Oggi è iniziata una nuova stagione per l’Olimpia Milano, una stagione che per l’Emporio Armani dovrà essere di riscatto visto che nemmeno quella appena conclusa ha portato gioie alla Milano del basket. Il duro compito toccherà ad un nuovo allenatore, Luca Banchi, che è stato presentato questa mattina dal presidente Livio Proli. L’ex allenatore di Siena, che ha appena vinto lo scudetto con la Montepaschi prima di passare alla guida della grande rivale, si è presentato così ai suoi nuovi tifosi: “Perché ho scelto Milano? Era interessata a me, ha dimostrato fin da subito il desiderio di investire su un allenatore che avesse le mie caratteristiche”. Le pressioni sono forti, e Banchi ne è consapevole: “A Milano è scontato dover vincere, ma nella storia dei 19 allenatori all’Olimpia che mi hanno preceduto solo uno ci è riuscito. Voglio una squadra coriacea, con una sua identità che possa essere motivo d’orgoglio a livello nazionale e internazionale”. Banchi ha spiegato come è nata l’idea di passare sulla panchina : “I primi contatti sono arrivati in corrispondenza della chiusura del campionato, quando il mio agente è stato contattato per sondare la mia effettiva disponibilità. Il mio contratto era in scadenza con Siena, da lì sono nati i primi contatti, a fine campionato si sono approfonditi e la trattativa mi ha portato sulla panchina dell’Olimpia”. Della Montepaschi l’ex coach toscano ha parlato così: “Da Siena mi porto dietro un patrimonio inestimabile e non rinnego un solo giorno del mio passato: ha contribuito a scolpire il mio carattere e la mia identità di allenatore”. Ma ora è il momento di pensare al futuro, e Banchi ha già qualche idea sulla squadra che sarà nel prossimo campionato: “Ci sono molti giocatori sotto contratto e inevitabilmente dovremo valutare quali di questi siano funzionali al progetto. Hairston e Langford? Difficile farli coesistere, c’è anche Gentile. Il fatto che sia stata data ad Hairston la possibilità di trovare un’altra squadra in Europa deriva dal fatto che Gentile è un capitale del nostro club. Il binomio migliore è stato quello con Langford; non si possono incastrare tre giocatori di prima fascia. Hairston era il nostro capitano, è un sacrificio difficile, ma condiviso con lui e con il suo agente”.