Parte oggi il campionato di basket, edizione numero 92 della massima serie della pallacanestro italiana. Un campionato che vede Milano favorita, in virtù degli importanti investimenti fatti ancora una volta da Armani sul mercato: l’Olimpia deve sfatare però un tabù che dura ormai da ben 17 anni. Il compito di provarci stavolta è affidato a Luca Banchi, il tecnico campione d’Italia in carica con Siena. Proprio la Montepaschi potrebbe essere la sua rivale più temibile nella corsa verso lo scudetto: normale, visto che parliamo della squadra che da sette stagioni consecutive porta a casa il tricolore e che pure quest’anno ha iniziato alla grande, portandosi a casa la Supercoppa. Guidata dall’ex assistente di Banchi, Marco Crespi, ridimensionata e rivoluzionata anche quest’anno, ma capace di battere nettamente martedì la Cimberio Varese. Proprio Varese è una delle altre possibili protagoniste, anche se non è facile fare pronostici prima ancora dell’inizio della stagione, visto che nel basket ogni stagione è molto diversa dalla precedente, visti i grandi cambiamenti nelle rose di quasi tutte le formazioni. Più sicure Sassari e Roma, anche se quest’ultima formazione ha perso Datome partito per l’Nba. Vedremo poi chi sarà la sorpresa di questo campionato: l’anno scorso fu Reggio Emilia, quest’anno Bologna punta a tornare in alto. Più in generale, sarebbe importante dare continuità al bell’Europeo disputato dalla Nazionale, che ha riportato il basket al centro dell’attenzione. Per presentare il torneo abbiamo sentito uno dei veterani della serie A, l’allenatore di Montegranaro Carlo Recalcati. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Milano è la favorita per lo scudetto? L’Armani anche quest’anno si è rinforzata alla grande. E’ la logica favorita per questo campionato.
Siena in Supercoppa è parsa brillante: se la giocherà o dipenderà troppo da Hackett? Credo a una Siena ancora competitiva, anche se ha cambiato molto. E’ la struttura stessa della società toscana a mantenerla sempre a altri livelli.
Varese ripartirà dal nuovo coach senza Green, Banks e Dunston: pensa che si ripeterà o vivrà solo per un posto ai playoff? Bisogna essere realisti, forse Varese non ripeterà la stagione passata, ma credo che l’obiettivo dei playoff sia un traguardo alla portata di questa squadra.
Roma ha rinunciato all’Eurolega: scelta giusta? Cosa potrà fare in campionato? Sull’Eurolega è stata una scelta dovuta ai bilanci, che hanno grande importanza per le società italiane di basket. In campionato penso che possa arrivare fra le prime quattro anche senza Datome.
Sassari perché ha preso Marques Green avendo tenuto Travis Diener? Sarà ancora competitiva? Con Green i sardi avranno un valido sostituto di Diener. L’anno scorso il problema di Sassari era di avere la panchina corta, credo a una Sassari competitiva anche in questa stagione.
Quali saranno le ambizioni di Cantù e Bologna? Per Cantù c’è un problema: nel 2014 la famiglia Cremascoli, proprietaria del club, lascerà. Bisognerà trovare un altro imprenditore in grado di rilevare la società brianzola per evitare che sparisca. Sarebbe una cosa molto triste. Intanto Cantù potrebbe comunque disputare un buon campionato. Il rendimento di Bologna invece sarà tutto da verificare.
Quale potrebbe essere la squadra sorpresa del campionato? Vedo bene Reggio Emilia, che l’anno scorso da neopromossa aveva fatto già un ottimo campionato.
Quali saranno invece gli obiettivi di Montegranaro? La nostra è una buona squadra, di discreta qualità tecnica, non posso che ritenermi soddisfatto. Bisogna stare con i piedi per terra e puntare alla salvezza innanzitutto, poi vedremo cosa si potrà ottenere andando avanti nel campionato.
C’è qualche giovane della Sutor su cui fare particolare affidamento? Campani e Mazzola sono due buoni giovani, potrebbero fare una carriera interessante.
Come vede la situazione dopo la bella figura della Nazionale agli Europei? Penso che sarà necessario fare programmi a lungo termine per riportare il basket italiano a risultati ancora migliori, anche se abbiamo fatto un’ottima figura agli Europei. C’è anche il problema degli impianti, che mancano al nostro paese. Una grave lacuna per la nostra pallacanestro.
La Francia campione d’Europa può essere un modello? Loro da anni stanno facendo un lavoro capillare di base: si stanno vedendo i frutti di questi programmi a lungo termine. (Franco Vittadini)