La favola dell’Italia agli Europei 2013 si esaurisce ai quarti di finale. L’abbiamo cullata e coccolata quanto abbiamo potuto, ma siamo stati battuti: vince la Lituania 81-77, vola in semifinale e ci lascia al mini torneo per il quinto posto. Torniamo in campo domani contro l’Ucraina: una vittoria vorrebbe dire Mondiali, in caso contrario dovremo vincere la partita seguente. Per quello che si è visto stasera, obiettivo ampiamente alla portata: ma dovremo stare attenti a gestire tutti i momenti della gara, cosa che invece a tratti non è successa oggi. Peccato: la Lituania era certamente superiore e ha meritato la vittoria, già costruita su un primo quarto solido dove Darjus Lavrinovic (9 e 5 rimbalzi) ha fatto la voce grossa. Alla fine però abbiamo avuto  le nostre occasioni, come sempre abbiamo fatto in questo Europeo siamo rientrati con il cuore e girando qualche vite in difesa, abbiamo chiuso il primo tempo sul -1 (39-40) e nel terzo quarto abbiamo anche trovato il +3, massimo vantaggio, presentandoci sul 58-57 all’ultima sirena grazie a un canestro di Marco Belinelli. Qui però abbiamo pagato dazio: siamo entrati molli, abbiamo subito un paio di loro situazioni offensive e in un amen ci siamo trovati 58-72, con un parzialone lituano di 14-0 interrotto soltanto a 4’03” dalla fine con due liberi di Belinelli (22 punti, top scorer della partita). Visto il baratro, siamo risaliti: a 45 secondi abbiamo pressato sulla rimessa e recuperato palla per portarci anche a -3, ma Aradori (6 punti) ha perso palla sbattendo contro il muro baltico. Con le unghie e con i denti siamo rimasti aggrappati al -6, e quando Kalnietis si è presentato in lunetta con la Lituania che aveva sbagliato un solo libero in tutta la partita e ha fatto 0/2 abbiamo sperato ancora; ma qui Aradori ha fallito un comodissimo layup, sbagliando anche all’azione successiva. Game, set and match Lituania: ci sta, ma il nostro Europeo è andato ben al di là delle nostre possibilità, e dobbiamo solo essere fieri dei nostri ragazzi.



Il tabellino ITALIA-LITUANIA 77-81 (parziali 15-22, 24-18, 19-17, 19-24)

Aradori 6 (3/7, 0/1), Gentile 15 (3/8, 1/3), Rosselli, Melli 2 (1/2), Belinelli 22 (6/10, 2/7), T. Diener 7 (2/3, 1/2), Cusin 4 (2/5), Datome 10 (2/6, 2/5), Cinciarini 11 (4/6). N.E. Vitali, Poeta, Magro. Pianigiani

Motiejunas 7 (2/4), Klanietis 17 (7/9, 1/3), Kuzminskas, D. Lavrinovic 9 (3/8, 1/3), Maciulis 13 (3/4, 0/3), Seibutis 17 (6/8), Kleiza 5 (2/3, 0/2), K. Lavrinovic, Pocius 11 (1/3, 3/3), Valanciunas 2 (1/3). N.E. Delininkaitis, Javtokas. Kazlauskas. Tiri da 2: Italia 23/47 (48,9%), Lituania 25/42 (59,5%) Tiri da 3: Italia 6/18 (33,3%), Lituania 5/14 (35,7%) Tiri liberi: Italia 13/17 (76,5%), Lituania 16/20 (80%) Rimbalzi: Italia 25 (Cusin 8), Lituania 38 (Kalnietis 7) Assist: Italia 9 (Cinciarini 3), Lituania 14 (Kalnietis 5) Palle perse: Italia 12 (Aradori 5), Lituania 19 (Kleiza 4) Recuperi: Italia 7 (Gentile, Belinelli 2), Lituania 4 (Motiejunas 2)



L’Italia non può più vincere gli Europei di basket 2013. Gli azzurri allenati da Simone Pianigiani sono stati sconfitti dalla Lituania col punteggio finale di di 77-81. Peccato per la Nazionale che ha pagato un momento di siccità offensiva nel quarto periodo, dopo una partita quasi sempre giocata punto a punto. Ota L’Italia giocherà ancora nelle finali per i posti dal quinto all’ottavo: prosismo appuntamento domani (venrdì 20 settembre) ore 14.30 contro l’Ucraina, che ha perso contro la Croazia.

