Ancora Milano-Siena, come già tre volte nelle precedenti cinque stagioni, è la finale scudetto dei playoff di Lega A che assegnerà il titolo del basket italiano. Se però negli scorsi anni era Siena la squadra da battere, quest’anno molto è cambiato: era normale pensare che l’Armani raggiungesse questo obiettivo, anzi l’EA7 è in un certo senso “obbligata” a vincere questo scudetto e arrivare in finale era l’obiettivo minimo. Ha sorpreso invece la facilità con cui la Montepaschi è arrivata a questo traguardo nonostante il fallimento societario. Si comincerà stasera al Forum di Assago alle ore 18.30, per una serie di sette incontri col vantaggio del fattore campo per Milano, che avrà l’eventuale bella in casa: questo tornerà ad essere davvero un vantaggio per Milano dopo la pazza semifinale contro Sassari? Sarà una sfida davvero speciale, visto l’altissimo numero di ex: spiccano logicamente coach Luca Banchi e Daniel Hackett, trasferitosi a Milano a metà stagione, ma nell’Armani giocano anche altri due grandi ex della Mens Sana come David Moss e Kristjan Kangur, mentre tra i toscani Marquez Haynes, Jeff Viggiano e anche l’allenatore Marco Crespi vantano trascorsi a Milano. Una sfida nella sfida di una finale che vedrà favorita l’Olimpia, che però sentirà tutta la pressione di dover vincere a tutti i costi un titolo che manca dal 1996. Per Siena l’ultima occasione di lasciare un altra impronta nella storia eccezionale di questa squadra, alla ricerca del nono scudetto, ottavo consecutivo. Per presentare questa finale scudetto abbiamo sentito il giornalista Oscar Eleni. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Milano-Siena, finale annunciata? No, direi di no. Nessuno s’aspettava che Siena arrivasse in finale: Roma era più forte e Reggio Emilia aveva messo in difficoltà già nei quarti la Montepaschi. Sassari ha fatto quello che ha potuto ed era normale che su una serie lunga perdesse con Milano.
Una serie però strana quella tra Armani e Sassari, al Forum due sconfitte per Milano: come lo spiega? Diciamo innanzitutto che la rosa dell’Armani vale venti volte quella di ogni sua avversaria. L’Armani in teoria non doveva fare fatica, ma è stato messa in difficoltà da Sassari.
Qual è la forza di Milano? La difesa, la panchina e poi i lunghi, che sono molto più forti di quelli di Siena, molto più leggeri.
E il punto forte di Siena? Si è dimostrata squadra in una stagione molto complicata, che vedrà la Montepaschi sparire. I suoi giocatori si sono dimostrati dei grandi professionisti.
Come vede il duello Hackett-Haynes?



Hackett è un mistero, decide lui quando è in giornata. Haynes ha trovato la fiducia di Siena fin da subito. Crespi in effetti lo stimava da tempo, poi lui ha dimostrato tutte le sue qualità tecniche.
Come vede il duello sottocanestro? Inesistente, nel senso che Milano è troppo forte rispetto a Siena.
Gentile è l’anima dell’Armani? Direi di sì. Si è diviso i compiti con Langford, sta interpretando bene il suo ruolo ed è veramente l’anima di Milano.
Un vantaggio avere in panchina Luca Banchi, ex tecnico di Siena? Diciamo che Banchi ha avuto il merito di dare una mentalità a Milano, vedremo però cosa succederà per il futuro. Si parla anche di un possibile arrivo di Messina, che però potrebbe anche andare a San Antonio come assistente.
Il suo pronostico sulla serie? Mi affido a Boscia Tanjevic, che è stato maestro di Luca Banchi e come tutti crede molto nella forza di Milano. Per me non ci sarà storia in questa finale scudetto: l’Armani vincerà 4-0. (Franco Vittadini)

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