A Natale il basket NBA non si ferma; anzi, per l’appassionato della Lega più famosa al mondo il 25 dicembre è giornata succulenta e attesa con trepidazione perchè, tra un pranzo e un cenone con i parenti, c’è anche la possibilità di assistere a una serie di partite mai banali, perchè ovviamente i vertici del campionato fanno sì che il programma preveda sfide scintillanti, in un modo o nell’altro. Le gare in programma erano quattro: con Chicago Bulls-Los Angeles Lakers siamo idealmente tornati alle Finali del 1991 ma Kobe Bryant, che ha appena superato Michael Jordan come numero di punti segnati, era seduto in borghese nel tempio di His Airness e questo ha facilitato la vittoria di Chicago (113-93) guidata dal grande ex Pau Gasol (23 punti e 13 rimbalzi). Non ha giocato nemmeno Kevin Durant ma gli Oklahoma City Thunder hanno comunque espugnato l’AT&T Center di San Antonio affondando gli Spurs per 114-106. Marco Belinelli è partito in quintetto ma ha messo solo 7 punti, Russell Westbrook – in versione MVP da quando è tornato – ne ha infilati 34 aggiungendoci 11 assist (e 5 rimbalzi), facendo ancora lievitare il record dei Thunder che rimane in passivo (14-16) ma inizia a far tremare gli avversari. Amaro il ritorno di LeBron James a Miami: il Prescelto ne ha messi 30 (con 8 assist) ma nè lui nè Kyrie Irvinvg (25) sono serviti ai Cleveland Cavaliers per battere gli Heat che hanno vinto 101-91 guidati da 31 di Dwyane Wade che contro il suo ex compagno ha voluto dimostrare di saperci ancora fare, mentre il sostituto di LeBron Luol Deng ne ha piazzati lì 25, con 8 rimbalzi e 8 assist. Vittoria dei Los Angeles Clippers contro gli ormai arcirivali Golden State Warriors (100-86) e città degli Angeli amara per gli Splash Brothers che due giorni fa erano caduti anche contro i Lakers; mentre al Madison Square Garden i Washington Wizards hanno battuto 102-91 i sempre più malridotti New York Knicks (record 5-26, Andrea Bargnani ancora fuori per infortunio) ma qualcuno non è riuscito a entrare nello spirito del Natale. Trattasi di Quincy Acy, da quest’anno a New York dopo aver giocato anche con Toronto e Sacramento; è successo che il numero 4 dei Knicks, quando la partita era sostanzialmente compromessa, non potendone più delle scorribande di John Wall (24 punti con 10/17 dal campo, 11 assist e 6 rimbalzi) lo ha fermato con un fallo ai limiti del consentito (se non oltre). Wall non l’ha presa bene e ha spintonato l’avversario, che però aveva qualche nervo scoperto e ha risposto addirittura con un pugno prima che arbitri e giocatori sedassero il parapiglia. Gli arbitri hanno deciso comunque di non intervenire: nessun tecnico, nè tantomeno espulsione per Acy. (Claudio Franceschini)
New York Knicks-Washington Wizards 91-102 (Anthony 34, Calderon 16, Aldrich 10; Wall 24, Beal 17, Humphries 14)
San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 106-114 (Bonner 17, Duncan 15, Joseph 14, Splitter 14; Westbrook 34, Ibaka 21, Morrow 15)
Miami Heat-Cleveland Cavaliers 101-91 (Wade 31, Deng 25, Andersen 12; James 30, Irving 25, Waiters 8)
Chicago Bulls-Los Angeles Lakers 113-93 (P. Gasol 23, J. Butler 21, Rose 20; W. Johnson 19, Hill 16, Boozer 14)
Los Angeles Clippers-Golden State Warriors 100-86 (Crawford 24, Paul 22, Griffin 18; Thompson 15, Curry 14, Barnes 12)