Stasera alle 20.30, al Forum di Assago, Milano cercherà di battere Siena dopo le prime due sconfitte che la Montepaschi le ha inflitto in Toscana: l’Armani non può più sbagliare se vuole tenere vive le speranze tricolori. I primi due match della finale scudetto del campionato di basket non hanno infatti avuto storia. Nel secondo i punti di distacco sono stati addirittura 28: una vera e propria lezione. D’altronde negli ultimi quattro anni le due squadre si sono incontrate tre volte nella finale scudetto e ha sempre vinto la Montepaschi. Per la squadra allenata da Sergio Scariolo serve assolutamente una prova d’orgoglio per cercare di rimettere in discussione l’esito finale di questo campionato. Siena intanto pensa al sesto titolo consecutivo per entrare nella leggenda del basket italiano, un record unico nella storia di questo sport nel nostro paese. Per parlare di questo terzo match della finale scudetto abbiamo sentito Carlo Recalcati, già vincitore nel 2004 del primo scudetto della Montepaschi. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Milano-Siena che partita sarà?
Penso che potrà essere un incontro diverso dai primi due. Credo in una reazione di Milano, che dovrebbe aggiudicarsi una delle due partite casalinghe.
Ma Milano potrà riaprire davvero questa serie dopo il -28 dell’altro ieri?
Ventotto punti non sono la reale differenza che c’è tra le due squadre, anche se Siena è molto più forte e partiva favorita già prima dell’inizio di questa finale scudetto. Siena comunque dovrebbe aggiudicarsi la finale.
Quali giocatori potrebbero consentire all’Armani di cambiare l’esito di questa serie?
Milano dovrà puntare su tutta la squadra, non su un singolo giocatore, un po’ come ha fatto Siena in questi primi due incontri dove tutti sono stati molto efficaci, con Thornton e soprattutto McCalebb che hanno fatto vedere cose straordinarie. Ecco, penso che Milano dovrà controllare il ritmo di questo match per tutti i 40 minuti, non perdendo troppi palloni, per mettere in difficoltà Siena.
Cosa bisogna fare per fermare McCalebb?
E’ un giocatore incredibile, ma penso che anche per lui la soluzione ideale per fermarlo sia proprio quella di una grande prova collettiva di Milano. Proprio controllando il ritmo dell’incontro si potrebbe evitare una sua grande performance.
E cosa dovrà inventarsi Scariolo?
Niente di particolare, solo mettere in pratica gli insegnamenti che ha dato sin dall’inizio della stagione ai suoi giocatori. Ricordiamoci che Milano è una squadra ancora molto giovane ed è all’inizio di un progetto, quindi non è ancora probabilmente in condizione di fronteggiare Siena in una finale scudetto.
Il fattore campo potrebbe aiutare l’Armani?
Siena non sarà di certo intimorita dal giocare al Forum, ma è anche vero che una squadra giovane come Milano sarà incentivata dal giocare davanti a un grande pubblico e potrà disputare una grande partita.
Questa finale così a senso unico non toglie interesse al basket?
E’ vero, ma non è colpa di Siena se non c’è l’equilibrio ideale per un maggiore interesse, visto che poi nei playoff aumentano le persone che si avvicinano al basket. Sono però gli altri club che devono riuscire a competere con Siena e giocare al suo livello.
Lei è stato a Siena e ha vinto uno scudetto: qual è il segreto delle vittorie di questa società?
Ho vinto lo scudetto nel 2004, poi sono passate tre stagioni prima che Siena rivincesse il titolo nel 2007. Anche il miracolo Siena ha dovuto quindi essere costruito nel tempo, programmato passo dopo passo, e devo dire che il vero artefice di questo fenomeno sportivo è Ferdinando Minucci (presidente e general manager, ndR) che con la sua intelligenza e il suo carisma ha saputo costruire le vittorie di Siena. Già adesso sta pensando alla prossima stagione per preparare altri successi.
Il suo pronostico per stasera?
Credo come già detto che Milano vincerà una delle due gare casalinghe, anche se penso che Siena riuscirà a conquistare lo scudetto. E se lo facesse sarebbe il sesto consecutivo: un record veramente straordinario, un’impresa sportiva fantastica.
(Franco Vittadini)