Italia-Lituania 39-40 al termine del primo tempo. Ottima reazione da parte degli Azzurri, che iniziano subendo la fisicità degli avversari ma sanno adeguarsi in difesa e nel finale di secondo quarto ricuciono lo strappo grazie a una magia di Cinciarini (canestro più fallo) e a un gran tiro dalla media di Marco Belinelli (il nostro miglior realizzatore con 10 punti). Partita piacevole, si corre molto: Kalnietis (10 punti) vuole sempre andare di fretta perchè più devastante, dall’altra parte noi vogliamo andare in ritmo per non far schierare la loro difesa. La Lituania trova ottimi tiri da 3 punti e arriva spesso in fondo, ma l’Italia trova buone risorse in Travis Diener (7 punti e 2 assist) e nella buona difesa di Marco Cusin. La Lituania perde via via fluidità e siamo noi ad approfittarne: seguendo lo schema delle partite precedenti, toccata una certa soglia di svantaggio iniziamo la lenta ma inesorabile risalita, e così al 20′ siamo incollati agli avversari e alla partita.



Italia-Lituania si preannuncia partita equilibrata. Gli Azzurri di Simone Pianigiani hanno conquistato la fiducia dei bookmaker e degli opinionisti nel corso del torneo, ma le quote Snai non sembrano dare ragione alla nostra Nazionale. E’ infatti data a 1,90 la vittoria dei Baltici, contro il 4,75 dell’Italia. E’ prevista anche una quota in caso di finale ai tempi supplementari: in questo caso, si vince 2,80 volte la somma giocata. Interessanti come al solito le quote che riguardano il margine di vittoria: da queste si evince che la partita sarà comunque combattuta, ed è qui che gli Azzurri riconquistano credito. La vittoria lituana con uno scarto compreso tra il punto e i 5 è quotato a 4, il margine più probabile è quello 6-10 (3,30) mentre più si allarga la forbice più si può vincere, fino ad arrivare a guadagnare 18 euro giocandone uno se i Baltici dovessero fare loro la partita con più di 25 punti di scarto. Andando sull’eventuale vittoria azzurra, i più arditi possono ovviamente puntare sullo scarto largo: addirittura enorme la vincita per il margine 21-25 che paga 60 volte la posta, a 70 dai 26 in su. Si rimane più contenuti con vittoria azzurra di misura: 5,50 per la forbice minima, 6,50 per lo scarto 6-10, interessante 13 se dovessimo scollinare oltre i 10 punti di vantaggio alla sirena (scarto 11-15). Insomma: non partiamo battuti, ma sarà veramente dura.

Questa sera alle 21 si gioca Italia-Lituania: è l’ultimo dei quarti di finale degli Europei di basket 2013. Conosciamo già la prima semifinale: Spagna-Francia, per molti una finale anticipata. Ma bisogna concentrarsi sugli Azzurri; che sono arrivati fino a qui a sorpresa, forse avrebbero preferito incontrare altri avversari ma bene hanno fatto a battere le Furie Rosse con una grande rimonta, perchè quella partita ha dato morale e fiducia a un gruppo che adesso sogna la grande impresa. Intanto, vincere questa sera vorrebbe dire staccare il biglietto per i Mondiali del 2014; dovessimo invece perdere, andremmo a giocare il mini torneo per stabilire la posizione dalla quinta all’ottava, e per la rassegna iridata ci basterebbe vincere una partita delle due. Abbiamo di fronte una Nazionale dalla grandissima tradizione: in Lituania, si sa, il basket è quasi una religione. Tuttavia, i baltici sono in questo momento storico in ridimensionamento: il ricambio generazionale si è fatto sentire e ha inciso sui risultati. I precedenti sono 26: 16 vittorie dei nostri avversari, 10 nostri. Al torneo dell’Acropolis di agosto l’ultimo incrocio: agevole affermazione della Lituania. Se agli Europei non li abbiamo mai battuti (0-6 il bilancio), la mente non può non tornare all’Olimpiade di Atene del 2004, quella dell’argento: per arrivare alla finale battemmo proprio i lituani in una semifinale epica. Loro schieravano Mindaugas Zukauskas, Jasikevicius (mise a referto 9 assist in quella partita), Siskauskas, Songaila, Javtokas: giocatori fortissimi, ma vincemmo noi 100-91, con 31 punti di un eroico Gianluca Basile, quello dei tiri ignoranti (fece 7/11 da 3) e con 17 di un Gianmarco Pozzecco mai così scintillante con la maglia dell’Italia. Ora, le cose sono diverse: noi abbiamo forse meno profondità e siamo decimati, ma abbiamo tre pezzi da novanta come talento individuale. Loro, dei quali rispetto a nove anni fa “sopravvive” il solo Ksistof Lavrinovic (lo ricorderete: è stato protagonista a Siena), come già detto non sono più quella superpotenza europea che si conosceva. 

