Il Banco di Sardegna Sassari è senza alcun dubbio la rivelazione del campionato di basket di serie A. Milita nel massimo campionato da due sole stagioni, e in entrambe le occasioni ha raggiunto i playoff, ma quest’anno ha fatto ancora di meglio. Innanzitutto, è arrivata al quarto posto in stagione regolare, e poi ha eliminato la Virtus Bologna ai quarti con un perentorio 3-0, anche grazie a ben due vittorie ottenute a fil di sirena. Ora in semifinale sfida la corazzata MontePaschi Siena: gara-1 è andata male, ma la serie non è certo finita qui. Comunque vada a finire, l’anno prossimo sarà Europa, forse addirittura Eurolega. Per commentare questa annata memorabile abbiamo sentito il principale artefice di questa cavalcata, l’allenatore Meo Sacchetti. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Sacchetti, che analisi si può fare su gara-1?
Una partita nella quale siamo riusciti a stare bene in partita nel primo quarto, quando siamo stati bravi nel tiro da fuori, dato che con la loro fisicità i giocatori di Siena ci impedivano di arrivare facilmente in area. Quando sono calate le nostre percentuali, nel secondo quarto, loro hanno iniziato a segnare e hanno fatto un break importante. Poi siamo ancora stati bravi a dimezzarlo, ma la differenza c’è, specie dal punto di vista fisico. Sapevamo che la loro aggressività ci avrebbe creato problemi.
Su cosa lavorerete per fare meglio nelle prossime partite?
Il problema nostro è riuscire a trovare dei tiri più comodi in modo che escano a marcarci sui tiri da 3 e ci diano quindi più spazio in area, per non concedere questi break e ridurre i problemi in transizione in campo aperto.
Qual è il vostro obiettivo per la serie?
Ragioniamo una partita alla volta, cercando di avere un atteggiamento migliore su tutta la partita, non solo nel primo tempo, e vediamo come si svolgeranno le partite. Di certo non potremo permetterci di sbagliare come abbiamo sbagliato per pensare di giocarcela con Siena: dobbiamo trovare più canestri e avere più sicurezza nei tiri da fuori per non soffrire la loro fisicità.
Nei quarti avete vinto due partite con rimesse all’ultimo secondo, disegnate nel timeout: come si preparano situazioni del genere in un minuto? Le provate anche in allenamento?
Onestamente non si preparano, anche se noi lavoriamo sempre per fare le rimesse il più velocemente possibile. In quei momenti si cerca la soluzione migliore possibile, ma sono casi particolari che si valutano al momento.
In ogni caso la vostra stagione è stata straordinaria: lo immaginava all’inizio?
Onestamente una semifinale col MontePaschi era inimmaginabile. L’obiettivo era salvarci e poi puntare a qualcosa di più. Invece siamo riusciti ad arrivare ai playoff e pure col fattore campo favorevole nei quarti, che abbiamo sfruttato al meglio. Ma nessuno poteva pensarlo ad inizio anno.
L’anno prossimo sarà Europa, forse anche Eurolega: ci state già pensando e lavorando?
Prima vogliamo giocarci la partita di oggi, e poi tornare a Sassari. Poi il resto si vedrà, anche perchè dipende pure dall’altra semifinale. E’ un discorso molto ampio, in ogni caso sarà bello fare una Coppa ma valuteremo tutto con il presidente a fine campionato.
Travis Diener e Hosley sono i vostri valori aggiunti?
Sicuramente abbiamo una “trazione posteriore”, per così dire, perchè abbiamo giocatori che oltre a segnare creano situazioni facili anche per gli altri giocatori, in particolare Diener. Così quando riusciamo a giocare come vogliamo sappiamo anche produrre un bel prodotto basket. Certo, contro corazzate come Siena dobbiamo riuscire a stare di più sul pezzo. Vedremo cosa succederà…
(Mauro Mantegazza)