Siena si è già portata sul 2-0 nella serie contro Sassari, mentre Milano ha aperto con un successo la propria sfida contro Pesaro: finora nessuna sorpresa nelle due semifinali scudetto della serie A di basket. Oggi al Forum di Assago si giocherà gara-2 tra l’Emporio Armani e la Scavolini Siviglia, mentre da domani si cambieranno i campi e le serie si trasferiranno a Sassari e Pesaro. Intanto però prepariamoci a una gara tra una Olimpia che ormai ha toccato quota 12 successi consecutivi e una Scavolini che già nei quarti ha compiuto una impresa contro Cantù. Abbiamo fatto il punto della situazione con Mario Boni, grande campione del recente passato e ora commentatore per Sky: intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Milano è arrivata martedì alla dodicesima vittoria consecutiva: ha risolto i problemi che ha avuto per buona parte della stagione?
Sicuramente Milano ora è messa bene in campo, Scariolo ha lavorato molto e ora la squadra ha trovato il giusto amalgama. Inoltre ormai Cook è il leader riconosciuto, e bisogna darne il merito al coach che ha investito molto su di lui, e anche il ritorno di Bremer è molto importante.
Se lo aspettava subito così decisivo?
Il suo impatto su gara-1 è stato davvero ottimo, con minuti di grandissima qualità. Però attenzione, dopo 51 giorni di stop la seconda partita può essere più ostica della prima perché paghi il ritardo nella preparazione fisica. Bremer però ha un fisico leggero, e dovrebbe avere meno problemi rispetto ad altri giocatori.
Un altro aspetto importante di Milano è che punta molto sugli italiani…
L’Armani investe molto sugli italiani, perché dobbiamo dire che è costoso avere gli italiani bravi. Loro però ci puntano molto, e così ecco che hanno quelli che sono i due migliori giovani al momento in Italia, Gentile e Melli, oltre naturalmente ai veterani da Mancinelli a Rocca.
Pesaro però nel terzo quarto ha mostrato che la serie sarà avvincente…
Sì, sicuramente. La Scavolini ha grande talento e atleticità, quindi la serie sarà davvero apertissima. Certo che essere arrivati a gara-5 ai quarti si farà sentire, anche perché naturalmente la panchina di Pesaro è più corta di quella di Milano, e ciò è già stato determinante in gara-1.
Su cosa deve puntare Pesaro per mettere in difficoltà Milano?
Deve metterci il massimo dell’intensità possibile e usare anche la zona.
Invece tra Siena e Sassari può ancora succedere qualcosa o Siena ha già vinto?
Dobbiamo dire che Sassari si accoppia proprio male con Siena, perché è squadra di buon talento ma leggera, e quindi patisce ancora di più il fisico e l’aggressività dei campioni d’Italia. Credo che la serie potrà finire al massimo con un 3-1.
Per Siena potrebbe essere paradossalmente un problema vincere così facilmente?
La MontePaschi a dir la verità è abituata a questo dominio, anche se teoricamente vincere così facilmente può avere delle controindicazioni. Ma per il momento facciamo ancora una volta i complimenti a Siena, sempre fortissima e che continua a fare un eccellente lavoro.
(Mauro Mantegazza)