Le nostre statistiche dicono che Alessandro Gentile è il top scorer: 14,6 punti a partita. Altri tre giocatori scollinano in doppia cifra: Belinelli (14,1), Datome (14) e Aradori (13,4). Sono i giocatori ai quali affidiamo le sorti del nostro attacco. Finora le nostre partite (6 vittorie e 2 sconfitte) hanno sempre avuto protagonisti diversi: Gigi Datome ha avuto un inizio strepitoso e poi ha vissuto passaggi a vuoto, di Belinelli abbiamo apprezzato la versione “clutch player” e quella “tiro tutto sbaglio tutto”, Aradori entra ed esce dalle partite, Gentile ha un talento smisurato ma deve imparare a dosarlo. Soffriamo sotto le plance: lo sapevamo già, siamo piccoli e poco fisici. In questo la Lituania, che in media cattura 4,5 rimbalzi più di noi a partita, può metterci sotto facendo valere la stazza di giocatori come Jonas Valanciunas (6 rimbalzi di media) e lo stesso Llinas Kleiza, il tipico lungo atipico che tira benissimo da 3 punti. Anche loro però hanno punti deboli, e in particolar modo in guardia: Renaldas Seibutis e Martynas Pocius non sono granchè, anche se il secondo è il classico giocatore tutta energia che può darci fastidio. Stesso record dell’Italia (6-2), partono favoriti non solo per blasone e precedenti ma anche per quello che si è visto finora in campo. Abbiamo però grosse possibilità: la Lituania ha mostrato qualche crepa contro squadre atipiche come la Serbia (piccola sotto canestro) e la Bosnia. Le chiavi della partita dovranno essere il coinvolgimento di Gigi Datome in attacco (Motiejunas, ex di Treviso oggi in NBA, e Darjus Lavrinovic possono soffrire la sua atipicità, cosa già accaduta contro Mirza Teletovic) e il tentativo di correre, perchè giocare staticamente a metacampo fa emergere la loro maggiore presenza fisica. Cambiano le cose in difesa, quantomeno con riferimento al loro playmaker Mantas Kalnietis (9,9 punti e 5,5 assist a incontro, primo dei suoi in entrambe le statistiche): il classico playmaker in un corpo da guardia che il nostro Andrea Cinciarini potrà controllare a patto che non gli permetta di correre, situazione nella quale può diventare devastante. Loro cercheranno i lunghi: Cusin dovrà essere bravo a difendere forte senza farsi trascinare fuori partita dai falli, Melli dovrà rispondere presente quando chiamato in causa. Nell’altra metacampo, caricare di falli Valanciunas non sarebbe un brutto affare. Ad ogni modo: non c’è nulla di scritto, abbiamo già battuto formazioni sulla carta superiori (Grecia e Spagna, ma anche Russia e Turchia) e abbiamo la sfrontatezza dei giorni migliori. Non resta che dare la parola al palazzetto di Lubiana, tifare e sperare: la diretta di Italia-Lituania sta per cominciare…

Risorsa non disponibile

Quattro partite consecutive in doppia cifra prima di questa: al di là dei punti (sempre relativi), stasera non c’è nei momenti che contano. Cinque perse – compreso quello scivolone sul -6 e inerzia del possesso – e soprattutto i due layup mangiati che potevano portarci ad altro finale. Peccato, resta un torneo maiuscolo.

Ancora una volta entra e suona la carica: sembra destinato a una sfolgorante carriera da sesto uomo. Ne fa 15 e ha ancora quella sua sfrontatezza geniale, peccato anche lui spari a salve quando bisogna chiudere partita e qualificazione.

Un cameo per far rifiatare Datome: troppo poco per giudicare.

Vale lo stesso discorso di altri giorni: si danna, ma contro certi lungagnoni non ha i mezzi. Oggi poi ci mette anche meno del solito, pur se qualche giocata importante c’è.

Non si segnano 22 punti per caso, e siccome un garbage time non esiste non ritocca le statistiche a buoi andati via. Partita maiuscola con un paio di conclusioni impossibili che ci tengono a contatto e fanno sperare nel colpo, ma anche un paio di scelte scriteriate che lo fanno tornare per qualche istante il Belinelli old style, quello che vuole vincere da solo.

Ha un grande impatto sulla gara: 7 punti in fila, un paio di assist e la difesa su Kalnietis. Peccato che Kazlauskas si adegui subito: da lì in poi non sarà la stessa cosa, tanto che alla fine scompare dal match.

Il solito gigante sotto i tabelloni, soffre Lavrinovic e Valanciunas ma riesce a prendere contromisure fino a togliere certezze alla Lituania. Peccato conceda in attacco quel che si prende dietro, e in un momento cruciale si inventa un palleggio e tiro da guardia che non vede nemmeno la retina. Finita lì? No, al timeout successivo Pianigiani lo bacchetta: “Non prendiamoci tiri del c…”, con riferimento fin troppo chiaro. Povero Cuso: il suo lo ha fatto.

