Partono oggi in Slovenia gli Europei di basket maschile che si concluderanno il 22 settembre. L’Italia arriva a questo appuntamento falcidiata dagli infortuni che hanno bloccato giocatori come Mancinelli, Gallinari e Bargnani. Il compito degli azzurri, già duro prima, ora sarà ancora più complicato. Infatti nel girone della squadra di Simone Pianigiani ci sono alcune big come la Grecia, la Russia e la Turchia oltre alla Finlandia e alla Svezia. L’obiettivo minimo sarebbe quello di passare il turno (si qualificano tre squadre), ma non sarà facile per una formazione che non ha l’esperienza internazionale così importante a questi livelli. Sarà un Europeo molto intenso: nella prima fase si giocheranno cinque partite in sei giorni, per poi proseguire con una seconda fase a gironi e poi dai quarti con l’eliminazione diretta. L’Italia nella prima fase giocherà a Capodistria, appena oltre il confine italiano, speriamo che l’aria di casa possa dare una mano. Per parlare della massima rassegna continentale abbiamo sentito Niccolò Trigari, giornalista di SportItalia. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Gli Europei si annunciano complicati per gli azzurri con tutte le assenze? Direi di sì, abbiamo veramente tanti assenti e per l’Italia non sarà facile passare il turno. Peccato perché con la formazione al completo si sarebbe potuto fare cose veramente importanti.

Cosa manca all’Italia? Manca soprattutto un giocatore come Gallinari, trascinatore in campo e fuori, capace di dare forza e mentalità vincente alla squadra.



Quali saranno i nostri punti di forza? Saranno gli esterni, invece i giocatori vicino a canestro potrebbero essere il punto debole. In questo reparto abbiamo alcuni problemi.
Come giudica le nostre avversarie del girone? La Grecia, la Russia e la Turchia sono di un altro livello rispetto a noi. Hanno più esperienza e giocatori di maggiore talento, abituati a manifestazioni importanti come queste. La Finlandia è una squadra in grado di metterci in difficoltà e potrà essere l’outsider del gruppo. La Svezia è la formazione più debole del girone.
Trevis Diener diventerà il primo riferimento in campo? Non credo, deve ancora dimostrare di poter giocare ad alti livelli in campo internazionale. Il nostro vantaggio sarà proprio poter competere con le altri nazionali senza avere un punto di riferimento pre-definito.



Se non centreremo la qualificazione per la seconda fase cosa succederà? Non me la sentirei di mettere sotto processo gli azzurri. Ci sono troppe assenze e alcuni giocatori come Gentile e Melli non hanno ancora molta esperienza internazionale. Non saremo in condizione di esprimerci ai massimi livelli.
Le favorite per la vittoria finale quali saranno? E’ difficile dirlo prima ancora di iniziare. La Spagna è forte, come la Grecia e la stessa Russia. Si gioca in Slovenia e le Nazionali della ex Jugoslavia potrebbero far molto bene. C’ è sempre poi una sorpresa, come due anni fa la Macedonia. Vedremo quello che succederà. (Franco Vittadini)