Nel week-end si è disputata la prima giornata del campionato di basket 2012-2013. Il primo turno di partite cela ancora la vera faccia di un campionato che si rivelerà strada facendo; eppure non mancano le prime constatazioni, che potremmo chiamare ancora amichevoli. Come Varese che s’impone all’overtime sul campo di Brindisi (118-110), o come l’Olimpia Milano che piega facilmente la resistenza di Caserta (97-71). In attesa del recupero di Cantù, che giocherà martedì in casa contro Venezia, la prima giornata registra ben quattro vittorie esterne: oltre alla Cimberio corsare anche Bologna in quel di Cremona (74-63), Montegranaro ad Avellino (82-74) e Roma sul campo di Pesaro (75-71). Sassari, ultima spiaggia del fattore campo, regola Biella tra le mura amiche (79-67), mentre la nuova Siena reloaded timbra il cartellino a Reggio Emilia (61-56). Per commentare quanto emerso dalla prima giornata di serie A1 di basket abbiamo intervistato in esclusiva Flavio Tranquillo, massimo esperto di palla a spicchi nonchè voce per la pallacanestro NBA per Sky. Ecco le sue prime impressioni:
Partiamo da Varese: si aspettava la vittoria in overtime, dopo una partita di sofferenza? Più che altro mi aspetto che Varese sia una delle squadre candidate a fare più corsa di testa e non di coda. Questo implica anche il saper vincere partite come quella di Brindisi.
Dei protagonisti emersi, Ere, Dunston e Banks, ce n’è uno nel quale ripone particolari aspettative? Penso che Dunston possa essere una grande rivelazione del campionato. E’ un giocatore più di quantità che di qualità, però che può fare molto bene per come si gioca oggi nel campionato italiano.
Milano si è imposta facilmente su Caserta, con tanti giocatori protagonisti. Non c’è il rischio che all’Olimpia manchi un leader designato, quello del tiro decisivo per intenderci? La questione dell’ultimo tiro è un pò esagerata, però è esattamente quello che ho pensato oggi, vedendoli schiantare alla distanza una squadra inferiore per fisicità e lunghezza del roster. Non sarà sempre così: in una partita tirata gli ultimi minuti potrebbero essere complicati come scelte, perchè una qualità media stratosferica può anche tradursi nella difficoltà di avere un leader.
Avrebbe in mente un candidato a questo ruolo? Il candidato leader principale mi sembra uno che lo fa di mestiere, si chiama Gianluca Basile: sulla carte è il quinto, se non il sesto esterno, quindi…sarà un bel problema. Detto questo, la qualità media di Milano è elevatissima.
Roma si è imposta a Pesaro con 17 punti di Lorenzo D’Ercole: potrebbe essere una rivelazione azzurra del campionato? La prima giornata è qualcosa di sempre difficile da commentare. Detto ciò non mi sorprende il 5/6 da 3 di D’Ercole, che è uno dei tiratori puri più forti del campionato. Vediamo se riesce a trovare un certo tipo di spazio: mi sembra nella squadra giusta.
Datome ha cominciato con 16 punti: che stagione si aspetta da Gigi? A prescindere dal fatto che oggi abbia segnato sedici punti o che talvolta ne possa mettere meno di dieci, credo che quest’estate con la nazionale abbia fatto un salto di qualità mentale. Questa è veramente una grande occasione per lui perchè diventa automaticamente il leader della squadra.
Montegranaro ha sbancato Avellino: in una squadra equilibrata coach Recalcati può essere il valore aggiunto per puntare ai playoff? Premessa: penso che ci siano tre squadre sicure di fare i playoff, tutte le altre possono puntare a farli ma devono stare attente a quello che succede, riassumerei così.
Anche Montegranaro dunque? Sì, anche Montegranaro: sicuramente Recalcati non è andato lì a fare il pensionato d’oro. Però siamo alla prima giornata: sarei stato stupito se Avellino, che ha costruito una squadra con grande potenziale ma dalla chimica instabile, l’avesse trovata così presto.
Avellino deve prepararsi a un campionato di montagne russe?
E’ chiaro che se vuoi avere tutto il talento individuale che ha Avellino, rischi di avere delle difficoltà iniziali di assemblaggio e equilibrio. Si tratta di riuscire a superarle il più in fretta possibile e credere in quello che si è messo insieme.
Perchè Siena ha lasciato andare Aradori? Questo va chiesto a Siena, è difficile dare un’interpretazione autentica. Con una tautologia si può dire che hanno ritenuto non rientrasse più nei loro programmi, o che fosse meglio costruire la squadra in un modo che non comprendeva Aradori.
Cosa ne pensa del ricambio di Cantù, già vittoriosa nei preliminari di Eurolega? Cantù ha avuto una forte iniezione di fisicità dai vari Brooks, Tyus e Jerry Smith. In un inizio di stagione del genere, in cui avevano appuntamenti già importanti, questa freschezza ha giovato tantissimo. E’ interessante vedere che anche avendo cambiato tanto Cantù riesca a giocare una pallacanestro molto simile per concetti a quella delle ultime stagioni.
In che senso? Hanno mantenuto un gioco simile soprattutto offensivamente. Difensivamente invece siamo molto indietro, però il basket d’attacco di Cantù mi sembra lo stesso con in più la freschezza dei nuovi: un sistema decisamente intrigante.
(Carlo Necchi)