E’ notizia ufficiale: Andrea Trinchieri allenerà la nazionale di basket della Grecia. L’ufficialità è arrivata oggi: il tecnico milanese ha firmato un contratto part time valido per i prossimi due anni, dunque manterrà il suo ruolo di allenatore di Cantù. Una pratica che nel basket è tradizionale: Simone Pianigiani ha allenato contemporaneamente Italia e Siena (e oggi si divide tra Nazionale e Fenerbahce), Sergio Scariolo si è diviso tra Khimki prima e Milano poi e la selezione spagnola (che ha abbandonato lo scorso novembre), David Blatt è stato Commissario Tecnico della Russia e contemporaneamente ha guidato la Benetton Treviso (e poi, di seguito, altre tre squadre tra cui quella attuale, il Maccabi Tel Aviv). Del resto essere alla guida di una nazionale permette piuttosto agevolmente di sdoppiarsi, visto che gli impegni internazionali non sono troppi e spesso si giocano in estate, quando cioè i vari campionati sono fermi. Una bella notizia per Trinchieri e per tutta la Pallacanestro Cantù, come ha sottolineato l’amministratore delegato Luca Orthmann: “Comprendiamo la soddisfazione personale di Andrea, ed è chiaro che come società siamo orgogliosi del fatto che il nostro allenatore, che è cresciuto con noi in questi quattro anni, sia stato scelto per un incarico così prestigioso. La Grecia è una delle nazionali più importanti del panorama europeo”. Niente di più vero: nel palmares degli ellenici figurano un oro due ori agli europei (1987 e 1995) e un argento mondiale (nel 2006). E’ al quarto posto nel ranking FIBA, ma ha anche vissuto momenti di assoluto splendore come appunto in Giappone sei anni e mezzo fa: in semifinale la squadra greca incrociò gli Stati Uniti e clamorosamente li batterono, dando vita al leggendario aneddoto (peraltro verissimo e confermato) di coach Mike Krzyzewski che per riferirsi a Theo Papaloukas diceva ai suoi giocatori “il numero 4”. Da allora, Team USA non si è mai più presentato impreparato a qualsivoglia competizione, vincendole tutte. Da tempo però la Grecia non vince più, avendo attraversato anche una fase di rinnovo generazionale (lo stesso Papaloukas ha abbandonato) che ha portato a una clamorosa eliminazione dalle Olimpiadi di Londra. Tra gli elementi più importanti figurano però giocatori di primo livello internazionale: i due milanesi Fotsis e Bourousis, l’ex Treviso e Siena Zisis, Vassilis Spanoulis, Printezis e Calathes oltre al centro Sofoklis Schortsanitis, soprannominato Baby Shaq per via della somiglianza fisica (come stazza) con Shaquille O’Neal. Sarà una bella sfida dunque per Trinchieri, che nel corso della sua carriera ha già dimostrato di saperci fare: 



I suoi inizi sono stati a Milano in qualità di allenatore delle giovanili e poi di vice dei vari Crespi, Faina, Saibene e Caja. Tra il 2004 e il 2007 passa a Soresina (oggi Cremona), con la quale centra la promozione in LegaDue cominciando la scalata della squadra lombarda. Poca fortuna a Caserta e poi l’avventura con Veroli: la squadra laziale, tornata in LegaDue, è autrice di un campionato di testa, spalla a spalla con la Cimberio Varese. All’ultima giornata c’è lo scontro diretto: chi vince va in Lega A. Si gioca a Varese e la spuntano i biancorossi, ma Trinchieri si porta via il premio di coach dell’anno per la categoria e il contratto con Cantù, la sua prima grande panchina. Nelle prime tre stagioni il bilancio è eccezionale: la squadra, grazie anche alla gestione Cremascoli, raggiunge la finale scudetto nel 2011 (battuta da Siena) e conquista la Supercoppa Italiana nel 2012, oltre a centrare per due anni consecutivi la qualificazione in Eurolega. Al momento Cantù è al quarto posto in classifica e ci sono tutti i presupposti per ripetere una grande annata. Da oggi, però, Trinchieri si dovrà dividere: a lui un grosso in bocca al lupo per la sua nuova avventura. 



 

(Claudio Franceschini)

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