Chiamatela Italia settebellezze. Gli azzurri bruciano la Turchia in casa loro, battendola al fotofinish col punteggio finale di 83-82. Forse Bosha Tanjevic lo sapeva, da antico alleato qual è stato, dove può arrivare una nazionale di pallacanestro italiana con la testa giusta. Forse lo sapeva, quando anche sul +16 a due minuti emmezzo dall’intervallo arricciava le labbra in tono sofferto. Chi di sicuro non sapeva era Gigi Datome, quando a tre secondi dalla fine si è buttato in area in palleggio, incurante -ed ignorante ci piace aggiungere- degli schemi, passando dietro la schiena e infilando misteriosamente il canestro dell’ultimo sorpasso. Se ancora una volta l’MVP finisce nel borsone del Gallo, la settima vittoria dell’Italia in altrettante partite di qualificazione agli Europei 2013 ha la faccia di Gigigante, sonnacchioso per tre quarti ed eruttato nell’ultimo parziale, farcito di sette dei suoi dieci punti totali. Con tanto di statua della libertà alla LeBron James, stavolta senza Erden di mezzo come successe all’andata, e tripla di piombo per stare a contatto sul meno tre (72-69), a quattro minuti dalla sirena. Che lo strappo conclusivo di Datome non offuschi però l’ennesima prova di squadra della nostra nazionale, sfilacciata dall’aggressività turca nel primo tempo quanto solida anche mentalmente nella ripresa, caratterizzata da un risalita fulminea (da meno tredici a meno tre nei primi sei minuti di terzo quarto) ed una successiva rincorsa lenta ma inesorabile, culminata nel miracolo di Gigi all’ultimo respiro. Nella prima frazione bene la Turchia, con Erden e Aldemir a fare il bello e il cattivo tempo sotto le plance e il killer Arslan, che poi sbaglierà il tiro decisivo, a bombardare da oltre l’arco. I nostri partono bene ma si sciolgono dopo il primo timeout di Tanjevic, che riorganizza l’attacco e stringe la maglie difensive dei turchi, che all’intervallo hanno causato sette palle perse dei nostri. A metà gara il solco di tredici punti (31-44) testimonia fedelmente la superiorità della Turchia ma probabilmente ne rilassa la concentrazione. Aggiungete un’Italia rientrata col sacro fuoco dentro e il pareggio è quasi servito, nello specifico da una tripla di un immenso Cinciarini sul 54-53. Ma i turchi hanno un sussulto a cavallo tra gli ultimi periodi che ci ricaccia sott’acqua, proprio lì -ormai si può dire- dove vogliamo trovarci per raccogliere gli stimoli decisivi. Come all’andata, l’Italia rimonta ancora sino al meno uno, sancito da una tripla insperata di Hackett; sull’82-81 per loro Gallinari stoppa Gonlum e sul ribaltamento si prepara a ricevere per l’ultimo tiro, ma Datome straccia il copione e scrive personalmente l’ultima battuta, che toglie ai turchi anche i titoli di coda. Finisce nell’abbraccio azzurro: i ragazzi proseguono imbattuti e sabato sfidano la Bielorussia, la Turchia resta terza a quota 8 e spera che il Portogallo faccia un miracolo in Repubblica Ceca, prima del decisivo scontro diretto dell’11 settembre. Nella pagina successiva il tabellino di Turchia-Italia di basket.



Il tabellino

Cavaliero, Poeta (0/1, 0/1), Datome 10 (3/6, 1/3), Magro, Gigli 2 (1/3), Hackett 5 (1/1, 1/1). N.e. Vitali, Magro. All.Pianigiani.

Balbay 7 (3/6), Hersek 2 (1/1), Aldemir 8 (2/2 da 2), Arslan 12 (0/1, 4/6), Karaman 6 (3/5, 0/1). N.e. Koksal, Edge. All.Tanjevic.

Tiri liberi: Turchia 15/23, Italia 11/15

Rimbalzi: Turchia 32 (Erden 6, Gonlum 5) Italia 30 (Gallinari 6, Chiotti, Gigli 5).



Assist: Turchia 17 (Arslan 5, Preldzic 4), Italia 8 (Cinciarini 3).

 

(Carlo Necchi)

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