Ha condotto l’Armani Jeans alla vittoria in un derby molto sentito contro Cantù con i suoi 25 punti, 16 nel primo quarto. Alessandro Gentile, 21 anni, sta dimostrando tutte le sue qualità tecniche, la stoffa di campione che ha ereditato dal padre Ferdinando, la passione per la palla a spicchi, interpretandola nel modo migliore. Milano spera che dopo anni di digiuno Alessandro possa guidarla alla vittoria dello scudetto, superando rivali difficili come Varese, Sassari e Roma, senza dimenticare i campioni in carica di Siena. Lui sta crescendo, sta affinando le sue doti grazie a un vero talento. Il basket fa parte del suo Dna e nel suo futuro ci potrebbe essere l’avventura in Nba. Per parlarci di lui abbiamo sentito Massimo Iacopini, che l’ha visto crescere alla Benetton Treviso. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Una prestazione eccezionale di Alessandro Gentile, come la valuta? Alessandro non deve dimostrare niente a nessuno. E’ un grande giocatore che potrà crescere ancora. Ha solo 21 anni, il tempo gioca a suo favore.
Quali sono i suoi margini di miglioramento? Grandissimi, potrà migliorare tutte le sue doti. Ha una struttura fisica imponente che lo avvantaggia in questo per diventare un vero campione.
Come lo ricorda a Treviso? Me lo ricordo quando aveva 15 anni e già riusciva a confrontarsi con i campioni della prima squadra. Già allora si vedevano le sue qualità immense.
Quali sono i suoi colpi tecnici migliori? Oltre alla forza fisica, bisogna ammettere che – pur non essendo un grande tiratore – ha il canestro facile nel suo Dna, sa segnare in ogni modo.
E i suoi difetti? Dovrebbe essere l’incapacità a difendere, ma quando era a Treviso spesso marcava il giocatore migliore in attacco. Ci vorrebbe solo un po’ di concentrazione in più da parte sua.
Lo paragonerebbe a qualche giocatore del passato? Suo padre naturalmente, mi viene naturale questo accostamento.
Si può dunque fare un confronto col padre? Ferdinando era un play, lui è una guardia: sono due ruoli diversi. Di sicuro in comune c’è la voglia di combattere che è caratteristica di tutti e due. Dovessi poi accostarlo a un altro giocatore del passato mi viene in mente la forza fisica che aveva Antonello Riva.
Si parla di lui in ottica NBA: crede che possa dire la sua in America?
Credo proprio che sia possibile, perché Alessandro ama le sfide. Prima però dovrà crescere ancora e aiutare Milano a vincere in Italia.
Milano potrebbe vincere lo scudetto anche grazie ad Alessandro? Milano ha un potenziale incredibile. Alessandro potrebbe dare quel qualcosa in più perché il sogno dello scudetto si realizzi veramente.
E l’Eurolega? Prima è importante che Milano vinca in Italia, poi col tempo si potrà costruire una squadra vincente anche in Europa. Del resto Milano è l’unica squadra italiana che può permettersi di puntare a vincere questa manifestazione avendo un roster di giocatori di notevole qualità tecnica. Alessandro anche in questo caso potrà aiutare la crescita di Milano per raggiungere questo traguardo.
Lo vede ancora? Spesso vado alle sue partite, sono amico del padre. Quando lo vedo ci salutiamo. E’ sempre una cosa bella.
Le piacerebbe che un giorno Alessandro tornasse a giocare a Treviso? Magari, vorrebbe dire che Treviso avrebbe di nuovo una squadra competitiva. Lui è cresciuto lì e sicuramente ci ha lasciato un pezzo di cuore. Se un giorno succedesse…
(Franco Vittadini)