C’è aria elettrica in casa Olimpia Milano. La sconfitta subita in campionato contro Cantù (la quinta consecutiva in casa, la settima in Lega A su 14 partite) ha nuovamente fatto sprofondare l’Emporio Armani in una melma dalla quale un po’ tutti pensavano di essere usciti dopo la vittoria con doppio overtime a Biella, che poteva essere la classica partita vinta con grinta e cuore che cambia i destini di una stagione. Pare non essere andata così: nel derby lombardo sono veniti fuori tutti i limiti di una squadra che continua a cambiare elementi (dentro l’ex Avellino e Pesaro Marques Green per Rok Stipcevic, mentre è in arrivo l’ex trevigiano Mensah-Bonsu che sostituirà Hendrix) ma non trova la quadratura del cerchio, pur avendo fatto registrare una grande partita di Niccolò Melli. Manca una giornata al termine del girone di andata e la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia è da costruire: recentemente Livio Proli era stato esplicito, dicendo il mancato accesso alla fase finale della manifestazione (entrano le prime otto della classifica di Lega A dopo metà stagione regolare) sarebbe un fallimento, soprattutto dopo aver fallito le Top 16 di Eurolega. E come nei film più avvincenti, il destino gioca all’Olimpia e a Sergio Scariolo un brutto tiro: l’accesso alla Final Eight Milano se lo dovrà giocare contro l’Enel Brindisi. Non ci sarebbe nulla di sconvolgente, se non fosse che l’allenatore del club pugliese è Piero Bucchi. Facile che a Scariolo sia venuto un principio di orticaria: dovesse mancare la fase finale di Coppa Italia, il l’ex CT della Spagna potrebbe venire sollevato dall’incarico. Sarebbe quantomeno bizzarro se a sancirne l’esonero fosse proprio l’allenatore che era stato mandato via da Milano nel gennaio del 2011, e che non ha mai mandato giù la cosa. Basta pensare ai numeri: Scariolo è ancora in sella nonostante un bilancio di 7-7 in campionato e l’eliminazione dall’Eurolega con un girone da 3 vittorie e 7 sconfitte. Bucchi fu fatto fuori con un record di 9-3 in Lega A e, pur non riuscendo a centrare le Top 16, aveva comunque fatto meglio (4-6). Peraltro l’attuale allenatore di Brindisi nei primi due anni al Forum aveva centrato due finali, perse solo perchè di fronte c’era una Siena imbattibile e soprattutto l’Armani non era al livello attuale (parliamo di talento e forza a bocce ferme). Lo scorso anno, dopo che l’Olimpia vinse gara-3 di finale contro il Montepaschi (cosa mai riuscita a Bucchi, che prese un doppio 0-4), Scariolo si lasciò andare a una frase poco lusinghiera nei confronti del collega: “Milano non è più la squadra che prende imbarcate da 20 o più punti contro Siena”. Bucchi non la prese benissimo e replicò:
“Io non avevo il suo budget, mentre lui è arrivato dovendo vincere tutto”. Storie tese, insomma: immaginiamo che Piero non stia nella pelle alla possibilità di fare lo sgambetto a Scariolo. La realtà è più complessa, e ci dice che l’Olimpia potrebbe entrare nelle Final Eight di Coppa Italia anche perdendo: c’è lo scontro diretto Reggio Emila-Caserta, entrambe appaiate a Milano con 14 punti. La vincente entrerà nelle otto “regine”, mentre l’ottava sarà questione tra Milano, la perdente della gara di cui sopra, Bologna e Venezia. Il calendario manda i lagunari a Varese: la capolista è imbattuta in casa e ha perso una sola partita, ma sarà senza Ere e Banks. Bologna va a Cantù: dovesse perdere, con la contemporanea sconfitta di Venezia e la vittoria di Reggio Emilia l’Emporio Armani sarebbe comunque dentro anche con la sconfitta in Puglia, avendo lo scontro diretto contro Caserta a favore. Insomma: Scariolo potrebbe anche prendere paga dal suo predecessore, ma uscirne comunque pulito e confermato. Andrà così: Bucchi, con la sua Enel già qualificato alla kermesse di Milano, spera che non sia così. Magari quell’esonero lo ricorderà ancora con amarezza, ma intanto la vendetta sarebbe servita.
(Claudio Franceschini)