Inizia una grande avventura per Marco Belinelli, che nella sua settima stagione in Nba giocherà con i San Antonio Spurs. Una grande occasione in una squadra che ormai da tantissimi anni è ai vertici, con tanti campioni come Tim Duncan, il francese Tony Parker e l’argentino Manu Ginobili, che fu compagno di squadra di Marco oltre dieci anni fa nella Virtus Bologna. Su tutti, un allenatore mitico come Gregg Popovich. Alla stampa texana, Belinelli si è presentato così: “Alle Finals 2013 tifavo Spurs. E non lo dico perché sono qui adesso. Abbiamo perso quella sfida, ora siamo ancora più motivati per fare qualcosa di grande quest’anno”. Il cestista italiano, reduce da un Europeo molto positivo con la maglia della nostra Nazionale, dopo pochi giorni a San Antonio sembra sentirsi già a casa. Ad amici e collaboratori racconta entusiasta che gli Spurs sono il posto giusto per continuare a crescere, e magari anche per provare a vincere il titolo Nba, che la franchigia texana ha sfiorato nello scorso giugno. Questo è l’obiettivo che lo ha portato nella quinta squadra diversa della sua esperienza americana: “Ho scelto gli Spurs perché volevo vincere e migliorare. E ho tutto quello che mi serve per farlo. Qui è tutto fantastico, devo solo allenarmi e fare sempre del mio meglio. Conosco già tanti compagni. Per me è davvero facile far parte di questo gruppo. E mi sta piacendo tantissimo: siamo una grande squadra e possiamo migliorare ogni giorno”. Di certo la considerazione nei suoi confronti è cresciuto dopo la stagione più che positiva vissuta con la maglia dei Chicago Bulls: “Chicago era una grande squadra, anche senza Derrick Rose. Per me è stata una grande esperienza, che mi ha preparato per arrivare in una squadra come questi Spurs che hanno la chance di vincere. Non sono mai stato al terzo turno dei playoff o alle Finals, ma ho esperienza e farò di tutto per dare il massimo per questa squadra”. Di certo coach Popovich crede in lui: “Versatile in attacco e attivo in difesa: la sua passione per questo gioco e la voglia di esserci nei momenti chiave lo rendono speciale”, è la frase con cui il mister ha descritto il suo nuovo giocatore. Per iniziare, niente male.