E’ tutto pronto per la prima partita della finale scudetto tra Acea Roma e Montepaschi Siena, che si giocherà stasera alle 20.15 al PalaTiziano. La serie sarà sulle sette partite e servirà a stabilire la nuova squadra campione d’Italia. In semifinale Roma ha sconfitto Cantù, mentre i campioni in carica si sono imposti su Varese. Entrambe le sfide si sono risolte solo alla settima partita, con l’Acea che ha sfruttato il fattore campo e la Montepaschi che ha saputo espugnare il campo della Cimberio nel match decisivo. Il primo incontro potrebbe essere importante a livello psicologico, soprattutto per Roma, che deve difendere il fattore campo favorevole contro una squadra certamente più abituata a lottare ai massimi livelli dopo i successi in serie delle ultime stagioni. Nella capitale invece lo scudetto manca dal 1983. Questa sfida presenta diversi aspetti affascinanti: Siena si è rinnovata molto ma è ancora ai vertici, Roma la scorsa estate ha addirittura rischiato di sparire; i due coach Calvani e Banchi sono alla loro prima esperienza da allenatori in una finale scudetto; i giocatori leader delle due squadre – Datome e Hackett – sono entrambi italiani. Per parlare di Acea-Montepaschi abbiamo sentito Walter Magnifico, grande ex cestista, per un anno alla Virtus. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Roma-Siena, si affrontano due modi diversi d’intendere il basket? Da una parte c’è l’abitudine di Siena ai grandi appuntamenti, dall’altra la voglia di Roma di fare bene, l’entusiasmo che potrebbe avere per questa finale scudetto. Ho esperienza con Pesaro, e avere grandi motivazioni può essere molto importante.
Come potrà Roma battere la grande difesa di Siena? Non sarà una cosa semplice, perché Siena imposta le sue partite proprio su una grande difesa. Eppure non mi sembra impossibile per Roma poterli battere.
Roma non avrà nulla da perdere in questa finale? La voglia di vincere e la carica emotiva potrebbero favorire Roma. Ricorrono poi quest’anno 30 anni dall’ultimo scudetto di Roma. Un motivo in più per fare bene, per giocare con particolare grinta queste partite.
Come vede il duello delle panchine fra Calvani e Banchi? Sono due tecnici emergenti del basket italiano, che in passato hanno fatto molto bene come assistenti. Sarà una sfida bellissima.
Per il basket italiano sarebbe meglio se vincesse Roma? Lo credo anch’io, perché se a vincere lo scudetto fosse Roma, darebbe uno slancio incredibile a tutto il basket italiano. Un successo per una piazza come la Capitale avrebbe infatti una notevole importanza nell’economia di questo sport.
Le difficoltà societarie hanno dato una spinta ulteriore a Siena? Siena è una società modello, che sa isolarsi nei momenti difficili, per un’organizzazione perfetta. Ha trovato la spinta ideale anche nei momenti difficili che ha attraversato questa stagione.
Quale squadra ritiene più forte delle due?
E’ una sfida molto equilibrata. Dò il 51% a Siena, il 49% a Roma. Non c’è molta differenza, anche se certamente il roster della Montepaschi è migliore.
Qual è invece il suo pronostico per la prima partita? Credo e spero che vinca Roma. Ho passato una stagione qua e sono legato a questo club.
Quando invece rivedremo Pesaro in una finale scudetto? Non lo so, per ora è meglio che Pesaro pensi a rimanere a galla e a cercare di continuare la sua esperienza nella serie A. Non è certamente il tempo di pensare a sognare finali scudetto, purtroppo.
(Franco Vittadini)