Altro giro, altro regalo. La nazionale italiana di basket conclude immacolata le qualificazioni agli europei 2013. L’ottava meraviglia arriva contro la Bielorussia, battuta 83-59 in un match mai in discussione al palazzetto di Trieste. La serata esalta i valori di un gruppo che ha lavorato su sé stesso, sui propri limiti ed assenti ma anche sul proprio talento, impastandone la nebulosa uniforme che oggi assomiglia sempre più ad un astro nascente. Quello del nostro basket che si rilancia in vista dei prossimi campionati europei. Non che ci si possa montare la testa, in uno sport che vive di parziali sul campo prima ancora che di periodi di forma. Ma il successo di Trieste ha confermato il carattere della nostra banda, forgiato dalle sapienti mani di Pianigiani che oggi è la nostra prima garanzia. Una nazionale che ha mostrato di sapersi autogestire, incanalando genio e sregolatezza di ognuno al servizio dell’obiettivo comune, la qualificazione ma ancor prima il patentino di grande squadra, smarrito nelle recenti delusioni. Un’Italia che può ben specchiarsi nel suo leader indiscusso ma “discreto”, Danilo Gallinari, anche oggi attivo sui due lati del campo e protagonista di un’altra doppia doppia (16 punti e dodici rimbalzi). Prima di tornare dai suoi Nuggets il Gallo ha sudato a fondo l’azzurro che più ama: sappiamo di poter contare su di lui. Il test Bielorussia ha confermato la crescita del supporting cast, comandato da un Aradori ormai chirurgico e protagonista negli strappi decisivi. Per lui 12 punti ed un solo errore dal campo a temperatura ormai calata: buona notizia per Cantù che potrà disporne durante l’anno. E a proposito di Bennet, si è rivisto in campo anche Cusin, dopo lo stop contro la Turchia: 5 rimbalzi per lui. Nota di merito anche per capitan Mancinelli, dominatore del primo quarto coi suoi magheggi in varie salse, e un applauso sentito a Luca Vitali che ha messo a referto i primi minuti e punti delle sue qualificazioni. A un anno dagli Europei in Slovenia è difficile definire precise gerarchie di rotazione, ma dalle qualificazioni scarichiamo una certezza importante: quella di poterci fidare di ognuno di questi ragazzi, dal primo all’ultimo. Sulla carta le opzioni non ci mancano, soprattutto dall’ala grande in giù: Cinciarini, Poeta e Hackett coprono bene il ruolo di play e ci consentono schemi diversificati, Datome e Mancinelli saranno jolly preziosi e Gigli un cambio sempre valido sotto le plance. Aspettando la crescita di qualche elemento (Polonara?) il vero cruccio resta la posizione di centro, che non può gravare solo sul buon Cusin. Ciò che sicuramente non ci manca è il carattere, che ha permesso di rovesciare due-tre situazioni insperate in questo girone: Pianigiani ha per le mani un gruppo unito, e questo, a un anno dal traguardo, basta e avanza. Della Bielorussia resta in mente Kudrautasau, guardia tecnica e generosa (12 e 5 assist, solo una volta sotto la doppia cifra nel girone) ma poco supportata. Nella pagina seguente il tabellino di Italia-Bielorussia.



Il tabellino

Poeta 4 (1/1 da 3), Vitali 2 (1/2), Datome 8 (1/3, 1/3), Gigli 6 (3/4), Viggiano 3 (1/2 da 3), Hackett 9 (2/3, 1/2), Aradori 12 (5/5, 0/1). All.Pianigiani.

Ulyanko 4 (2/3, 0/1), Charykau, Parakhouski 1, Lashkevich 2 (1/2), Trastsinetski 7 (2/4, 1/1), Yafremau.

Tiri liberi: Italia 16/24, Bielorussia 6/12.



Rimbalzi: Italia 41 (Gallinari 12, Cusin 5), Bielorussia 32 (Korshuk, Trastsinetski 5).

Assist: Italia 17 (Cinciarini 4), Bielorussia 17 (Stiggers 6, Kudrautsau 5).

 

(Carlo Necchi)

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