Ci siamo: questa sera a Siena inizia la finale scudetto. Alle 20,30 la prima palla a due tra Montepaschi Siena ed Armani Milano, una serie al limite delle 7 partite. Vince chi si aggiudica quattro incontri. Le prime due partite a Siena, le altre due a Milano. L’eventuale quinta gara a Siena, l’eventuale sesta a Milano, l’eventuale settima ancora a Siena. Se la squadra diretta da Simone Pianigiani vincerà questo scudetto, sarà il sesto consecutivo, un record difficilmente eguagliabile nel basket italiano. Siena d’altronde anche in questa stagione è terminata prima nella Regular Season. La solita tritasassi: ma mai come quest’anno Milano sembra in grado di poterle strappare lo scudetto dalla canotta. L’Armani Jeans non ha mai vinto contro Siena nei playoff: il bilancio recita 11-0 per i toscani. Ma a Milano c’è fame di vittoria, di uno scudetto che manca dal 1995-96. Per parlare di questa finale abbiamo sentito Francesco Vescovi, presidente della Pallacanestro Varese. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.



Siena–Milano, la finalissima: come vede questa serie?

Penso che sarà più equilibrata degli altri anni e mi auguro che lo sia, per il bene di tutto il movimento cestistico italiano, in modo che crei interesse e visibilità. Quanto al risultato sul campo, credo che le prime due partite a Siena potranno essere decisive al fine del risultato finale.



Veniamo dunque a gara-1: che partita vede?

Penso che non solo la prima, ma anche la seconda partita potrebbe essere molto importante. Certo una cosa si può già dire.

Quale?

Se Milano vincesse uno di questi primi due incontri metterebbe la serie a suo vantaggio e avrebbe anche una carica psicologica in più.

Siena parte sempre favorita?

Eccezion fatta per gara-3 nei quarti contro Varese, Siena si è dimostrata sempre fortissima, una squadra quasi imbattibile, una vera corazzata. Starà a Milano dimostrare il contrario.

Quali possono essere gli X factor delle due squadre?

Sia Milano che Siena sono forti in tutti i reparti, hanno la panchina lunga, sono competitive ad ogni livello, sono formazioni da Eurolega. Milano dovrà puntare molto sugli esterni, che sono un suo punto di forza, anche per fermare le folate offensive di Mc Calebb o contrastare realizzatori come Kaukenas e Thornton, di grande importanza per Siena.



Conterà di più l’esperienza e l’abitudine a vincere di Siena o la cosiddetta fame di Milano?

Siena ha dalla sua l’esperienza, la capacità di immedesimarsi in questo tipo di partite. Certo questo è un vantaggio, ma Milano mai come quest’anno ha la possibilità di vincere lo scudetto. Una sfida aperta questa finale.
Sarà interessante anche la sfida tra Pianigiani e Scariolo in panchina…

Una bella sfida tra due allenatori dalla carriera diversa, con Scariolo che forse ha maggiore esperienza di Pianigiani.

Il fattore campo alla fine potrebbe essere decisivo?

Potrebbe essere importante e in questo senso Siena parte avvantaggiata. Milano però potrebbe ribaltare tutto, con una vittoria in trasferta.

E’ la finale giusta di questo campionato?

Direi di si anche se Cantù meritava la finale come le altre due squadre. E’ stata sfortunata avendo avuto tanti infortuni che hanno condizionato il suo rendimento nell’ultima parte della stagione.

Parliamo invece di Varese, quali sono i programmi per la prossima stagione?

Quello di continuare questo progetto iniziato due anni fa e di migliorare a poco a poco. Non ci poniamo particolari obiettivi, o traguardi particolari.

I tifosi sognano lo scudetto, Varese è un club che ha fatto la storia nel basket europeo…

Lo so è normale, ma i tempi sono cambiati e anche se Varese ha fatto la storia del basket certi obiettivi non sono facilmente ripetibili, per cui è meglio lavorare con calma e non porsi traguardi così difficili e stare con i piedi per terra.

Perchè avete scelto Francesco Vitucci? 

Perchè riteniamo dopo 2 anni con Recalcati che possa essere l’allenatore giusto per continuare il progetto che abbiamo iniziato e perchè comunque pensiamo che possa diventare un grande allenatore nel futuro.

Varese, a proposito di futuro, punta anche molto sul vivaio…

E’ una scelta che facciamo, perchè oltre all’importanza del settore giovanile che ha ogni squadra di basket vogliamo consentire a tanti giovani che vedono in Varese un club che ha fatto la storia nel basket, di poter sognare di diventare dei campioni di questo sport.

 

(Franco Vittadini)