A San Antonio, Becky Hammon è un’istituzione, o qualcosa di simile. Oggi 37enne, la ex giocatrice della WNBA ha disputato sette stagioni con le Stars, mantenendo sempre ottime medie (la stagione migliore: 19.5 punti, 3.3 rimbalzi e 5 assist nel 2009) e venendo selezionata per due volte nel miglior quintetto della Lega, vincendo la classifica marcatori (ma quando giocava ancora per le New York Liberty) e due volte la graduatoria degli assist (idem come sopra). All’epoca in cui giocava, uno dei migliori playmaker in circolazione: ha partecipato sette volte all’All Star Game della WNBA ma gli Stati Uniti come nazionale di basket non se la sono mai goduta, poichè sfruttando le sue origini ha scelto di giocare per la Russia. Da oggi Rebecca Lynn Hammon (questo il suo nome all’anagrafe) entra direttamente nella storia: è la prima donna a ricoprire un incarico ufficiale nella . E che incarico: sarà assistente allenatore di Gregg Popovich, vale a dire il coach dei San Antonio Spurs che sono campioni in carica e, con cinque titoli in quindici anni e un livello sempre eccellente in questo periodo di tempo, sono additati da più parti come il modello perfetto di gestione societaria. “Non vedo l’ora di iniziare” ha detto Becky. “Sono emozionatissima, nella mia vita ho sempre dovuto lottare ma sono fatta per le sfide e per rompere gli schemi”. Non è una novità in termini assoluti: nel 2001 Lisa Boyer aveva dato una mano negli allenamenti dei Cleveland Cavaliers pre-LeBron James, ma non era mai entrata ufficialmente nello staff della franchigia; e la stessa Hammon aveva partecipato ad alcune sedute degli Spurs, sfruttando l’amicizia con Tony Parker e Tim Duncan (non esattamente due qualunque da quelle parti), un’amicizia nata nel 2008 quando Becky era scesa sul parquet insieme a loro durante l’All Star Game. “Sono ansioso di vederla al lavoro, la scorsa stagione l’ho osservata da vicino e sono certo che abbia le qualità giuste per aiutarci. Ha un’intelligenza cestistica ammirevole, con lei gli Spurs cresceranno”. Lo ha detto il suo nuovo capo, quel Popovich che a molte latitudini è considerato il miglior allenatore di oggi e tra i numeri uno della storia. E non è finita qui: se Dirk Nowitzki si è detto felice per Becky e convinto che con San Antonio “imparerà dai migliori perchè sono una grande società”, Kobe Bryant l’ha omaggiata dicendo che “sono un suo fan dai tempi del college, ha una mente cestistica brillante”. Detto da uno il cui Q.I. sul parquet è decisamente sopra la media, un gran bel complimento. Chiaramente alla Hammon è stato chiesto se questo suo incarico non possa portare un giorno all’esordio di una giocatrice nella NBA; lei, molto onestamente, ha risposto che “no, le differenze fisiche sono impossibili da pareggiare. Però sono convinta che come esperienza e gestione della partita le donne possano dare un bel contributo”. A lei il compito di dimostrarlo per prima.
(Claudio Franceschini)