A due anni di distanza, la Nba torna a Milano, con l’incontro tra l’Emporio Armani e i Boston Celtics. L’appuntamento è previsto per oggi alle ore 18.00 al Forum di Assago, quando una delle franchigie più famose del basket statunitense si misurerà con l’Olimpia Milano, a sua volta il club più titolato del basket italiano. Si tratta di uno dei quattro incontri previsti in Europa tra squadre dell’Nba e squadre del vecchio continente nelle ormai tradizionali amichevoli di pre-campionato in Europa per le squadre Nba: i Celtics ad Istanbul e appunto Milano, mentre i Dallas Mavericks a Berlino e Barcellona. E’ la quinta volta che l’Olimpia Milano giocherà un’amichevole contro formazioni americane: due gli incontri nel 1984, con le sconfitte contro i New Jersey Nets e i Phoenix Suns, poi nel 1987 al McDonald’s Open la sconfitta contro i Milwaukee Bucks e nel 2010 contro i New York Knicks. Volano invece in America per sfidare a casa loro le franchigie Nba Siena, Real Madrid e Maccabi Haifa, a sancire un’effettiva collaborazione tra Nba e basket europeo. Per parlare di questo grande match abbiamo sentito uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi, Pierluigi Marzorati. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Boston Celtics-Armani: un grande evento per il basket italiano, biglietti subito esauriti… Sì, sicuramente sarà un grande evento, una grande partita. Il risultato in questo senso conterà poco, dipenderà anche dalla concentrazione che ci metterà la squadra statunitense. Conta invece questo interesse dell’Nba, la collaborazione che sta nascendo tra il basket statunitense e quello europeo, come dimostra anche la tournée di Siena ed altre squadre in America. E’ una grande cosa per il basket italiano anche questa.
Ci sarà anche a lei a questa grande partita? Sicuramente, come potrei non andare a un incontro così importante!
Cosa pensa dunque della tournée dei Celtic e dei Dallas Mavericks in Europa? E’ una buona cosa, significa che il basket europeo non è più visto male, non è sottovalutato. Ci sono tra l’altro tanti buoni giocatori del nostro continente che giocano nell’Nba, come i nostri tre italiani Belinelli, Gallinari e Bargnani.
E invece come valuta la tournée della Montepaschi, del Real Madrid e del Maccabi Haifa in America?
Significa che c’è uno scambio tra il basket europeo e quello statunitense. Naturalmente speriamo che Siena non perda di tanti punti i suoi incontri. Non sarebbe di buon auspicio.
La scelta di far giocare proprio i Celtics in Italia secondo lei c’entra con il fatto che la proprietà della Roma e dei Boston Celtics sia la stessa? Non so se ci sono interessi economici sotto sinceramente, potrebbe anche essere un’operazione di marketing in parte. Sono però del parere che la prima cosa è la collaborazione che sta nascendo tra il basket Nba e quello europeo.
Come vede la differenza tra questi “due basket”? Che le differenze si siano ridotte è un dato di fatto, ci sono stati dei miglioramenti notevoli da parte del basket europeo.
Cosa manca al basket europeo per poter essere a livello della Nba, oltre al fattore tecnico? L’organizzazione, il marketing effettuato in modo straordinario, la capacità di essere professionali in tutti i settori del basket.
I Celtics potranno lottare per il titolo Nba quest’anno? Credo che la rivale principale di Miami siano sempre i Los Angeles Lakers. Boston potrà giocare le sue carte.
E Milano potrà finalmente rivincere lo scudetto? E’ nelle sue potenzialità, ha una squadra molto forte. Ci sono Siena, la stessa Milano e poi Cantù, che però potrebbe soffrire del doppio impegno Eurolega-campionato. Ci potrebbero essere anche delle sorprese come la Virtus Bologna.
Arriveremo a un campionato europeo sulla stregua di quello statunitense? Per ora è ancora presto parlarne. Certo sarebbe una cosa fantastica, che infiammerebbe il pubblico, la gente di tante nazioni.
(Franco Vittadini)