E’ il primo appuntamento importante della stagione del basket italiano. A Torino, da oggi 16 febbraio fino al 19 febbraio, si svolgeranno le Final Eight di Coppa Italia. Favorita indiscussa come al solito Siena, con Milano che dovrà dimostrare di essere uscita da una crisi profonda di risultati. Possibili sorprese tutte le altre squadre, perché proprio tutte sono in grado di fornire delle prove importanti sia a livello di gioco che di risultati. Si inizierà con Siena contro Sassari e la classica Virtus Bologna-Olimpia Milano. Poi domani Reyer Venezia contro Pesaro e a seguire Cantù contro Avellino. Il 18 le due semifinali e domenica 19 la finalissima. Si gioca in una Torino che meriterebbe di riavere una squadra nel massimo campionato, anche per la tradizione cestistica di questa città. Per parlare di questa manifestazione abbiamo voluto sentire Federico Casarin, direttore sportivo dell’Umana Reyer Venezia, una società storica del basket italiano, ritornata nel massimo campionato in questa stagione. La Reyer sta disputando un grande torneo e sta veleggiando stabilmente nelle posizioni di vertice. Ecco Casarin in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.



Qual è secondo lei la squadra favorita di queste Final Eight? Sempre Siena, o ci sarà qualche squadra che metterà in difficoltà la formazione toscana?

Sicuramente Siena parte con i favori del pronostico per qualità ed esperienza e perche’ sia in campionato che in Eurolega sta esprimendo un gran gioco sia a livello offensivo che difensivo. Però una partita non é come una stagione, e non é un playoff dove, al meglio delle 7 partite, la piú forte vince il turno. Qui si giocano partite secche e la sorpresa é sempre dietro l’angolo.



Voi giocherete la prima partita contro la Scavolini Pesaro: cosa temete della squadra marchigiana?

E’ indubbio che Pesaro è la squadra che nella parte centrale del girone d’andata ha espresso la miglior pallacanestro, un girone d’andata impreziosito dalle vittorie su Siena e Cantu’. E’ una squadra solida, di grande talento ed esperienza. Una squadra adatta a questo tipo di competizione ad eliminazione diretta.

Qual è il vostro obiettivo in queste Final Eight?

E’ una grande soddisfazione, da neopromossa, far parte di questo grande evento. Cercheremo di onorarlo al meglio giocando ogni pallone come fosse l’ultimo con grande entusiasmo e determinazione.



Un giudizio su Sassari, la squadra dove ha giocato per cinque anni, che sta facendo così bene.

Due giudizi. Professionale: non si può che lodare società, squadra e staff perché riescono sempre ad emergere anche nelle situazioni di difficoltà. Di cuore: se escludo l’Umana Reyer, spero che siano loro ad andare il più avanti possibile.

Ci può anche dare un pronostico sulle squadre che dovrebbero qualificarsi nei quarti di finale della Coppa Italia?

Non ci sono pronostici, sarà un evento da vivere e godere e del quale avremo il piacere di far parte.

Tornando a Venezia: state disputando un campionato straordinario. Quali sono i segreti di questa stagione così importante per la Reyer?

Segreti non ce ne sono: c’è voglia, determinazione, umiltà e spirito di gruppo. E quando parliamo di gruppo parliamo non solo di giocatori ma anche di dirigenti, staff e soprattutto la holding Umana grazie alla quale la società di pallacanestro Reyer sta facendo quello che sta facendo. 

A cosa puntate in campionato? Avete battuto sia Siena che Cantù…

Dal 22 settembre, data in cui ci hanno comunicato l’ammissione al massimo campionato, il nostro obiettivo é sempre stato la salvezza. Ora che siamo appena dopo la metà del campionato i nostri obiettivi non cambiano: prima di tutto vogliamo la salvezza matematica, poi qualsiasi cosa verrà valutata. Ma ora dobbiamo continuare a pensare una partita alla volta, con la voglia e l’entusiasmo che ci contraddistinguono.

Pensa che saranno un successo queste finali di Coppa Italia che vedranno Torino sede della fase finale di questa manifestazione?

Già l’anno scorso Torino ha dimostrato di essere una sede di prestigio e di avere un Palasport fantastico. Anche in sede di conferenza stampa di presentazione si è capito che si tratta di un grande evento. Penso che Torino è stata e sarà sede ideale sia per pubblico che per l’interesse, perché la cittá ha voglia di pallacanestro.

 

(Franco Vittadini)