Problemi al piede lo limitano anche stasera: stringe i denti e sta in campo 37 minuti. E l’anima della doppia rimonta azzurra con un paio di canestri da vero fuoriclasse, ma perde lucidità quando più conta e si fa ingolosire in entrata sbattendo contro i lunghi avversari. Pazienza: non si può sempre essere eroi di una vittoria, e gli accorgimenti lituani su di lui hanno avuto più peso di eventuali errori di Gigigante.

Forse la più grande sorpresa di questo Europeo: ordinato ma sfrontato, con la faccia cattiva quando serve, un paio di entrate con canestro e fallo rimettono l’Italia in partita sul piano mentale prima che di punteggio. Si sbatte in difesa, finisce con il fiatone avendo perso la battaglia con uno straripante Kalnietis, ma potendo dire di essersela giocata. Omaggio per lui, la doppia cifra (11 punti).

La raddrizza due volte, e stava per riuscirgli la terza: capisce che la chiave è minare le certezze lituane non concedendo scarichi facili a tiratori in striscia, e con un paio di cambi (Travis Diener nel primo tempo) si rimette in ritmo. Gestisce al meglio Gentile, e perde solo perchè alla lunga la profondità avversaria si fa sentire. Un applauso: anche il suo torneo è stato maiuscolo, una bella soddisfazione dopo le delusioni turche.

Per tre quarti ci siamo chiesti che fine avesse fatto il giocatore che avevamo ammirato a Treviso. In NBA lo hanno potenziato fisicamente, cosa che gli ha tolto quella straordinaria mobilità che lo rendeva quasi immarcabile e capace di giocare tre ruoli. Emerge nel periodo finale, inchiodando i resti dell’Italia con un paio di giocate di voglia andando a frugare nella spazzatura della partita.

Si era detto: non va fatto correre, o diventa devastante. Si capisce nel finale, quando deve gestire il cronometro ma non ne ha la lucidità. Peccato che prima avesse fatto di tutto e di più: chiude con 17 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e il 78% da 2 punti, una prestazione gigantesca per un playmaker che forse qui ha trovato la sua consacrazione.

KUZMINSKAS sv: gioca poco meno di 4 minuti nei quali si fa notare solo per un fallo commesso. 

Inizio strabordante: i compagni lo cercano e lui risponde presente, dando fisicità e verticalità ma anche portando fuori Cusin e sfruttando il tiro da 3 punti. Arma tattica favolosa, cala alla distanza quando è lui che viene fatto uscire dal pitturato e va subito in apnea, commettendo falli che ne limitano il rendimento.

Mai visto così ai tempi di Milano: i tifosi Olimpia erano soliti dire che con le Scarpette Rosse si limitava per dare tutto in nazionale. Visto com’è andata stasera, avevano ragione loro: inizio in sordina, poi si prende responsabilità e martella dal post basso e in penetrazione. Chiude con 13 punti e una mano glaciale dalla lunetta (7/7).

Alla vigilia si era detto: è l’anello debole della Lituania. Alla faccia: 17 punti con 6/8 dal campo, 6 rimbalzi e una presenza fisica costante, che gli permette di fare tutto e di farlo bene. E’ lui che regala il canestro e fallo che porta i suoi sul +14, simbolo di una partita che ha spaccato con il suo dinamismo.

Impalpabile: il giocatore che martella la retina dall’arco e sa fare tutto questa sera non si è presentato a Lubiana. Ci mette presenza e leadership, ma non gli vengono le cose che di solito fa ad occhi chiusi e infatti nei momenti che contano il suo allenatore decide di tenerlo fuori. Resta importante per lo spogliatoio e per quei minuti di qualità e ordine che serviranno in semifinale.

11 secondi. Peccato: avremmo voluto rivederlo come ai tempi di Siena, e invece il fisico già provato non lo ha sostenuto. 

Altro giocatore che era segnalato come non eccezionale, ma si era detto: soffriremo la sua energia. Più che altro abbiamo sofferto la sua mira: 3/3 dall’arco che scavano il primo solco tra noi e la Lituania. Scompare nel secondo tempo, ma intanto aveva già messo la sua firma.

Poco, troppo poco da un giocatore che ci aspettavamo quantomeno dominante sotto i tabelloni. Finisce invece per prendere appena un rimbalzo e segnare due punti, costantemente attaccato e messo in crisi. A Toronto sperano che non si presenti questa versione, perchè su di lui hanno investito tanto.

Un grande stratega, come ampiamente annunciato e saputo. Nel primo tempo capisce che Kalnietis soffre Diener e allora mette Seibutis a fare il playmaker, con il risultato che la Lituania allunga. Gestisce alla grande le forze a disposizione, corre quando bisogna correre e rallenta quando vede che i suoi devono rifiatare. Le sue alternanze tra zona e uomo finiscono con il confondere l’Italia. Semifinale meritatissima, frutto di un torneo in crescendo (quarta vittoria cosecutiva).

(Claudio Franceschini)