Varese-Cantù sarà l’incontro di cartello della prima giornata della Serie A di basket. L’atteso derby lombardo si giocherà alle ore 20.30 al Palazzetto di Masnago: una rivalità incredibile divide le tifoserie di due tra i più grandi club della storia del basket italiano. Inoltre sulla panchina di Varese debutta Gianmarco Pozzecco, cresciuto in questa società con cui vinse da giocatore lo scudetto della stella nel 1999. La scorsa stagione ha portato Capo D’Orlando in serie ora certamente lo attende un compito più difficile, provare a portare la squadra lombarda ai playoff cominciando dal derby contro una Cantù giustamente molto ambiziosa sotto la guida di Stefano Sacripanti. Per parlare di questo derby così importante e speciale abbiamo sentito Alessandro De Pol, sette stagioni con Varese da giocatore, dal 1997 al 1999 quando vinse lo scudetto con Pozzecco e poi dal 2003 al 2008. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Quanto è indicativo per Varese il precampionato negativo, otto sconfitte e una vittoria? E’ vero che ha perso tante partite, ma spesso Varese non ha giocato al completo, a volte ha avuto solo sei giocatori a disposizione. Non darei tanta importanza a quei risultati.
La squadra è tutta nuova, quanto tempo ci vorrà per assemblarla? Dipende dal lavoro che faranno in palestra, da come i giocatori si impegneranno, come comunque stanno facendo in modo molto positivo: i giocatori d’esperienza imparano meglio. Pozzecco ha fatto una scelta giusta puntando su un lavoro concreto e semplice. Punta a dare a Varese un gioco divertente.
Sono stati scelti giocatori in cerca di riscatto, Robinson, Kangur, Diawara: la convincono? Direi di sì perché avere in rosa giocatori con molte motivazioni è importante, spesso porta a grandi risultati.
Ha sentito Pozzecco? Come lo vede per questa esperienza? L’ho visto quest’estate ed era molto carico, molto emozionato, tornare nella città dove non solo ha vinto lo scudetto, ma è anche cresciuto come giocatore e uomo gli dà motivazioni speciali. Con Varese Pozzecco ha un rapporto speciale. E poi allenare squadre come Varese, Milano, Bologna è il massimo, hanno fatto la storia del basket italiano. Sicuramente esordirà in una partita speciale, il derby con Cantù. Un incontro di grande cartello, o la va o la spacca…
Anche Cantù ha cambiato tanto, ma è rimasto Sacripanti come allenatore: è ancora una squadra da vertice? Sacripanti ha sempre fatto bene, non solo a Cantù. Ha saputo lanciare tanti giocatori e ottenere risultati positivi. Credo che Cantù potrà puntare in alto in questa stagione anche grazie agli italiani come Stefano Gentile e Abass, un giocatore molto interessante.
Cantù ha deciso di nominare capitano proprio un ragazzo come lui, potrebbe essere una rivelazione della stagione?
Quello che conterà è che Abass abbia un buon minutaggio per crescere ancora di più.
Come viveva questo derby? Varese-Cantù è sempre stata una partita particolare, un incontro molto sentito dalle due tifoserie. L’anno dello scudetto di Varese, nel 1999, ci diedero vinta la partita a tavolino per invasione di campo a Cantù… L’importante quindi è che sarà una bella partita e che non succeda niente di brutto tra le due tifoserie.
Il suo pronostico? Vincerà Varese, non ho nessun dubbio. (Franco Vittadini)