Tre vittorie nelle prime quattro giornate: la nuova Virtus Bologna, sponsorizzata Granarolo, sta volando. Da queste parti il basket è qualcosa di sacro: la rivalità con la Fortitudo, le partite a Casalecchio, ma soprattutto i fasti di una società che ha vinto tantissimo negli anni Novanta, quelli di squadroni allenati da Ettore Messina e con in campo gente come Sasha Danilovic, Manu Ginobili, Antoine Rigaudeau, Alessandro Abbio e altri ancora. Una società che ha attraversato momenti nerissimi (le due stagioni in LegaDue dovute a dissesti finanziari a seguito del Lodo Becirovic) e che adesso sta provando a rialzarsi: l’ultimo scudetto è del 2001, l’ultima finale avvenuta nel 2007. Dallo scorso marzo sulla panchina delle V Nere siede Luca Bechi, chiamato a prendere il posto di Alessandro Finelli; con lui la squadra ha migliorato il suo rendimento e, con l’arrivo in estate del general manager Bruno Arrigoni (da Cantù) ha iniziato benissimo questa stagione. Battute Sassari, Cremona e Montegranaro, la Granarolo ha perso solo a Siena e questo pomeriggio affronta l’Olimpia Milano, una delle principali candidate allo scudetto. Lo stesso Luca Bechi ha risposto in esclusiva alle domande de IlSussidiario.net, raccontandoci qualcosa di questo inizio di 2013-2014.
Avete vinto 3 delle prime 4 partite: che obiettivi vi ponete? Viviamo alla giornata e cerchiamo di vincere più partite possibili. Cerchiamo di crescere in ogni singola partita sotto ogni aspetto. Alla fine vedremo dove siamo arrivati.
Cambiando tanto a livello di roster, quanto ci vuole per trovare l’amalgama giusto? Lavoriamo dal 26 agosto per trovare chimica e meccanismi. I tempi sono abbastanza variabili, dipendono anche dalla disponibilità del gruppo. Devo dire che questo è molto aperto a creare un anima comune e questo quindi fa ben sperare.
Avete cambiato il pacchetto playmaker-centro: da Poeta-Pullen e Rocca-Gigli-Smith a Ware (con Imbrò) e Jordan-King. Cosa è cambiato a livello di gioco? Cercavamo un playmaker più aggressivo e che ci garantisse una tenuta difensiva importante e che avesse un buon ritmo offensivo. Nel rapporto con i lunghi non è cambiato troppo, offensivamente la situazione è la medesima.
Avete costruito una squadra molto giovane, pescando dal vivaio e dal mercato estero: quanto è importante l’esperienza di un GM come Bruno Arrigoni e la collaborazione con lei in quanto allenatore, soprattutto nel dover individuare gli stranieri giusti? Da quando abbiamo lavorato per la creazione della squadra si è creata una buona sintonia fra me e Arrigoni. La sua esperienza è un supporto importante. La costruzione della squadra viene fatta di comune accordo, e siamo stati fortunati ad arrivare ai giocatori che avevamo inividuato.
Giocate contro Milano: cosa c’è da temere maggiormente di questa squadra e qual è la chiave per provare a bloccare i loro ingranaggi? Temiamo la fisicità e l’energia, specialmente sotto il tabellone. Dovremo ridurre al minimo il numero degli errori e cercare di vincere il combattimento sotto canestro. Questi saranno gli elementi determinanti.
Lei ha allenato un 21enne Aradori a Biella: guardando a giocatori di Milano come Melli e Gentile e pensando ai vostri Imbrò e Fontecchio, qual è il modo migliore per gestire talenti ancora giovani e in fase di maturazione? Ai ragazzi giovani serve fiducia. Bisogna sempre ricordarsi che per crescere si passa anche attraverso tanti errori. Dobbiamo dargli la possibilità di fare esperienze sul campo.
Chi vede favorita per lo scudetto e le posizioni europee? In europa penso che la favorita sia il Cska. Per lo scudetto, invece, credo che se la giochino Milano, Siena e Sassari, in quest’ordine.
(Claudio Franceschini)