per passare questo turno.

Quali sono secondo lei le favorite delle Final Four di Istanbul?

Mai come quest’anno si registra un grande equilibrio. Sono tante le formazioni che possono vincere, da Siena al Maccabi Tel Aviv, al Cska Mosca, al Barcellona, al Real Madrid, al Panathinaikos, alle altre squadre greche e turche.

Intanto si parla di cambiamento della formula dell’Eurolega per la prossima stagione, portare a 2 gironi da 8 la fase finale. Si giocherebbe anche il venerdì, un preludio al campionato europeo di basket per club. E i campionati nazionali?

Certo sarà un’innovazione molto importante, un’innovazione dettata soprattutto dal rapporto tra questa competizione e la tv, con gli indici di ascolto che in certi paesi sono di grande livello e determinano la presenza degli sponsor in questo sport. Che dire di tutto questo? Da una parte bisogna considerare che l’Eurolega è la competizione più bella in tutto il mondo, anche più dell’Nba dove alla fine contano solo i playoff. Dall’altra bisogna considerare che è giusto dare spazio a questa manifestazione ma anche consentire alle varie nazioni europee di svolgere i loro campionati nazionali. Senza poi dimenticare che deve essere mantenuto uno spazio per le nazionali.

Come giudica invece il momento del basket italiano?

Bisogna ammetterlo, è un momento difficile per vari motivi. Non ci sono i palazzetti pieni come in altre nazioni, vedi Spagna, Grecia, Serbia. Chissà, forse perché siamo una nazione di calciofili. Manca la volontà di puntare sui giovani, e si importano giocatori stranieri spesso di non grande valore. Dovremmo prendere esempio dalla Francia, e soprattutto dalla Spagna dove proprio la valorizzazione dei giocatori più giovani ha consentito la crescita e l’esplosione del basket di questo paese. Non c’è un progetto comune tra lega, federazione, arbitri, giocatori per far decollare questo sport.

Una domanda non possiamo non fargliela sulla squadra per cui lei ha giocato tanto tempo, Pesaro. Cosa pensa di questo bel momento della prestigiosa Scavolini?
Diciamo che vive di alti e bassi, adesso è al secondo posto in classifica. Ha risalito posizioni infilando una serie di vittorie, come quelle con Siena, Bologna, Roma e Casale, raggiungendo questa posizione di classifica così importante. Difficilmente però potrà tornare ai livelli di un tempo. Di certo non posso dimenticare tutti gli anni passati a Pesaro: è rimasta nel mio cuore.

 

(Franco Vittadini)